A Torino i medici italiani celebrano l’Unità e la Professione

Teatro Alfieri, piazza Solferino 4, Torino. Uno dei più grandi teatri della città pieno all’inverosimile di medici e cittadini, di Presidenti degli Ordini arrivati da ogni parte d’Italia e così di Presidenti CAO, ma soprattutto pieno di giovani, i neo laureati in Medicina e Chirurgia, e pieno di donne per affermare anche in maniera visiva il percorso delle pari opportunità. Teatro Alfieri, palco con scenografia lineare ma efficace, calcato da Amedeo Bianco, qui in veste soprattutto di Presidente OMCeO di Torino e di Presidente di tutti i medici italiani. Amedeo Bianco nel ruolo di presentatore della giornata commemorativa dei 150 anni dell’Unità d’Italia (foto Simone Vacca).

Una sala attenta, con spirito di partecipazione, in cerca di emozioni, prima di tutte l’emozione di aver contribuito come professione medica alla crescita di questo Paese. Commozione ed emozioni espresse con ripetuti applausi ad ogni passaggio delle poche parole pronunciate da Amedeo Bianco, che ha scosso la platea effettuando un collegamento telefonico in diretta con Michele Olivetti, al quale ha detto “da qui ci sono mille persone che ti salutano”. E Olivetti: “Li abbraccio tutti”. Ma, poche ore prima, Bianco aveva ricevuto un’altra telefonata che ha condiviso con i mille del Teatro Alfieri, quella del Ministro della Salute Ferruccio Fazio, bloccato a Roma come tutti i senatori e deputati e gli altri Ministri per la giornata campale della politica, con Mario Monti al Senato in mattinata, con il Senato che approvava il DDL di stabilità (domani, sabato, passerà alla Camera), con il Consiglio dei Ministri convocato d’urgenza. Ma Fazio ha voluto comunque essere vicino a questa manifestazione torinese. Nella telefonata a Bianco ha detto: “Voglio dire delle cose ai medici”, esattamente come aveva fatto ieri nell’intervista di Walter Gatti sul portale della FNOMCeO. E’ stata una telefonata nella quale Fazio ha virtualmente salutato i medici italiani, ben sapendo che l’attuale governo è giunto ormai al capolinea: “Mi congedo oggi nel mio ruolo di ministro. In questi tre anni ho lavorato molto bene con voi e devo dire che ho imparato ad amare e apprezzare ancor di più la nostra professione. Ne ho ricavato un arricchimento personale ed ora desidero lavorare perché i progetti avviati insieme, a cominciare dalla riforma degli Ordini, non interrompano il loro iter”. La conversazione telefonica (ma trasmessa a tutta la platea del teatro) tra Bianco e Fazio si è conclusa in forma decisamente colloquiale quando il presidente della FNOM ha domandato: “Allora la prossima volta che ci incontreremo non la chiameremo più ‘signor ministro’, ma ‘professore’?”. E Fazio: “caro presidente, credo proprio di si….”.

A uno a uno, poi, Bianco ha chiamato sul palco i rappresentanti dei sindacati dei medici, nonché il Vice-Presidente vicario dell’Enpam Alberto Oliveti. Commovente, poi, al Teatro Alfieri, la presenza in massa di centinaia di giovani neolaureati in Medicina, che, in diverse lingue, hanno letto il Giuramento di Ippocrate. Ad essi si è rivolto Amedeo Bianco: “Fatevi coinvolgere, fatevi bruciare dalla passione per questa professione”, quasi a echeggiare il “siate affamati, siate folli” di Steve Jobs. Ma non sfuggiva a Bianco di fare un riferimento alla situazione drammatica del Paese, oggi, in questa giornata davvero particolare a Torino come a Roma, ma tutta l’Italia che continua a credere al valore dell’Unità rivolgeva oggi la sua attenzione a quanto accadeva a Roma nei palazzi della politica.

Giornata intensa, iniziata con una poderosa mattinata. Sempre Amedeo Bianco e Cosimo Nume presentavano i due volumi “Sanità e Web” e “Sanità, Medicina, Etica, Deontologia”, con la moderazione di Eva Antoniotti. Ed è lì che è arrivata la prima telefonata di Fazio che annunciava la sua probabile assenza, nonché i messaggi di saluto di Giuseppe Lumia e Ignazio R. Marino, tutt’e due senatori, impegnati al Senato, impossibilitati ad essere a Torino alla stessa ora. In questo giorno tutto particolare: 11/11/11 e sul gioco dei numeri si scatenano numerologi e occultisti, ma l’insieme di questa combinazione 11/11/11 dà un numero palindromo, di quelli che si possono leggere indifferentemente da sinistra a destra o da destra a sinistra. No, nessun riferimento alla politica. Casomai i riferimenti sono alla perfezione e alla solitudine dei numeri primi, che sono divisibili solo per se stessi e, perché no, a quello che per la musica è un “Canone Inverso”, quello spartito raro e particolare che, eseguito dall’alto verso il basso o dal basso verso l’alto, dà come risultato la stessa musica. Il maestro della musica classica moderna Ennio Morricone ne ha dato prova con la colonna sonora del film “Canone Inverso”, appunto. E qui a Torino si è sentita oggi una bella musica, quella dell’orgoglio della professione medica per il contributo che ha dato all’Unità d’Italia e per il contribuito che continuerà a dare per tenere unito questo Paese.

Autore: Redazione FNOMCeO

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