La Fnomceo sostiene e condivide le ragioni dello stato di agitazione indetto oggi dall’intersindacale della dirigenza medica, veterinaria e sanitaria. La politica deve rendersi conto che sono stati i medici, insieme a tutti gli operatori sanitari, a tenere insieme questo Servizio Sanitario Nazionale anche nei momenti di crisi, e che investire sui medici significa investire sulla salute dei pazienti, sulla sicurezza e sulla qualità delle cure”.
Così il Presidente della Federazione nazionale degli Ordini dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri, Filippo Anelli, commenta la decisione comunicata oggi dalle organizzazioni sindacali dei medici, veterinari e dirigenti sanitari del Servizio Sanitario Nazionale (ANAAO ASSOMED – CIMO – AAROI-EMAC – FP CGIL MEDICI E DIRIGENTI SSN – FVM Federazione Veterinari e Medici – FASSID (AIPAC-AUPI-SIMET-SINAFO-SNR) – CISL MEDICI – FESMED – ANPO-ASCOTI-FIALS MEDICI – UIL FPL COORDINAMENTO NAZIONALE DELLE AREE CONTRATTUALI MEDICA, VETERINARIA SANITARIA), che chiedono il rinnovo del contratto – fermo al 2010 – e lanciano l’allarme per la sopravvivenza del Servizio Sanitario Nazionale, al quale pronosticano, nelle condizioni attuali, non più di cinque anni di sopravvivenza.
“Lanciamo un appello al Ministro Grillo affinché i medici non siano ulteriormente penalizzati dal rinnovo mancato dei contratti – conclude Anelli -. Un rinnovo rapido ed equo, oltre a scongiurare lo sciopero, fonte di disagio per i cittadini ed extrema ratio per una categoria ormai allo stremo, sarebbe una manifestazione di rispetto e un riconoscimento della dignità e del valore civico e sociale della Professione medica, che restituirebbe decoro al Servizio Sanitario Nazionale e serenità professionale e di vita agli operatori”.
E sono davvero condizioni inumane quelle in cui sono costretti ad operare i medici ospedalieri, secondo quanto emerso stamattina in conferenza stampa: medici che non hanno modo di farsi una famiglia né di seguirla, che accumulano anni di ferie non fruite, che, quando una collega rimane incinta, non hanno tempo di gioire per lei, perché devono in un clima di emergenza riformulare i turni.
“Molti medici lasciano anzitempo il Servizio Sanitario pubblico, preferendo lavorare, a condizioni forse meno stabili ma più serene e premianti nel privato – spiega il Vicepresidente Giovanni Leoni -, in quel processo che ho battezzato ‘l’auto – dimissione’ dei medici dagli ospedali”.
“Le condizioni di lavoro dei medici influiscono sulla sicurezza dei pazienti: se i medici sono sempre di meno, ad essere penalizzata è la qualità dell’assistenza – aggiunge il Segretario Roberto Monaco -. Proprio per questo, come Fnomceo, abbiamo indetto gli Stati generali: per riprenderci la dignità e il ruolo forte della Professione, e per garantire, tutti insieme, un futuro al nostro Servizio Sanitario Nazionale, che è e deve rimanere universalistico, equo e solidale ”.
Autore: Ufficio Stampa FNOMCeO