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Anelli (FNOMCeO) su aggressione guardia medica a Crotone: “Urgente monitoraggio dei rischi sul territorio”

“Scossi e rattristati per i fatti di Crotone, dove una coppia ha tentato di strangolare una dottoressa di guardia medica e il suo collaboratore, che le faceva compagnia mancando il servizio di vigilanza. Siamo vicini ai colleghi, alle famiglie e al Consiglio dell’Ordine dei Medici, con il suo presidente, Enrico Ciliberto. Pare che a nulla sia servita la lezione del Covid: i medici, da eroi, sono tornati a essere vittime della violenza e sfogatoi dell’insoddisfazione dei pazienti verso il Servizio sanitario nazionale”.

Così il Presidente della FNOMCeO, la Federazione nazionale degli Ordini dei Medici Chirurghi e Odontoiatri (FNOMCeO), Filippo Anelli, commenta le notizie che arrivano da Le Castella, frazione di Capo Rizzuto, in provincia di Crotone. Secondo quanto riportato dall’Ansa, intorno alle 3 del mattino due persone, marito e moglie, si sono presentate nell’ambulatorio di guardia medica, chiedendo la prescrizione di una Tac al pronto soccorso dell’Ospedale di Crotone. All’impossibilità della dottoressa di soddisfare la richiesta avrebbe fatto seguito l’aggressione.

Grande è stato l’impegno della FNOMCeO contro il fenomeno della violenza – spiega Anelli -. Impegno che ha ricevuto impulso dopo la morte, a Bari, di Paola Labriola, la psichiatra uccisa da un suo paziente. E che ha portato, lo scorso agosto, ad approvare una legge ad hoc, che ha aggravato le pene per chi aggredisce un operatore sanitario”.

Ora è il momento di pensare, oltre alla punizione e alla repressione della violenza, anche, e soprattutto, alla sua prevenzione – conclude il Presidente FNOMCeO -. Prevenzione che si può attuare con il miglioramento dei modelli organizzativi, evitando situazioni a rischio come quelle che si verificano in molti ambulatori di guardia medica.  È necessario e urgente completare un monitoraggio dei rischi sul territorio, e dell’applicazione del Testo Unico sulla sicurezza, per attuare modelli di gestione e prevenzione. Occorre, anche e soprattutto, un cambio di passo culturale: con la pandemia i medici erano visti come eroi, ora sono tornati ad essere i capri espiatori delle criticità del sistema. Non abbiamo mai voluto gli applausi, chiediamo solo rispetto e la possibilità di curare con serenità. I medici sono coloro che salvano le vite, nella normalità così come nell’emergenza. Come recitava una nostra campagna: se aggredisci un medico poi la vita, chi te la salva?”.  

Ufficio Stampa e Informazione FNOMCeO
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28/03/2021

Autore: Ufficio Stampa FNOMCeO

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