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A TORINO LEGIONELLA NEGLI STUDI DENTISTICI: ALLARMISMO INFONDATO


Le associazioni dicategoria, di Torino e provincia, hanno istituito un gruppo di studio che facapo all’Omceo di Torino, per analizzare il problema e capire se c’è unrischio effettivo per la salute dei cittadini e deglioperatori sanitari.
La conferenza stampa chesi è tenuta il 23 Aprile presso l’OMCeO di Torino ha messo in luce i dati e leconsiderazioni scientifiche grazie ad un tavolo di lavoro che ha coinvoltoassociazioni di categoria, istituzioni e studiosi.
Tra di dati emersi su cuiriflettere quello indicizzato del Sistema Internazionale di Sorveglianza cheregistra in Europacirca 5100 casi, di cui solo 7 o 8 % in ambito sanitario e mai con unaspecificità di tipo odontoiatrico.

L’Istituzione- dice il Presidente Cao dell’OMCeO di Torino, Gianluigi D’Agostino, si fa carico di un problema che ha creatodisorientamento nei cittadini e nei professionisti. Obiettivo però non èsottrarsi ai diversi tipi di controllo e alle dovute cautele ma avereriferimenti precisi per strutturare il documento “Prevenzione e rischi”, sullabase di pericoli effettivi e sapendo a quali standard operativi ci si devesottoporre. Siamo convinti che la tutela della salute pubblica sia dagarantire attraverso iniziative che vedono un lavoro di rete tra Istituzioni,dagli Assessorati alla Sanità, al Ministero e agli Ordini, e non come risultatodi azioni di indagine della Procura.
Soprattutto quando, come per questa vicenda, non si riesce a comprenderel’eziologia di un processo d’indagine che non è sostanziato da evidenze di tiposcientifico.

Una questione che dicerto non era sconosciuto alla nostra Professione – afferma Giuseppe Renzo Presidente Cao Nazionale. Per questa ragione, cioè per il tentativo di alzare la soglia diattenzione, questa iniziativa dell’Omceo di Torino e più in generale illavoro dei tanti colleghi coinvolti, medici, odontoiatri e studiosi, è moltoimportante e merita un riconoscimento di attenzione e condivisione dalla Caonazionale. La Professione, come sappiamo, è molto attenta quelli chesono i problemi dei professionisti, ma soprattutto è allertata sugli aspetti diprevenzione della salute pubblica che, come in questo caso, rischiano disbriciolarsi sotto un allarmismo mediatico che non ha motivo di esistere. Unuso dei media che dimostra ancora una volta l’importanza invece di uncontroinformazione rigorosa e professionale. Proprio suquesti risvolti tematici legati alla salute pubblica siè istituito un tavolo del Ministero della Salute con l’elaborazione di undocumento, presto reso noto, che analizza e promuove anche le misure dicontrasto, e quindi le procedure di sicurezza, in caso di potenzialiagenti patogeni. Si tratta spesso di misure di base, di pratiche di correttouso dei presidi, che però consentono una diluizione del problema e quindi dellaricaduta sociale. In questo documento saranno quindi trattate ancheraccomandazioni per così dire ‘minimaliste’ ma fondamentali per un primoapproccio corretto al contenimento del rischio. E’ chiaro che in questocontesto di valorizzazione del ruolo dei Professionisti, come dispositivi digaranzia al diritto della tutela della salute, si riapre ancora una voltala questione dell’abusivismo  che mina alla base tutti gli sforzi diintervento per la sicurezza, come negazione della professione stessa. Su questovulnus, com’è noto, la Cao nazionale ha realizzato, ed ha in programma, diversiinterventi. 

Autore: Redazione FNOMCeO

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