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Anelli (FNOMCeO) su aggressione medico di guardia a Modena: “Solidarietà al collega e all’Ordine, il nemico è la malattia non il medico”

L’ultimo è stato un giovane medico di guardia al Policlinico di Modena, aggredito verbalmente, venerdì sera, e con lancio di oggetti, oltre che minacciato di morte, da un uomo che pretendeva un certificato di malattia di cinque giorni. Dopo una pausa nel 2020, quando, nel pieno della pandemia, i medici venivano considerati eroi, sono purtroppo riprese a pieno ritmo le aggressioni. E sembra essersi attenuata la differenza tra Nord e Sud, tra strutture isolate e centri di eccellenza: quando la rabbia dei pazienti esplode, è incontenibile, e il medico diventa un bersaglio. Né basta a fare da deterrente il fatto che ci sia una Legge, la 113 del 14 agosto 2020, che prevede, tra le altre cose, pene più aspre e la procedibilità d’ufficio per chi aggredisce un operatore sanitario in servizio.

“La legge c’è: ora, a quasi un anno dalla sua entrata in vigore, il 24 settembre scorso, va applicata pienamente – spiega il Presidente della FNOMCeO, la Federazione nazionale degli Ordini dei Medici, Filippo Anelli -. Come primo, importante, passo, va convocato l’Osservatorio che proprio la Legge istituisce, e che coinvolge gli Ordini delle Professioni sanitarie. È inoltre tempo che le Asl definiscano i protocolli operativi con le forze di polizia, per garantire il loro tempestivo intervento e prevenire gli episodi di violenza”.

“Proprio l’Osservatorio, che era già stato messo in campo nel 2018 dall’allora Ministro Beatrice Lorenzin, introdotto nel disegno di legge dal Ministro Giulia Grillo e poi ricomposto e rilanciato dall’attuale titolare del Dicastero, Roberto Speranza, aveva individuato come, tra le cause principali delle aggressioni, ci fosse una prestazione pretesa dal paziente e negata dal sanitario, perché inappropriata, illegittima o estranea al suo ambito di competenze – spiega Anelli -. Sembra essere questo anche il caso della violenza esplosa a Modena e innescata da un certificato negato. Al collega, al Presidente dell’Ordine dei Medici Carlo Curatola, e a tutto il Direttivo va la nostra solidarietà, e l’apprezzamento per l’istituzione, nella provincia, di un Osservatorio che monitora gli eventi sentinella, che sono stati molti in questi anni”.

“La pandemia di Covid, dopo un periodo di ‘luna di miele’ dei cittadini con i medici, visti come eroi e salvatori, sembra ora aver esacerbato il malcontento tra la popolazione – continua -. I medici vengono in qualche modo associati al virus, alle restrizioni, e su di loro si sfoga l’aggressività dovuta alle difficoltà sociali, di salute ed economiche. È un ulteriore deterioramento di quella sottocultura della aziendalizzazione della sanità e mercificazione della salute, che porta a considerare i medici come prestatori d’opera e la salute e il pieno benessere come un oggetto che è possibile pretendere ed ottenere”.

“Occorre, oggi più che mai, un cambio di passo, che riporti ruoli ed esigenze nella giusta dimensione – conclude -. Per questo chiediamo, ancora una volta, il sostegno delle Istituzioni e la collaborazione dei cittadini: siamo tutti dalla stessa parte, e il nemico è la malattia – che si chiami Covid, tumore, evento cardiovascolare -, non certo il medico”.

 

Ufficio Stampa e Informazione FNOMCeO
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03/08/2021

Autore: Ufficio Stampa FNOMCeO

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