Ha preso il via oggi venerdì 30 ottobre a Milano presso lo Starhotel Business Palace, per concludersi poi domenica 1° novembre, la 9° Assemblea Scientifica Nazionale promossa dall’Associazione Italiana Medici di Famiglia.
Particolarmente corposo il programma dei lavori, che ha per tema “Efficacia ed efficienza in medicina di famiglia : il peso delle evidenze, il valore delle esperienze”. Si parlerà tra l’altro del rapporto tra cefalea e ipertensione, della terapia dell’osteoporosi, di diabete tipo 2, della gestione dello scompenso cardiaco, del ruolo dell’ecografia in medicina generale, del trattamento del dolore muscolo scheletrico, di depressione.
Non mancheranno inoltre argomenti più strettamente legati all’esercizio della professione, come il ruolo delle medicine non convenzionali, l’appropriatezza prescrittiva, la malpractice, la medicina basata sulle evidenze.
Quest’ultimo argomento sarà al centro della relazione del Vicepresidente della FNOMCeO Maurizio Benato, dal titolo “EBM, principio fondante della moderna medicina”, in programma nella mattinata di domenica.
"Il termine Evidence Based Medicine – dice Benato – fu usato la prima volta nel 1992 quale titolo di un articolo pubblicato sul Journal of American Medical Association, nel quale si affermava che tutte le azioni cliniche sul piano diagnostico, della valutazione prognostica e delle scelte terapeutiche dovevano essere basate su solide evidenze quantitative derivanti da una ricerca epidemiologico-clinica di buona qualità, e da allora il termine EBM, ma più propriamente il concetto culturale che ne è alla base, è entrato prepotentemente nella nostra pratica clinica”.
“Non dobbiamo tuttavia dimenticare – prosegue Benato – che questo concetto lo ritroviamo sancito chiaramente anche nel nostro Codice di Deontologia Medica dove all’art. 13 si afferma che “ Le prescrizioni e i trattamenti devono essere ispirati ad aggiornate e sperimentate acquisizioni scientifiche tenuto conto dell’uso appropriato delle risorse, sempre perseguendo il beneficio del paziente secondo i criteri di equità” (…) “e che il medico deve adeguare , nell’interesse del paziente, le sue decisioni ai dati scientifici accreditati o alle evidenze metodologiche fondate".
Un acronimo che possiamo definire come strumento per migliorare le performances professionali a garanzia del paziente?
"Certamente – spiega Benato -, perché di fatto l’EBM consente al medico di valutare le incertezze della medicina che devono essere analizzate anche sotto il punto di vista quantitativo per razionalizzare e sistematizzare le informazioni scaturite dall’osservazione clinica. Inoltre, fornisce al professionista della salute gli strumenti idonei per valutare la performance di test diagnostici spesso non adeguatamente testati e l’efficacia dei farmaci spesso dubbia o addirittura non documentata. Consente di ridurre le aree di incertezza, che non vuol dire dare certezze, consente di assumere l’atteggiamento etico del non assolutismo della scienza, consente infine di rivedere costantemente ciò che si fa analizzando le incertezze".
Quale potrebbe essere lo slogan per sintetizzare il ruolo dell’Evidence Based Medicine?
"Potremmo dire che l’EBM è l’integrazione dell’esperienza clinica e dell’esperienze fisiopatologiche con i risultati della ricerca, che consente al medico di prendere decisioni appropriate nell’interesse del paziente".
Autore: Redazione FNOMCeO