Interrogazione e risposta del Governo – Problematiche e iniziative relative al decreto del Ministro della salute dell’8 agosto 2014 in materia di certificati medici per l’attività sportiva non agonistica – Nell’interrogazione si sottolinea che il decreto del Ministro della salute dell’8 agosto 2014 pubblicato nella Gazzetta Ufficiale 18 ottobre 2014, n. 243, contiene le linee guida in materia di certificati medici per l’attività sportiva non agonistica, che prevedono per i praticanti detta attività una certificazione basata su alcuni accertamenti clinici e diagnostici. L’attività ludico-motoria, in base all’articolo 42-bis del decreto-legge 21 giugno 2013, n. 69, convertito, con modificazioni, dalla legge 9 agosto 2013, n. 98, non esige alcuna certificazione medica. Molte associazioni sportive e palestre, non essendo chiara la distinzione fra attività non agonistiche e ludico-motorie in termini di impegno fisico del praticante, caratteristiche e tipologia dell’attività, richiedono comunque una certificazione medica per attività non agonistica, la quale risulta, quindi, spesso essere inappropriata, oltre che onerosa. In questo senso desta molte perplessità tra gli operatori la previsione, requisito obbligatorio per la certificazione, dell’elettrocardiogramma “una volta nella vita”. L’interrogante, On. MOLEA, rileva che una comprovata esperienza scientifica ha dimostrato poi l’inefficacia dell’utilizzo di accertamenti sanitari preventivi a livello di popolazione, se non in presenza di programmi strutturati, supportati da rigorosi studi propedeutici e da un continuo monitoraggio dei risultati. La prescrizione di un gran numero di elettrocardiogrammi a riposo finalizzati al rilascio del certificato, anche se spesso diversamente motivati, provoca l’aumento delle liste d’attesa e un aggravio immotivato dei costi per il sistema sanitario nazionale. Si chiede alla Ministra della Salute quali urgenti iniziative intenda porre in essere per garantire l’uniformità dell’applicazione del decreto ministeriale citato in premessa su tutto il territorio nazionale, evitare le richieste di certificazione inappropriate, tutelare nello stesso modo gli sportivi praticanti attività simili indifferentemente dallo status degli organizzatori e se non ritenga opportuno assumere iniziative per assicurare almeno per i minori e i disabili la gratuità del rilascio delle certificazioni di idoneità non agonistica. La Ministra della Salute, On. Beatrice LORENZIN, intervenuta in Assemblea nella seduta del 1 aprile 2015 precisa che nel mese di agosto 2014, sulla base di una proposta della Federazione nazionale dell’ordine dei medici e dei chirurghi, sentito il Consiglio superiore di sanità e con il supporto del citato gruppo di lavoro, il Ministero della Salute ha adottato le linee guida di indirizzo in materia di certificati medici per l’attività sportiva non agonistica. In estrema sintesi le linee guida sono volte a superare una serie di difficoltà interpretative e attuative che anche lei qui oggi ci ha rappresentato determinate dal succedersi di disposizioni normative che, dal settembre 2012 a ottobre 2013, hanno a più riprese innovato la materia. Le linee guida hanno il merito di aver chiarito quali sono le attività sportive non agonistiche, quindi soggette ad obbligo di certificazione, tenuto conto che è stato soppresso l’obbligo della certificazione per chi pratica attività ludico-motoria; quali sono i medici che possono certificare; quali sono i controlli sanitari da effettuare e per tale specifico aspetto ricordo che l’elettrocardiogramma è un accertamento sanitario già previsto per legge tra i predetti controlli. Quanto alla necessità segnalata dall’onorevole interrogante di intervenire per garantire uniformità di trattamento su tutto il territorio nazionale con specifico riguardo alle attività sportive svolte nell’ambito delle associazioni iscritte al CONI rispetto a quelle, invece, svolte presso associazioni non iscritte, la Ministra sottolinea che il citato gruppo di lavoro ha predisposto già dal mese di gennaio una bozza di circolare esplicativa volta ad individuare le attività sportive che, in ragione di determinate caratteristiche, possono essere esentate dall’obbligo della certificazione anche se praticate presso le associazioni iscritte al CONI in modo tale da chiarire questi punti. In ordine a tale specifico aspetto, tuttavia, la commissione salute della Conferenza delle regioni ha ritenuto non necessario tale chiarimento atteso che la normativa vigente con riguardo all’attività sportiva non agonistica non si presterebbe a dubbie interpretazioni. La predetta nota contiene ulteriori indicazioni che saranno valutate al fine di poter adottare al più presto la circolare esplicativa. Infine Quanto ai costi delle certificazioni per la pratica dell’attività sportiva non agonistica, evidenzia che tali certificati sono esclusi dai LEA e rilasciati in base a tariffe determinate dalle regioni con oneri a carico dei richiedenti. Pertanto il rilascio in forma gratuita di un certificato di idoneità per attività sportiva non agonistica a favore di disabili e minori integra un livello ulteriore di assistenza che solo le regioni possono garantire. L’on. MOLEA intervenuto in replica chiede alla Ministra di rimettere al tavolo di quella Commissione il problema al fine di specificare quali sono quelle attività sportive ricadenti all’interno della prevista certificazione medica e quali invece riconducibili all’attività motoria, e ciò per uscire da questa situazione di stallo che, per garantire poi i titolari delle società sportive, fa sì che tutti quanti chiedano la certificazione medica
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