Ogni giorno tre professionisti della sanità subiscono una aggressione da parte di pazienti, due su tre sono donne. Sono 1200 l’anno, ma potrebbe essere solo il dato che emerge con le denunce: il più delle volte medici ed infermieri lasciano correre. Il Tg di Rainews 24 ha voluto saperne di più: e ieri sera, nell’edizione delle 20,30, ha intervistato, in collegamento da Bari, il presidente della Fnomceo, Filippo Anelli.
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“Avete parlato di un vero bollettino di guerra, solo nello scorso fine settimana a Napoli sputi e schiaffi ad una dottoressa del 118, a Roma il padre di un ricoverato che ha minacciato di morte un’altra dottoressa, vicino a Bari un intero equipaggio del 118 tenuto in ostaggio da un paziente con una spada. Che sta succedendo?” ha chiesto il giornalista ad Anelli.
“Sta succedendo quello che è sotto gli occhi di tutti, cioè un incremento sempre più marcato degli episodi di violenza nei confronti degli operatori sanitari, e in maniera particolare dei medici. È il frutto di un disagio che la gente, la popolazione vive e che si ripercuote sull’interfaccia tra la richiesta di salute e il sistema che offre le risposte. Probabilmente le risposte non ci sono e la gente si esaspera”.
“È in pericolo la vostra incolumità ma anche la salute dei malati, se viene meno il rapporto di fiducia: medici ed infermieri come terminali del disagio per una sanità che è in affanno a causa di tagli alle prestazioni e posti letto, o pensa ci sia dell’altro, visto che anche molti insegnanti vengono aggrediti da genitori e studenti?”, ha proseguito il giornalista.
“Per anni si è provato a delegittimare la professione medica e in generale le professioni: anche gli insegnanti vivono lo stesso disagio – ha continuato Anelli -. Di qui un progressivo depauperamento di quello che è il valore stesso della professione medica, che dovrebbe essere improntata a sollevare e a curare la gente, ad alleviare la sofferenza. I valori si allentano e il professionista viene visto sempre più come un ingranaggio all’interno di un sistema che produce salute, senza una sua rivalutazione sul piano etico e professionale”.
Anche i corsi di ‘autodifesa’ tra gli argomenti al centro dell’intervista, che si è conclusa rilanciando il forte richiamo etico lanciato ieri da Fnomceo a non sottrarre mai i pazienti a cure scientificamente provate.
“I cittadini devono sapere – ha concluso il presidente – che i medici hanno l’obbligo di curarli attraverso presidi, farmaci e strumenti validati dalla scienza, che fanno riferimento a evidenze scientifiche. Possono anche utilizzare strumenti non validati, ma questi non possono in alcun modo sostituire e diventare la sola cura per le patologie. I medici sono obbligati a chiedere il consenso informato e a spiegare che queste pratiche possono sì essere affiancate alle cure ma mai e poi mai possono sostituirle”.
Sulle aggressioni ai medici è tornato oggi Skytg24, con un’intervista sempre al Presidente Anelli della quale è andata in onda un’anteprima nel Tg delle 13 e che sarà proposta in versione integrale nel corso degli approfondimenti individuali, e il Tg2 Rai, che andrà in onda stasera alle 20.30 e che ospiterà un’intervista al Presidente Anelli e a Ombretta Silecchia, la giovane dottoressa di Bari vittima di un’aggressione durante il suo turno di lavoro presso la guardia medica. Sullo stesso argomento, visto dal versante dei medici ospedalieri, ha parlato a Radio Capital il vicepresidente Giovanni Leoni.
Autore: Redazione