“Con 20 milioni di cittadini affetti da malattie croniche che vanno seguiti, di fronte a uno scenario epidemiologico che ci vede sempre più anziani, occorre investire sui professionisti della salute”.
Lo ha detto poco fa il Presidente della FNOMCeO, la Federazione nazionale degli Ordini dei medici Chirurghi e degli Odontoiatri, Filippo Anelli, ospite a “Mattino Cinque”.
“Anche per quanto riguarda le liste d’attesa – ha specificato – se ci fossero più medici, più specialisti, più professionisti ci sarebbero più disponibilità. Si può chiedere a un cardiologo di fare più prestazioni in un giorno, ma se ci fossero al suo posto tre cardiologi le prestazioni triplicherebbero”.
Più professionisti, dunque, e anche, di conseguenza, più risorse da investire e da vincolare al personale.
“Serve un finanziamento straordinario – conferma ora Anelli, a telecamere spente – a favore dei professionisti sanitari, per promuovere nuove assunzioni e migliorare l’attrattività verso il Servizio sanitario nazionale”.
“Oggi – continua – a fronte di un primo tentativo di inversione di tendenza attraverso l’allocazione in Finanziaria di 450 milioni per le assunzioni del personale sanitario, la tendenza resta quella del risparmio in ossequio all’obbligo costituzionale del pareggio di bilancio. Secondo la Corte dei Conti e l’Ufficio parlamentare di bilancio, la differenza tra finanziamento e spesa del servizio sanitario è sempre negativa. Le Regioni e i Direttori generali tenderanno pertanto a stare nei limiti del finanziamento attribuito e conseguentemente sarà vanificata ogni forma di rilancio del servizio sanitario nazionale”.
“Allora – chiosa – torna la richiesta al Parlamento a scegliere di adottare come priorità nell’allocazione delle risorse il finanziamento adeguato del Servizio sanitario nazionale e del suo personale”.
“Il nostro servizio sanitario nazionale – aggiunge – è quel sistema che consente ad un neonato a cui viene diagnosticata una gravissima malattia come la SMA, che in poco tempo porta ad una paralisi progressiva e alla morte, di guarire con la somministrazione di una sola fiala di terapia genica: Zolgensma, che grazie ad un vettore virale introduce il gene mancante nei motoneuroni, dove inizia a produrre la proteina SMN, fondamentale per la loro sopravvivenza. Questo farmaco costa due milioni di euro. Quante famiglie potrebbero permetterselo per salvare il proprio figlio senza il servizio sanitario nazionale? Quanto costerebbe un premio assicurativo senza il nostro servizio sanitario nazionale per ottenere quella terapia? Quante famiglie potrebbero permetterselo?”.
“Per questo abbiamo fortemente apprezzato – prosegue – l’idea del Presidente dell’AIFA, Robert Nisticò, di prevedere una riduzione automatica del prezzo dei farmaci che segnano aumenti di fatturato importanti, una “clausola di salvaguardia” per tenere sotto controllo la spesa farmaceutica”.
“Teniamoci forte – conclude Anelli – il nostro Servizio Sanitario Nazionale e difendiamolo strenuamente contro ogni tentativo di privatizzazione o di smantellamento”.
Ufficio Stampa FNOMCeO
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3 dicembre 2025
Autore: Ufficio Stampa FNOMCeO
