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Anelli (FNOMCeO): “Raccogliamo l’appello di Papa Francesco, nessuno venga abbandonato di fronte alla malattia”. 4,5 milioni di cittadini che rinunciano alle cure sono ferita aperta per il nostro SSN.

“Raccogliamo l’appello di Papa Francesco ad animare dall’interno i sistemi sanitari, perché nessuno venga abbandonato”.

Così il presidente della FNOMCeO, la Federazione nazionale degli Ordini dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri, Filippo Anelli, che questa mattina è stato ricevuto in Udienza dal Pontefice insieme ai presidenti degli Ordini territoriali dei medici e ai presidenti delle altre Federazioni e Consigli degli Ordini delle Professioni sanitarie e sociosanitarie, a conclusione del Convegno internazionale Universalità e sostenibilità dei Servizi Sanitari Nazionali in Europa, organizzato in collaborazione con la Cei e tenutosi ieri all’Università Lateranense.

“Nessuno venga abbandonato: è questo – continua Anelli – lo spirito vero, il cuore del nostro Servizio sanitario nazionale, che nasce per non lasciare nessuno indietro, per garantire cure a tutti, indipendentemente dalle condizioni economiche, sociali, fisiche, di genere, di età, e per rendere tutte le persone uguali di fronte alla salute. È questo il senso della nostra Professione di medici, che ci impone come unico dovere quello della cura, declinato nei suoi vari aspetti e sfaccettature: la tutela della vita, della salute psico-fisica, il trattamento del dolore e il sollievo della sofferenza, nel rispetto della libertà e della dignità della persona, senza discriminazione alcuna”.

“Non abbandonare significa dunque – aggiunge – curare tutti, anche gli inguaribili, anche chi la pensa diversamente da noi, anche gli emarginati, anche i fragili, perché il solo fatto di essere persone conferisce loro il diritto alla cura e alla tutela della salute. Anzi, le condizioni di fragilità e di emarginazione elevano all’ennesima potenza tale diritto, che deve essere garantito con maggior attenzione e delicatezza, con predilezione, come ci ha ricordato oggi il Papa”.

“Non abbandonare, infine – conclude Anelli – vuol dire non poter accettare che qualcuno rimanga indietro, che 4,5 e mezzo di italiani oggi siano costretti a rinunciare alle cure per ragioni economiche o per le liste di attesa troppo lunghe. Ognuno di questi cittadini è per noi medici, per noi professionisti, per il servizio sanitario nazionale, per l’intero Paese una sconfitta, una ferita aperta. Animiamo dunque dall’interno il nostro Servizio sanitario nazionale, continuiamo a riempirlo con il nostro impegno di professionisti, e chiediamo con forza alla politica di ritemprarlo con risorse e riforme. Noi siamo i clinici della persona, sempre chinati ad accogliere, curare, consolare chi soffre: la politica sia il clinico del nostro SSN. Perché nessuno, mai, resti solo, resti indietro”.

Ufficio Stampa FNOMCeO
informazione@fnomceo.it
23 novembre 2024

Autore: Ufficio Stampa FNOMCeO

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