Sul nostro Portale abbiamo recentemente dato notizia della pubblicazione, per le Edizioni ETS di Pisa, del libro “Un medico di famiglia nel teatro della vita” scritto da Aldo Pagni, medico internista, tra i fondatori della Società Italiana di Medicina Generale, presidente della FNOMCeO dal 1996 al 2000.
L’opera ha recentemente ricevuto un primo riconoscimento risultando vincitrice tra le trentasette in concorso all’11° Edizione del Premio Feder.S.P.e.V. – Sezione Narrativa, voltosi a margine del 46° Congresso della Federazione tenutosi lo scorso 10 maggio.
Tra i tanti giudizi positivi che abbiamo registrato e che sottolineano l’originalità di un testo che riesce a integrare, con prosa limpidissima, elementi di vita vissuta con un quadro storico ben documentato e ben descritto sulla trasformazione della professione di medico e dell’intera medicina, ci piace riproporre ai nostri lettori, come omaggio all’Autore per il premio ricevuto, i commenti di Antonio Panti, presidente dell’Ordine di Firenze e Giorgio Cosmacini, medico, filosofo, docente di Storia della Medicina all’Università di Milano.
Scrive Panti su “Toscana Medica” : “Tre filoni di riflessione si intrecciano in questa personale cronaca che sa diventare storia. La vita di un medico che sa mantenere la bussola dei valori in mezzo a tanti mutamenti istituzionali, di costume, di assetto sociale, di attese dei pazienti. Un percorso che ha coinvolto una generazione di medici, non ancora terminato, in cui, forse possiamo dire, insieme all’autore e con qualche soddisfazione, di aver saputo tener fede alle radici deontologiche della medicina senza sottrarsi alle aspettative, ai bisogni e alle esigenze della società”.
“Negli stessi anni la medicina ha cambiato volto. La tecnologia – continua Panti – ha reso incredibili servizi all’uomo malato ma ha anche allontanato il medico dal suo ruolo di consolatore, di confidente, di amico del paziente. Il trionfo della tecnica ha prodotto un medico invadente, perché capace di condizionare la nascita e la morte e, nello stesso tempo, sfuggente perché quasi incapace di rispondere umanamente al prolungarsi della sofferenza che spesso le sue stesse cure hanno provocato. Tutto ciò è avvenuto, è questo il terzo filone della storia di Pagni, all’interno di cinquanta anni di storia politica tormentata e segnata da cambiamenti epocali per la storia dell’umanità”.
“Tutto ciò, nel libro di Pagni, è visto e vissuto nel segno di una grande passione umana e sociale che insiste logicamente nella sua specifica professione, quella di medico di famiglia. I medici generali – conclude il presidente dell’Ordine di Firenze – sono debitori a Aldo per aver sistematizzato in Italia la loro professione, facendone una disciplina autonoma sul piano culturale, con un proprio e peculiare corpus di conoscenze e di competenze oggi riconosciuto da tutti e insegnato ai giovani medici prima del loro ingresso nella professione. In particolare i giovani, dovrebbero leggere questo libro per divenire consapevoli di come sia possibile garantire ancora, nell’interesse supremo del paziente, la libertà, la dignità e l’indipendenza della professione medica”.
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“Capire l’evoluzione della medicina odierna attraverso il passato” è il titolo di un articolo apparso su Kos Libri con il quale il prof. Cosmacini presenta l’opera di Aldo Pagni.
“Il libro è, in chiave autobiografica, una microstoria della medicina e della sanità in Italia nell’arco temporale di oltre un semisecolo, compreso tra l’iscrizione dell’autore alla facoltà medico-chirurgica dell’Università di Pisa, nel 1951, e l’odierna realtà di un’ “organizzazione sanitaria aziendalizzata”, di una “professione divenuta rapidamente molto complessa, di una medicina moderna sempre più in grado di intervenire artificialmente sulla natura del’uomo, caricando il medico di maggiori responsabilità etiche e di possibili imputabilità giudiziarie”.
“L’opera ha innanzitutto il merito di unire fra loro, in modo coerente, il metodo dell’autobiografia con il metodo storicistico, grazie al quale la riflessione storico-critica ha modo di dimostrare tutta la sua rilevanza proprio quando l’odierna attenzione, polarizzata su un domani sempre foriero di benefici, veri o presunti, cancella di fatto la voce del passato, sebbene l’ascolto di tale voce sarebbe oltremodo istruttivo”.
“Ma i pregi del libro – scrive ancora Cosmacini – sono anche altri: da quello della narrazione coinvolgente, tanto più per i lettori coevi dell’autore, a quello della critica costruttiva, applicata a temi importanti quali “il medico di famiglia e la psicosomatica”, “l’indipendenza della professione nell’età dei diritti”, “la governante della sanità”.
“E’ un libro utile per ripensare e pensare, per capire il presente attraverso il passato, un libro nel quale Aldo Pagni invita i giovani colleghi ad “affrontare con rinnovato vigore i momenti storici e culturali che si profilano all’orizzonte”.
Autore: Redazione FNOMCeO