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Anelli (Fnomceo): “Basta a esproprio diritti al Sud. Rivedere i criteri di riparto dei fondi”

L’esproprio dei diritti, perpetrato ai danni dei cittadini del Sud, e il mancato o risicato raggiungimento dei Lea in molte regioni meridionali, soprattutto in Campania e Calabria, hanno un colpevole, anzi più d’uno: gli attuali criteri che domani, in Conferenza Stato-Regioni, determineranno la ripartizione del Fondo sanitario nazionale e che continuano a discriminare i cittadini italiani, privilegiando quelli che abitano al Nord; e i meccanismi di compensazione della mobilità sanitaria interregionale, che dissanguano territori già provati dalla scarsità di risorse e che non riescono così a risollevarsi”.

Parola di Filippo Anelli, presidente della Federazione nazionale degli Ordini dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri (Fnomceo), che entra così nel dibattito riapertosi in questi giorni sulla “questione meridionale” in sanità. Una sanità senza medici, priva o carente dei presidi essenziali – i ferri chirurgici, i gessi ortopedici –, deprivata di risorse, raccontano le cronache. Mentre, dal Ministero, arrivano i dati – ancora provvisori – sui Lea: al top della classifica c’è il Veneto; Campania e Calabria restano le uniche regioni non in grado di erogare quei servizi e prestazioni che devono essere garantiti in modo uniforme sull’intero territorio nazionale. Ma molte altre regioni del Sud raggiungono a stento la ‘sufficienza’.

Ora ci vuole un gesto di coraggio, da parte dei Governatori e del Ministro Grillo, nel prendere atto delle disuguaglianze generate dalle scellerate politiche dei sistemi sanitari regionali che, guardando ciascuno al proprio bilancio, hanno fatto a pezzi la sanità italiana. Questo modello di governance ‘concorrente’ della sanità ha rivelato il proprio fallimento, nel momento in cui ha diviso anziché unire e garantire a tutti i cittadini gli stessi diritti” continua Anelli.

Occorre pensare e proporre nuovi paradigmi, coerenti con l’articolo 3 della Costituzione, che ci salvino dallo scempio, ci sollevino dalle difficoltà, non ci costringano a steccare le fratture con il cartone, perché mancano i gessi, i macchinari, il personale” aggiunge ancora il presidente Fnomceo –Quel cartone diventa metafora di tutti gli interventi di facciata, messi a puntello di un sistema ormai al collasso che necessita di interventi radicali e strutturali”.

Di fronte a questi scenari così evidenti ed eloquenti, conseguenza ultima del definanziamento dei Sistemi sanitari delle Regioni meridionali, non bastano i Nas, gli ispettori del Ministero, non basta neppure allargare il comitato dei Lea – chiosa – Occorre, e con urgenza, modificare l’attuale sistema dei finanziamento, per renderlo equo e costituzionalmente corretto”.

“Ai Governatori del Sud auguro un rigurgito d’orgoglio, perché insorgano e rivendichino il proprio ruolo a difesa dei propri cittadini. Al Ministro chiedo di continuare a battersi per un Servizio Sanitario che garantisca su tutto il territorio nazionale uguali diritti – conclude Anelli -. La politica non divida ciò che gli italiani, prima col sangue e poi con tanti sacrifici, hanno unito”.

Ufficio Stampa Fnomceo: 0636203238 (3371068340- 347 2359608

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31 luglio 2018

Autore: Michela Molinari - Ufficio Stampa FNOMCeO

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