COMUNICATO STAMPA del 15 aprile 2010
A commento dell’operazione dei NAS di Torino, che hanno scoperto una rete di dentisti senza laurea e con attrezzature irregolari, denunciando ventitrè persone all’autorità giudiziaria e sequestrando otto strutture odontoiatriche abusive, il presidente nazionale della Commissione per gli Iscritti all’Albo degli Odontoiatri (CAO), Giuseppe Renzo, ha voluto rilasciare la seguente dichiarazione:
“Quale Presidente della Commissione per gli Iscritti all’Albo degli Odontoiatri, desidero ringraziare, a nome di tutta la Commissione, i Carabinieri della Sanità per l’attività che essi hanno svolto e continuano a svolgere nella lotta all’abusivismo ed al “prestanomismo” in campo odontoiatrico, fenomeni questi che gettano discredito sull’attività odontoiatrica mettendo a grave rischio la tutela della salute pubblica.
Ancora una volta, il pregevole lavoro svolto con professionalità e impegno istituzionale ha consentito di smascherare a Torino una ”centrale” del malaffare volta a lucrare su ignari cittadini-pazienti, ponendo a rischio la loro ed altrui salute. Al Generale Comandante dei Carabinieri della Sanità Cosimo Piccinno ed ai suoi uomini un totale apprezzamento e una conferma di sempre più incisiva collaborazione dal Presidente Nazionale Dr. Giuseppe Renzo, dalla CAO della FNOMCeO e dalle Commissioni Provinciali degli Ordini dei Medici.
I dati forniti dagli stessi NAS dimostrano l’ampiezza del fenomeno e l’intensificarsi dell’attività di repressione, che costituisce certamente un aspetto fondamentale della lotta alla piaga dell’abusivismo. Tali dati sono contenuti in un “Libro Bianco” sul fenomeno dell’abusivismo e del “prestanomismo” che i NAS e la CAO hanno divulgato e che può essere richiesto al nostro Ufficio Stampa.
Ancora una volta riteniamo urgente e necessaria la modifica in senso maggiormente dissuasivo dell’attuale stesura dell’art. 348 del Codice Penale, che attualmente punisce in modo palesemente insufficiente l’esercizio abusivo delle professioni, senza avere però la forza di vero deterrente. L’impegno dei NAS e quello dell’Ordine rischia, infatti, allo stato attuale, di essere vanificato da una normativa penalistica non in grado di costituire un vero elemento di dissuasione nei confronti degli abusivi.
Ecco perché riteniamo che si possa proporre una depenalizzazione del reato di esercizio abusivo della professione: non certo per negarne l’assoluta gravità etica, ma per prevedere una sanzione amministrativa e pecuniaria estremamente elevata – da 20.000 a 200.000 euro – con conseguente confisca delle attrezzature che potrebbero essere messe a disposizione del volontariato e delle organizzazioni no – profit”.
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Autore: Redazione FNOMCeO