Tutta la prima giornata del meeting delle Commissioni Albo Odontoiatri è dedicata ai temi della prevenzione, sia approfondendo il tema dell’osteonecrosi delle ossa mascellari associata ai bisfosfonati che quello della prevenzione del carcinoma del cavo orale, su cui la FNOMCeO è attiva ormai da anni. Con Alessandro Zovi, componente del comitato scientifico del meeting, ci siamo permessi un approfondimento sui temi “dichiarati”, ma anche sulle ricadute attese dai dentisti italiani, forse troppo spesso messi sulla graticola anche per una diffusa sottovalutazione della loro attenzione alla salute dei cittadini e dei pazienti.
Presidente Zovi: la prima giornata del meeting CAO è tutta dedicata ai temi dei bifosfonati e delle osteonecrosi, di cui lei è responsabile scientifico. Perché questa attenzione al tema?
Ancora una volta la bussola che ci ha guidato è quella della tutela della salute. E’ ormai comprovato scientificamente che l’osteonecrosi delle ossa mascellari associata ai bisfosfonati è la più grave tra le patologie odontoiatriche emergenti: nel corso di alcuni anni si è passati da isolati reports a migliaia di casi descritti in letteratura internazionale. La comunità scientifica ha riconosciuto sin da subito la gravità del problema, e con esso la necessità di definire delle regole di comportamento per la tutela del diritto alla salute del paziente, nell’interesse dell’intera collettività.
Il progetto "carcinoma del cavo orale" ha avuto tante adesioni e proprio il 4 dicembre farete il punto sul suo sviluppo. Cosa ci può anticipare?
Sarà l’occasione per un primo bilancio che appare sin d’ora certamente positivo delle varie iniziative svolte dalle CAO provinciali su tutto il territorio nazionale per promuovere la cultura della prevenzione su una tematica particolarmente importante come quella della diffusione dei tumori del cavo orale. L’impegno non è certo terminato e sono convinto che il confronto che potrà svolgersi fra tutti gli interessati alla questione costituirà un ulteriore elemento di rilancio di una iniziativa così importante.
Quanto è importante che una cultura della prevenzione si diffonda anche all’interno del mondo degli odontoiatri e dei pazienti che si recano in studio per cure dentistiche?
La cultura della prevenzione riguarda tutto il mondo della medicina e quindi certamente anche l’ambito dell’odontoiatria. Una adeguata prevenzione legata anche ad un corretto stile di vita consentirà un sicuro risparmio di cure odontoiatriche che, come è noto, diventano sempre più onerose ed invasive quando le patologie si sono ormai manifestate in modo conclamato. Non è da trascurare certamente anche l’aspetto economico: le prestazioni odontoiatriche sono inevitabilmente onerose e principalmente non sono garantite dal SSN. Ecco perché tutto ciò che riguarda la prevenzione aiuta in primis la salute ma in subordine consente risparmi da non sottovalutare specialmente nell’attuale situazione di crisi economica.
Parlare di prevenzione significa anche offrire una immagine della vostra professione più vicina ai cittadini e meno agli stereotipi del "ricco dentista preoccupato più della parcella che della salute del paziente"?
Credo che la risposta precedente sia esauriente a questo riguardo: i dentisti, purtroppo, godono di "cattiva stampa", ma stanno dimostrando sul campo un’attenzione ed una responsabilità nei confronti delle tematiche del sociale e della solidarietà che li caratterizza in modo estremamente positivo. Sono, come è noto, in corso di avanzata organizzazione progetti di solidarietà basati sul volontariato sia per la tutela dei pazienti in difficoltà sociale sia per portare il contributo dell’odontoiatria italiana anche nei Paesi in via di sviluppo.
Autore: Redazione FNOMCeO