Assemblea CAO nazionale: avanzamento a tappe

Due giorni di assemblea dei Presidenti CAO a Roma, per riflettere e rilanciare i temi cari al mondo dell’Odontoiatria. Per fare un punto della situazione e andare avanti, a tappe, com’è giusto che sia. L’assemblea è stata incentrata soprattutto sulle modifiche che la componente odontoiatrica della FNOMCeO propone per la redazione dello Statuto della Federazione e sulle regole relative alla nomina e alle funzioni delle CTU, un protocollo a cui si è giunti grazie a un’intesa tra FNOMCeO, CNF (Consiglio Nazionale Forense) e CSM (Consiglio Superiore della Magistratura), ma anche altri momenti hanno caratterizzato il consesso degli odontoiatri italiani.

Il Presidente della CAO nazionale Raffaele Iandolo ha dato le indicazioni di massima di questo avanzamento a tappe: “In questa nostra seduta siamo concentrati sulle modifiche alla bozza di Statuto, e preciso che trattasi di bozza. Per arrivare al testo definitivo ci saranno altre tappe, sia nella discussione tra noi, sia in sede degli organi della Federazione. Ma, come assemblea della CAO nazionale, già stiamo organizzando successivi eventi, per continuare in questo percorso di dialogo e di soluzione dei problemi dell’Odontoiatria italiana, che tutti noi ben conosciamo”. Iandolo ha così spiegato i prossimi appuntamenti, “due dei quali di particolare importanza: il 21 e 22 settembre saremo a Cagliari, ma l’evento più importante, dove saranno presenti i principali protagonisti dell’Odontoiatria, si terrà il 30 novembre e il 1 dicembre a Torino. L’evento avrà per titolo ‘Odontoiatria. Eccellenza italiana’ e penso che già il titolo dia l’idea della portata dell’iniziativa”.

Ad illustrare gli articoli della bozza di Statuto ci ha pensato Brunello Pollifrone componente la CAO nazionale e Presidente della CAO romana. Pollifrone ha passato in esame ciascun articolo e le relative modifiche proposte dalla CAO nazionale ma anche dai singoli Presidenti intervenuti nella discussione, che ha occupato il pomeriggio di venerdì e una parte della mattinata di sabato, quando è stato portato all’attenzione dell’assemblea un testo elaborato all’alba del sabato da Pollifrone coadiuvato da un comitato ristretto. Ad una ad una le modifiche sono state inserite nei singoli articoli, nella consapevolezza generale che l’intero articolato non è definitivo, ma trattasi di bozza, come più volte ha precisato lo stesso Iandolo.

Diego Paschina, Presidente CAO di Trieste e Luigi Di Fabio, Presidente CAO de L’Aquila, hanno illustrato la “storica” intesa tra FNOMCeO-CNF-CSM sui criteri e le procedure di formazione degli Albi dei periti e dei consulenti tecnici tenuti dai Tribunali civili e penali. Esiste così un Protocollo, illustrato dai due relatori all’assemblea CAO, dello scorso maggio, in aderenza alla legge 24 del 2017, cosiddetta “legge Gelli – Bianco”, di cui si trova già ampia trattazione sul portale della Federazione.

In precedenza, il professor Gianluigi Ciacci, avvocato e docente alla LUISS, aveva tenuto un’ampia e brillante relazione sull’evoluzione della normativa sulla privacy dal Decreto legislativo 196/2003 al Regolamento UE 679/2016. Sono trascorsi 13 anni, ma sembra un’epoca se soltanto si considera l’aumento esponenziale degli utenti di Internet e degli accessi ai social media. Questa relazione, comprensiva degli adempimenti da fare e di quelli da non fare sarà presto messa a disposizione di tutte le CAO provinciali, perché ciascun odontoiatra possa adeguarsi alla nuova normativa europea.

In apertura dei lavori del sabato, ha portato il saluto Carlo Ghirlanda, da pochi giorni nuovo Presidente dell’ANDI, per il quale “la CAO è la casa di tutti gli odontoiatri italiani e tutti noi vogliamo regole chiare. Promuoveremo il rilancio delle relazioni tra la CAO e l’ANDI, ma anche sarà aperto il confronto con l’AIO”. Ha portato il saluto degli studenti di Odontoiatria il giovane Fabio Donaera dell’Associazione Italiana Studenti di Odontoiatria (AISO).

Nella seduta del venerdì, subito dopo un breve intervento di Iandolo, hanno portato il loro saluto Filippo Anelli, Presidente FNOMCeO; Giovanni Leoni, Vicepresidente FNOMCeO; Gianpiero Malagnino, Vicepresidente vicario dell’ENPAM. Anelli ha detto che “la Federazione sta predisponendo un bilancio che è sempre più aderente agli obiettivi che si siamo dati e che va a sostegno dei servizi a tutti gli Ordini provinciali. Ci avviamo verso gli Stati generali della professione, che si terranno nel 2019, e che riguardano sia i medici, sia gli odontoiatri, perché tutti insieme siamo portatori di valori, avendo sempre presente l’articolo 32 della Costituzione. Tutti insieme siamo per il rilancio del ruolo e della funzione dei medici e degli odontoiatri”.

Leoni ha affermato con forza che “gli odontoiatri non sono medici di serie B. Si tratta invece di professionisti che sanno essere anche imprenditori e che sono capaci di instaurare un buon rapporto tra medico e paziente”.

Malagnino ha parlato di “rapporto rafforzato tra CAO ed ENPAM e per quanto riguarda le società tra professionisti invieremo un circolare a tutti gli Ordini. Stiamo anche promuovendo un accordo con gli avvocati a tutela della professione odontoiatrica”.

Breaking news: Sandro Sanvenero, Presidente CAO di La Spezia, ha reso noto che proprio nella giornata dell’8 giugno il Consiglio di Stato ha pronunciato una sentenza, secondo la quale (in sintesi) “l’intervento del legislatore (legge Bersani NdR) appare, dunque, diretto espressamente alla rimozione dei divieti di pubblicità per professioni e non – per come inteso – dall’appellante – alla rimozione di ogni procedimentalizzazione e controllo nell’esercizio della pubblicità. In particolare, il legislatore si preoccupa di prevedere la ‘nullità’ delle disposizioni di divieto eventualmente non adeguate ed inserite nei codici deontologici diretti”. La questione interessa in particolare il Centro DentalPro di Sarzana che non aveva indicato nome, cognome e titoli professionali del medico responsabile della direzione sanitaria, ma potrebbe riguardare anche altre situazioni analoghe. Il risultato è che a Sarzana il Centro deve chiudere per sei mesi.

A cura di Orfeo Notaristefano

Autore: Redazione

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