Si terrà il 15 e 16 gennaio a Trieste il Convegno promosso dall’Omceo
provinciale in collaborazione con Slow Medicine. L’uso esteso di una
diagnostica strumentale sofisticata e la tendenza ad individuare
condizioni patologiche in fase precoce hanno favorito la percezione da
parte dei cittadini che la medicina sia onnipotente o che possa
diventarlo. La relazione medico-paziente ne è risultata impoverita e la
logica della medicina difensiva ha favorito la tendenza ad
affidare ad una pletora di esami diagnostici il percorso clinico. Tutto
questo procura un diffuso disagio a cittadini e professionisti della
salute. Slow Medicine è un’associazione nata nel 2010 nella convinzione dei suoi fondatori che "cure appropriate e di buona qualità e un’adeguata comunicazione fra le persone riducano i costi dell’organizzazione sanitaria, riducano gli sprechi, promuovano l’appropriatezza d’uso delle risorse disponibili, la sostenibilità e l’equità dei sistemi sanitari, migliorino la qualità della vita dei cittadini nei diversi momenti della loro vita". Le parole chiave dell’idea da cui nasce Slow Medicine sono: Sobria: fare più
esami, prescrivere più farmaci non è necessariamente un vantaggio ma può
tradursi in un danno; Rispettosa: rispettare i valori e le aspettative
di ogni persona; Giusta: cure appropriate e di buona qualità per tutti,
contrastando le disuguaglianze e favorendo l’accesso ai servizi
sanitari. L’associazione si è sviluppata come rete che coinvolge
professionisti, cittadini, volontari, pazienti, amministrazioni
pubbliche per favorire il cambiamento culturale puntando
sull’appropriatezza. La stessa sostenibilità del sistema sanitario
pubblico viene vista come l’effetto della diffusione del cambiamento
culturale e non come il prodotto di decisioni dall’alto. Ventisei delle
trentaquattro società o associazioni mediche aderenti al progetto
nazionale di Slow Medicine "Fare di più non significa fare meglio" hanno
proposto delle liste di procedure o trattamenti in uso da evitare
perché inutili o addirittura dannosi. Le liste finora pubblicate sono 28
e si prestano ad essere oggetto di dialogo fra pazienti e medici.
L’evento si pone l’obiettivo di proporre un approccio culturale che
consenta la gestione appropriata delle procedure diagnostiche e dei
trattamenti, finalizzata non solo alla qualità delle prestazioni
sanitarie, ma anche alla sostenibilità del sistema sanitario pubblico
Autore: Redazione FNOMCeO