Riceviamo e pubblichiamo da Annarita Mascolini, della segreteria scientifica del Congresso “Pensare per la Professione”.
Un Convegno davvero particolare quello a cui ci accingiamo a partecipare a Padova nei prossimi giorni, dal 15 al 17 ottobre. Particolare per come è stato pensato e costruito, in una architettura che si discosta completamente dai soliti, ripetuti schemi di analoghi simposi.
In apertura un pomeriggio letterario in cui medicina ed arte si integreranno in una armonica fusione fra scienza, etica, letteratura e filosofia. Non è cosa nuova, del resto, lo stretto rapporto esistente tra medicina e letteratura, malattia e mondo letterario, un rapporto a duplice valenza: letteratura, o comunque arte letteraria, come espressione di patologie o, viceversa, con funzioni terapeutiche. Le letture magistrali di Dietrich Von Engelhardt e di Vincenzo Milanesi, opportunamente illustreranno le implicite relazioni tra applicazioni bioscientifiche e arti letterarie.
Successivamente due giornate di profonda riflessione su problematiche fortemente inerenti alla professione medica, in cui si cercherà di ottimizzare il rapporto tra sanità e medicina fino a far coincidere il più possibile gli obiettivi dell’una con quelli dell’altra, attraverso una condivisione e integrazione di ideali e applicazioni, di teorie e attuazioni, in un quadro generale e complessivo in cui il malato è al tempo stesso oggetto e soggetto: oggetto di cura e soggetto che della cura stessa determina qualità e risultato.
Il fine ultimo del convegno sarà quello di eliminare la tendenza ad una sorta di divaricazione tra due posizioni diverse e talora persino lontane, per ripristinare una unicità di visioni e di intenti che può ottenersi soltanto con il perseguimento della stessa finalità, quella cioè della salute del cittadino e della società nella quale lo stesso è inserito: medicina e sanità, quindi, non come controparti di uno stesso sistema, bensì come indirizzi convergenti al raggiungimento di quello scopo che la medicina da sempre, pur con metodologie e sistemi differenziati nel tempo, si propone.
La medicina cui oggi si tende è quella che sa coniugare le nuove grandi possibilità tecnologiche e bioetiche che il progresso globale mette a sua disposizione, con le richieste di relazione, di umanizzazione, di attenzione che provengono da un paziente sempre più partecipe della propria salute.
Relatori di forte spessore illustreranno temi fondamentali quali la professione medica proiettata nell’era della postgenomica e del biopotenziamento, la necessità di ricomporre la divaricazione tra sanità e medicina, le prospettive della bioetica relativamente alle risorse e ai diritti in sanità.
Un convegno particolarmente interessante, dunque, i cui risultati, siamo certi, premieranno l’attesa e le aspettative di quanti saranno presenti alla manifestazione.
Annarita Mascolini
Segreteria Scientifica
Convegno "Pensare per la professione"
Autore: Redazione FNOMCeO