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Amedeo Bianco: pensare per la professione a partire dal Codice Deontologico

Eccoci arrivati al giorno del Convegno. Anche il Presidente della FNOMCeO, Amedeo Bianco, ha voluto rilasciare alcune dichiarazioni che l’Ufficio Stampa ha raccolto in questa intervista.  

Presidente, qual è il nuovo modello di Medicina che presenterete oggi a Padova?
I poderosi processi di innovazione scientifica e tecnologica della Medicina e le speculari trasformazioni della Sanità ci impongono sfide sempre più complesse. Il progresso della conoscenza, della tecnologia e delle nuove scienze biologiche applicate impone una trasformazione delle pratiche, mentre il superamento dei valori tradizionali della società, con le conseguenti implicazioni sociali, etiche e filosofiche, sollecita la necessità di riformulare un nuovo quadro di valori che permetta di giustificare il loro impiego.

Il nuovo Codice Deontologico contiene già molte risposte alle nuove domande che provengono dai cambiamenti nella scienza, nella società, nella sanità…
Sì, il Codice Deontologico del 2006 ha cercato di cogliere e anche di anticipare i cambiamenti nella nostra professione: per questo si pone come faro e come bussola nel mare tumultuoso dei cambiamenti che agitano i contesti scientifici, civili, sociali, culturali.
Il nostro Codice di Deontologia Medica, approvato all’unanimità nel 2006, costituisce un patrimonio unitario e indivisibile della Professione. I suoi principi ispiratori hanno, infatti, vigore e trasparenza per guidare l’esercizio professionale nel rispetto delle Leggi e della moderna Etica e Bioetica.

Perché avete sentito la necessità di un nuovo momento di riflessione?
Riteniamo che questo sia il momento per un generale ripensamento, da affrontare tutti insieme,  con l’umiltà che ci deriva dall’essere  uomini portatori di scienza  che hanno  la convinzione che non esistano certezze in questo campo. Le  certezze nell’ambito della dottrina,  quelle che la scienza moderna aveva annunciato come assolute, sono continuamente rimesse in discussione e conseguentemente si acuiscono le tensioni tra medicina scientifica, prassi e culture non assimilate alla nostra.
Il nostro obiettivo è quello di dare un piccolo contributo a questo dibattito cercando di integrare le esigenze di chi pensa la medicina con quelle di  chi la applica al fine di indicare soluzioni future  nel modo di produrre  salute,  perché medicina e sanità unite  richiedono  reciprocità di istruzioni, comportamenti e decisioni.

Autore: Redazione FNOMCeO

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