Report n. 15/2011
ANTIBIOTICI: NELLA UE, CONSUMO RECORD IN ITALIA
E’ al Sud Italia che si registrano i numeri più preoccupanti sull’abuso di farmaci antibiotici: Campania, Puglia e Sicilia insieme determinano quasi il 60% di tutto l’eccesso di consumi nel nostro Paese, che secondo uno studio Aifa crea una spesa evitabile di oltre 400 milioni di euro.
Il quadro della situazione è stato fornito di recente dall’Agenzia italiana del farmaco (Aifa), che ha presentato nella sede del Ministero della Salute la terza edizione della campagna di sensibilizzazione contro l’abuso di questi prodotti, dal titolo “Antibiotici, difendi la tua difesa. Usali con cautela”.
In Italia il consumo di antibiotici e il tasso di antibiotico-resistenza è fra i più alti in Europa: i numeri del nostro Paese stanno superando quelli della Francia e in alcune regioni (come Calabria, Sicilia, Puglia, Campania e Basilicata) sono superiori rispetto a quelli di Cipro e Grecia, che a livello nazionale sono oggi gli unici Stati con cifre più alte. Oggi nel nostro Paese il 44% dei cittadini riceve almeno una prescrizione di antibiotico l’anno, come anche il 53% dei bambini e il 50% degli anziani. Il 15% degli “over 65” riceve addirittura più di sei prescrizioni di farmaci antibiotici l’anno.
Il consumo di questi medicinali a livello regionale nel 2009 è stato caratterizzato da un chiaro gradiente geografico: consumi più bassi al Nord e più elevati al Sud. La “maglia nera” va infatti alla Campania, con 37,63 dosi medie giornaliere ogni mille abitanti, mentre il valore minimo si riscontra nella Provincia autonoma di Bolzano, con 13,05 dosi.
Secondo i calcoli dell’Aifa, a livello di singola Regione il risparmio ottenibile, razionalizzando l’uso di antibiotici, inciderebbe considerevolmente sul valore dello sfondamento della loro spesa: nel Lazio per il 29%, in Puglia per il 43%, in Sardegna per il 20%,. La crescita dei consumi legata a un uso non appropriato degli antibiotici è una delle principali cause dello sviluppo dell’antibiotico-resistenza, un fenomeno che costituisce in tutto il mondo un’emergenza di salute pubblica.
Nel nostro Paese si registra un uso elevato di alcune classi di antibiotici in particolare, come i chinoloni e le cefalosporine, che andrebbero riservate alla cura di patologie particolarmente gravi. Anche a livello ospedaliero si registra un aumento del consumo di questi prodotti.
Roma, 21/03/2011
Autore: Redazione FNOMCeO