Promuovere e tutelare i diritti di tutte le persone di minore età presenti in Italia, concentrando l’attenzione sugli aspetti critici, vigilando sull’equità di accesso alle cure, offrendo riflessioni e ipotesi di soluzione per superare le differenze esistenti tra le regioni e all’interno di ogni regione. È questo l’obiettivo dell’Autorità garante per l’infanzia e l’adolescenza, organo indipendente che si concentra su quella particolare fase della vita rappresentata dall’adolescenza, proprio perché, come dimostra la ricerca scientifica, la maggior parte dei disturbi psichiatrici che si evidenziano in età evolutiva, se non adeguatamente e tempestivamente individuati e trattati, permangano anche in età adulta, con evidenti conseguenze sulla salute dei soggetti affetti e delle loro famiglie, con inevitabili ricadute sulla società nel suo complesso.
Uno studio dell’Autorità dal titolo “La salute mentale degli adolescenti”, presentato pochi giorni fa a Roma, nella Sala Parlamentino del Consiglio nazionale dell’economia e del lavoro, ha al centro il tema del disagio psichico in questa fase dell’età evolutiva. Si tratta, nello specifico, di un’indagine condotta da un gruppo di lavoro formato nell’ambito della Consulta delle associazioni e delle organizzazioni istituita e presieduta dalla Garante Filomena Albano, attuata attraverso la realizzazione di focus group con operatori e professionisti che lavorano con i bambini e i ragazzi, la somministrazione di questionari ai Tribunali per i minorenni di cinque città – Palermo, Genova, Caltanissetta, Catania e Milano – e un confronto con il Dipartimento per la giustizia minorile e di comunità del Ministero della giustizia.
Dallo studio emerge che, tra le persone di minore età, i più fragili sono i minori stranieri non accompagnati, gli autori di reati, i ragazzi coinvolti in separazioni ad alta conflittualità, quelli adottati e gli under 18 nelle cui famiglie si registra la presenza di malattie organiche o psichiche. Particolarmente vulnerabili anche gli adolescenti con dipendenze patologiche e quelli che abbandonano precocemente la scuola.
La ricerca mette in luce l’esistenza di alcune criticità, come la mancanza di integrazione e comunicazione tra i soggetti che operano nello stesso ambito territoriale (per esempio tra Asl, scuole, comunità di accoglienza, autorità giudiziaria, etc.), la carenza di servizi e strutture idonee e la difficoltà di trovare personale con esperienza specifica.
L’Autorità, che adotta un approccio improntato a una visione preventiva e promozionale, piuttosto che curativa-ripartiva – che si concretizza nella garanzia, per bambini e adolescenti, di ambienti di vita sani e stimolanti dal punto di vista educativo, intellettivo ed emotivo – ha formulato, sulla base dei risultati dello studio, alcune raccomandazioni rivolte alle istituzioni; fra queste, garantire una congrua assegnazione di risorse all’ambito della salute mentale in adolescenza, valorizzare il contributo di ciascuna professionalità, assicurare la continuità dei percorsi di presa in carico e avviare un sistema di monitoraggio.
Fonti:
Centro nazionale di documentazione e analisi per l’infanzia e l’adolescenza
La salute mentale degli adolescenti. Documento di studio e di proposta
Autore: Redazione