Al via a Parigi la Join Action europea sulle vaccinazioni per aumentare le coperture in Europa

L’Istituto nazionale della salute e della ricerca medica francese (Inserm) ha annunciato ieri la partenza di una Join Action per rafforzare le risposte nazionali alle sfide poste dalle vaccinazioni. La JA, partita il 4 settembre, è coordinata da Inserm e coinvolge altri 19 Paesi europei, tra cui l’Italia.

“I vaccini salvano da 1 a 3 milioni di vite ogni anno. Eppure, per un decennio, un fenomeno emergente di esitazione nei confronti delle vaccinazioni ha portato a una copertura vaccinale insufficiente in molti Paesi europei per malattie infettive la cui eliminazione è possibile” si legge nel comunicato stampa di Inserm dal titolo Vacciner, c’est proteger!.

Mentre l’Europa registra un numero record di casi di morbillo – tre volte più casi nei primi sei mesi del 2018 rispetto al 2017 – non meno di 20 Paesi rappresentati dai loro Ministeri della Salute o dai loro Istituti di sanità pubblica, organizzazioni di ricerca o università si stanno mobilitando per combattere il riemergere di malattie prevenibili attraverso i vaccini. Questa mobilitazione è sostenuta dalle principali organizzazioni internazionali ed europee: OMS, OCSE, ECDC, EMA, così come molte parti interessate che rappresentano i professionisti della salute, la società civile e i produttori di vaccini.

Sfruttando le iniziative esistenti, l’azione comune sull’immunizzazione (JAV) mira a creare una piattaforma comune tra gli Stati membri dell’UE e quelli non appartenenti all’UE per rafforzare i meccanismi di cooperazione quali:

  • strumenti di condivisione dei dati digitali per migliorare l’accuratezza della sorveglianza epidemiologica della copertura delle vaccinazioni;
  • metodi condivisi di revisioni sistematiche di studi clinici per valutare l’efficacia e la sicurezza del vaccino prima della registrazione;
  • un inventario aggiornato delle scorte di vaccini e delle esigenze in ciascun paese per evitare carenze;
  • dialogo rafforzato tra tutte le parti interessate per stabilire priorità comuni e armonizzare le strategie di ricerca e sviluppo;
  • infine, per superare la crisi di fiducia nelle vaccinazioni: condivisione di esperienze con Paesi in cui la fiducia rimane alta o è stata ripristinata e buone pratiche per la diffusione delle informazioni.

L’Istituto Superiore di Sanità ha annunciato ieri su Twitter che rappresenterà l’Italia prendendo parte a tre tavoli di lavoro della Join Action.

Photo credits: inserm.fr

Autore: Redazione

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