Report n. 29/2010
ALCOL, FUMO E TUMORI: UN’INDAGINE TRA ADOLESCENTI
Una recente indagine pubblicata sulla rivista dei Biologi italiani, mette in evidenza i rischi di contrarre tumori nell’assunzione di alcol e fumo tra gli adolescenti.
Nei paesi dell’Unione Europea le morti correlate ad un consumo inadeguato di bevande alcoliche sono ogni anno circa 168.000; dopo tabacco e ipertensione, l’alcol costituisce il terzo grande fattore di danno per la salute nel continente europeo. Nel nostro Paese, l’alcol è causa di circa 35.000 decessi all’anno; di questi la maggioranza sono imputabili a cirrosi epatica e a tumori alcol – correlati.
Sulla base di queste considerazioni è stata realizzata, su un gruppo di giovani, un’indagine per focalizzare l’attenzione sugli effetti indotti sulla salute da uno scorretto consumo di alcol, con particolare riferimento ai tumori alcol – correlati, allo scopo di definire la necessità di adeguati interventi educativi finalizzati alla prevenzione della problematica. Si è ritenuto utile indirizzare lo studio su ragazzi intorno ai 18 anni, in quanto a tale età i giovani, oltre che rappresentare un’importante veicolo di informazione a livello familiare e nel proprio ambito sociale, costituiscono un terreno più agevole su cui intervenire con messaggi di natura preventiva.
Gli obiettivi dell’indagine sono:
- generali: valutazione delle conoscenze e delle abitudini in relazione alle problematiche connesse con l’utilizzo di bevande alcoliche;
- specifici: determinare la consapevolezza e le conoscenze in relazione al rapporto fra alcol e tumori.
In un questionario distribuito in classe a studenti del IV anno di un Liceo Scientifico della Provincia di Milano, di età compresa fra i 16-18 anni, sono state raccolte le informazioni che hanno consentito di “fotografare” i seguenti aspetti:
- il sesso degli studenti intervistati;
- il comportamento degli studenti a proposito dell’uso di bevande alcoliche, la tipologia delle bevande consumate e le consuetudine al fumo di tabacco;
- le conoscenze dei ragazzi a proposito degli effetti dell’alcol sulla salute e, in particolare, sul rapporto fra alcol e tumori.
Dei 74 studenti esaminati, il 43% sono risultati maschi ed il 57% femmine. Il 22% dei ragazzi dichiara di bere alcolici quotidianamente o spesso (con una percentuale lievemente superiore per i maschi), mentre un consumo occasionale è dichiarato dal 46% degli intervistati. Il 26% dei ragazzi fuma, con percentuali sostanzialmente analoghe fra maschi e femmine; l’associazione di alcol e fumo è presente nel 21% dei casi.
Secondo la grande maggioranza degli studenti l’alcol può costituire un rischio per la salute in caso di consumo eccessivo. Una elevata percentuale dei giovani intervistati (82%) associa il fumo di tabacco all’insorgenza di tumori, mentre soltanto il 23% degli studenti ritiene che l’abuso di alcol possa rappresentare un fattore di rischio per la comparsa di tumori; il carcinoma epatico è riconosciuto nel 7% dei casi e i tumori delle vie aerodigestive superiori sono indicati nel 3%.
Ben diffusa appare la conoscenza che la formazione di un tumore sia un evento che può essere evitato, atteso che il 76% dei ragazzi valutati dichiara che la prevenzione dei tumori è possibile. Nell’analisi statistica, il sesso degli studenti non appare influenzare in maniera significativa le conoscenze a proposito degli effetti dell’alcol sulla salute e il ruolo dell’abuso alcolico nell’insorgenza dei tumori.
E’ dimostrato da studi epidemiologici e sperimentali che l’eccessivo consumo di alcol è fortemente correlato con la comparsa di una quota rilevante di neoplasie maligne, specialmente tumori del fegato e delle prime vie aerodigestive (cavo orale, faringe, laringe, esofago), ma anche tumori della mammella, del pancreas,e del colon retto.
In particolare, il carcinoma epatico, che costituisce uno dei tumori più frequenti al mondo con un’incidenza stimata di almeno un milione di nuovi casi all’anno, riconosce quale importante fattore eziologico predisponente la cirrosi alcolica, malattia degenerativa del fegato strettamente riferita all’effetto tossico esercitato dall’alcol sulle cellule epatiche.
Al contempo, i tumori delle vie aerodigestive superiori, che rappresentano circa il 3% di tutte le neoplasie maligne, riconoscono quali principali fattori di rischio il fumo e l’alcol, che agiscono in maniera sinergica e che non infrequentemente costituiscono abitudini voluttuarie presenti nello stesso soggetto. Nello studio la maggioranza dei ragazzi intervistati consuma, in generale, bevande alcoliche e il 22% ne dichiara un utilizzo abituale.
L’uso frequente di alcol è più diffuso fra i maschi, anche se complessivamente una quota rilevante di ragazze dichiara di bere. Le bevande maggiormente consumate sono quelle a basso tenore alcolico, quali la birra e gli aperitivi, questi ultimi verosimilmente correlati con la consuetudine ai cosiddetti “happy-hours”, che costituiscono ormai una moda sempre più diffusa nel mondo giovanile.
L’indagine evidenzia anche che la percentuale di giovani fumatori è piuttosto elevata e che generalmente l’abitudine all’uso di tabacco è associata al consumo di alcolici. Tali dati sono sicuramente meritevoli di attenzione ed appaiono particolarmente preoccupanti, soprattutto in considerazione della giovane età dei soggetti costituenti il gruppo di studenti esaminati, tutti compresi fra i 16 e 18 anni.
In relazione al rapporto alcol – tumori, la percentuale di studenti che considera l’alcol un fattore di rischio per lo sviluppo di neoplasie è assai ridotta, non rappresentando che poco più del 20% dell’intero campione, coloro che riconoscono con esattezza i tumori alcol – correlati rappresentano una quota altrettanto minoritaria.
Al contrario, la conoscenza dell’associazione tra fumo e tumori appare molto più radicata fra i giovani intervistati, a conferma di una ormai diffusa consapevolezza del ruolo del tabacco nello sviluppo delle malattie neoplastiche.
P.S. Come sempre chi fosse interessato ad approfondire, la documentazione completa è a disposizione presso il Centro Studi e Documentazione della FNOMCeO.
Roma 17/03/2010
Autore: Redazione FNOMCeO