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Alcool e gravidanza: in Usa, tre milioni di donne a rischio

Tre americane su quattro che pianificano una gravidanza non smettono di bere alcolici quando interrompono l’uso di contraccettivi. Sommando questo dato con quello delle gravidanze inaspettate, si stima siano tre milioni e trecentomila negli USA le donne – di età compresa tra i 15 e i 44 anni – che rischiano di esporre i loro futuri bambini agli effetti dell’alcool. Effetti che possono anche essere deleteri: l’uso di alcool in gravidanza può infatti causare i “Disordini dello Spettro Fetale Alcolico” (FASDs), una gamma di disturbi più o meno gravi – fisici, psichici, comportamentali- che possono permanere per tutta la vita. Altri pericoli possono essere gli aborti spontanei, la mortalità perinatale, i parti prematuri, la “Sindrome della morte in culla”.

A mettere in guardia le donne in età fertile sull’uso e abuso di bevande alcoliche sono, questa volta, i CDC (Centers for Disease Control and Prevention) di Atlanta, che dedicano l’ultimo numero della loro rivista monografica on line “Vital Signs”  a questo argomento.

Il 100% dei disturbi dello Spettro Fetale Alcolico è completamente prevenibile, evitando l’esposizione all’alcool in quantità anche moderate, e proveniente da qualunque fonte, anche vino o birra. Il CDC sottolinea l’importanza del ruolo dei medici, nel consigliare alle donne che pianifichino una gravidanza di smettere immediatamente di bere e  nell’incoraggiare invece le donne che non la desiderano a usare contraccettivi efficaci in caso di esposizione all’alcool.

Michela Molinari-Ufficio Stampa FNOMCeO 

Autore: Redazione FNOMCeO

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