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Anelli (FNOMCeO): “Bene interventi su responsabilità professionale per restituire serenità ai medici, ministri Schillaci e Nordio interlocutori attenti e sensibili, grazie a loro, a Meloni e al Governo tutto”

“Un provvedimento molto atteso dalla professione medica e che la FNOMCeO sostiene da tempo. Rendere stabili e strutturati gli interventi relativi alla responsabilità professionale per gli esercenti le professioni sanitarie significa restituire ai medici la giusta serenità, presupposto essenziale per la sicurezza delle cure”.

Così il Presidente della FNOMCeO, la Federazione nazionale degli Ordini dei Medici chirurghi e degli Odontoiatri, Filippo Anelli, dopo l’approvazione oggi in Consiglio dei Ministri dello schema di Disegno di Legge “Delega al Governo in materia di professioni sanitarie e disposizioni relative alla responsabilità professionale degli esercenti le professioni sanitarie”, che da una parte delega al Governo alcuni interventi legislativi volti a potenziare il Servizio sanitario nazionale e, dall’altra, agisce sulla responsabilità professionale, prevedendo la punibilità dei professionisti sanitari solo nei casi di colpa grave ove ricorrano determinate condizioni.

“Abbiamo apprezzato l’intervento del Governo – dichiara Anelli – e in maniera particolare del Presidente del Consiglio Giorgia Meloni, del Ministro della Salute Orazio Schillaci e del Ministro della Giustizia Carlo Nordio, sulle Professioni sanitarie, con un Disegno di Legge che ha l’obiettivo dichiarato di rendere il Servizio sanitario nazionale in grado di attrarre e trattenere i suoi professionisti, aumentandone il numero, migliorandone le condizioni di lavoro, prevedendo incentivi, alleggerendo i carichi burocratici e affinando e sviluppando i percorsi formativi, anche in relazione alle nuove tecnologie e all’Intelligenza artificiale. Interviene sulla responsabilità professionale, rendendo il medico che si sia attenuto alle linee guida e alle buone pratiche clinico assistenziali punibile solo per colpa grave. Inoltre, nell’accertamento della colpa e del suo grado si tiene conto della scarsità delle risorse, delle carenze organizzative, della contraddittorietà delle evidenze scientifiche, della disponibilità o meno di terapie, della complessità della patologia, dell’urgenza e di altri fattori che possono influenzare l’attività sanitaria. Condizioni, quelle della scarsità delle risorse umane e materiali e delle carenze organizzative che, come ha rilevato anche il Consiglio nazionale FNOMCeO in una recente mozione, si sono nel tempo aggravate, determinando una crescente difficoltà nella pratica professionale”.

“L’intervento sulla responsabilità professionale in ambito sanitario è un provvedimento auspicato – spiega – tanto dal mondo sanitario come da quello giudiziario: il 97-98% delle cause contro i professionisti si conclude infatti con un nulla di fatto, con l’assoluzione o l’archiviazione. Elevatissimi i costi, sia per i medici ingiustamente incolpati, che si vedono rovinata la vita e la carriera, sia per i sistemi sanitari, che, per il timore generalizzato delle denunce, vedono lievitare i costi della medicina difensiva, stimati in circa dieci miliardi l’anno, e aumentare gli abbandoni nelle branche più a rischio, nelle quali non si formano nemmeno più i nuovi specialisti. Ma anche per l’apparato giudiziario, appesantito da cause che durano anni e che si dimostrano, poi, nella maggior parte dei casi, infondate”.

“Questa tutela per i professionisti sanitari – chiarisce – non costituisce certo un’impunità, in quanto l’esercente è in ogni caso punibile per colpa grave, e non mette a rischio i risarcimenti dei cittadini per gli eventi avversi, da ottenersi in sede civile. Risarcimenti che sarebbero anche più rapidi non dovendo attendere, come spesso accade se i due procedimenti sono interconnessi, la conclusione del procedimento penale. Restituisce, al contrario, la giusta serenità ai professionisti, rinsaldando quella relazione di cura con i cittadini che, per essere tale, deve essere fatta di fiducia reciproca. Rende inoltre di nuovo attrattivo il Servizio sanitario nazionale che, oggi, non è in grado di trattenere i suoi professionisti né di ingaggiarne di nuovi: e in questo un ruolo importante giocano le condizioni di lavoro, che mettono gli operatori in costante rischio di burnout per il superlavoro, le aggressioni, le denunce ingiuste”.

“Abbiamo dunque trovato interlocutori attenti e sensibili nel Ministro della Salute Orazio Schillaci e nel Ministro della Giustizia Carlo Nordiochiosa – sino ad arrivare a questo provvedimento, importante passo in avanti verso una revisione complessiva della responsabilità professionale in ambito sanitario. A questo proposito, rinnoviamo il nostro apprezzamento per il prezioso lavoro preparatorio svolto dalla Commissione “Adelchi D’Ippolito” e dal Viceministro della Giustizia Francesco Paolo Sisto, che potrà essere la base per una riflessione organica sulla materia”.  

Per quanto riguarda la delega sulle professioni sanitarie – continua ancora Anellil’equiparazione della formazione in medicina generale alle specializzazioni è un atto dovuto, che ci pone in linea con gli altri Paesi europei e che mette sullo stesso piano, anche dal punto di vista del titolo, la cura della persona nella sua interezza con quella organo-specifica. Ci aspettiamo ora un analogo provvedimento per equiparare, sin da subito, il trattamento anche economico dei corsisti con quello degli specializzandi”.

“Bene infine – prosegue ad analizzare– l’ampliamento dell’impiego degli specializzandi, che sono medici a tutti gli effetti, all’interno del Servizio sanitario nazionale, compatibilmente con le esigenze formative e con la clausola che la contribuzione ai fini pensionistici sia sempre legata all’Enpam e non alla gestione separata dell’Inps. Bene anche la valorizzazione del ruolo sussidiario degli Ordini e l’adeguamento della formazione alle nuove tecnologie e ai nuovi bisogni di salute”.

“La Commissione Albo Odontoiatri Nazionale – aggiunge Andrea Senna, che di quest’Organo è il Presidente – apprezza in maniera particolare l’opportunità di una specializzazione mirata all’odontologia forense. Nell’Albo dei CTU, i consulenti tecnici d’ufficio, e dei periti dei Tribunali già oggi è prevista un’area dedicata, per la peculiarità della materia, esclusivamente all’Odontoiatria; quindi, l’affinamento delle competenze specifiche attraverso una scuola di specializzazione ad hoc è più che auspicabile e al passo con i tempi. Con l’occasione, ringrazio il GDL della Cao nazionale della FNOMCeO dedicato proprio all’Odontologia forense e coordinato da Giuliano Nicolin”.   

“Ci auguriamo – conclude Anelli – che il DDL sia presto sottoposto al Parlamento per una rapida approvazione. Quello che occorre, ora, è un piano strutturale di investimento sul capitale umano, come lo è stato il PNRR per le strutture e le infrastrutture, che aumenti la capacità del Servizio sanitario nazionale di attrarre e trattenere i suoi professionisti”.

Guarda la dichiarazione video: https://youtu.be/vhEesBb1nSI
Scarica la dichiarazione video:  Anelli su approvazione legge delega.mp4

Ufficio Stampa FNOMCeO
informazione@fnomceo.it
4 settembre 2025

Autore: Ufficio Stampa FNOMCeO

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