“Assicurazioni sanitarie beffa: chi ci rimette sono i pazienti”. È questo il titolo dell’inchiesta a firma di Carlo Di Foggia pubblicata oggi su Il Fatto Quotidiano.
E, per far luce su quello che lui stesso definisce “il Far West delle Assicurazioni sanitarie”, nel quale i malati devono aspettare anche dieci anni per un risarcimento, mentre i medici subiscono prezzi e contenziosi in crescita esponenziale e le Regioni – scottate da raggiri milionari – non si assicurano più, ha voluto sentire il Segretario della FNOMCeO, Luigi Conte. Che spiega: “Il futuro rischia di essere peggiore”.
“Cosa è successo? – si legge nell’articolo – Ad agosto scorso è scattato l’obbligo per i medici (previsto dal decreto Balduzzi del 2012) di sottoscrivere un’assicurazione sanitaria per tutelarsi dalle cause di risarcimento, a eccezione dei 115 mila del Servizio sanitario nazionale (dove, grazie al decreto Pa, vale solo per le strutture). Con più di 30 mila denunce l’anno (ma la cifra potrebbe essere tre volte superiore considerando le compagnie straniere), polizze e indennizzi lievitati fino al 600 per cento, la novità rischia però di far implodere il sistema. Per ora, chi non si adegua non rischia nulla: la Federazione ha infatti deciso di sospendere le sanzioni disciplinari previste dal decreto. Il motivo è semplice: a oggi i costi sono proibitivi, e per ortopedici, chirurghi e ginecologi privati sfiorano i 20 mila euro l’anno. In teoria, per questi ultimi il decreto avrebbe dovuto istituire un fondo di solidarietà, ma il decreto attuativo non è ancora arrivato. Nel frattempo le denunce sono aumentate esponenzialmente, così come gli importi dei risarcimenti, passati in media da 10 mila a 34 mila euro, con punte di svariati milioni nei casi molto gravi”.
Le compagnie italiane, di fronte a questo scenario, tendono a uscire dal mercato, lasciandolo “in mano a società stranire che spesso fanno crack e pagano difficilmente”.
“Visto il panorama – conclude l’inchiesta – quasi tutte le Regioni sono andate in “autoassicurazione”, assicurando solo i grossi importi. E se le strutture non pagano tocca ai medici. I contenziosi hanno tempi lunghissimi e la prescrizione scatta dopo 10 anni. Molte compagnie, però, impongono clausole capestro (le claims made) che limitano la copertura alla durata del contratto”.
“Se qualcuno ti fa causa cinque anni dopo – spiega ancora Conte – l’assicurazione non paga e ti lascia solo”.
In allegato, l’articolo in versione integrale.
Sempre sulle assicurazioni, la FNOMCeO ha diffuso ieri un Comunicato per esprimere le sue “perplessità” sulla bozza di DPR che sarebbe all’esame della Conferenza Stato – Regioni: è stato ripreso, oltre che dalla Stampa Specializzata, anche dalle Agenzie.
Autore: Redazione FNOMCeO