• Home
  • Primo Piano
  • Bianco e Parodi, Paci e Falconi: la FNOM si confronta in attesa di nomi e programmi per l’ENPAM

Bianco e Parodi, Paci e Falconi: la FNOM si confronta in attesa di nomi e programmi per l’ENPAM

logo fnomceoManovra finanziaria, avvicinamento delle elezioni ENPAM, Dl1142, piattaforma comune per la riforma delle professioni, rapporti e ruolo interprofessionali: su queste macrotematiche si è tenuto a Roma nei giorni scorsi il Consiglio nazionale straordinario della FNOMCeO. A differenza che nelle altre occasioni, i lavori si sono aperti nella giornata di sabato 12 con l’intervento di Eolo Parodi, presidente ENPAM, invitato a presentare ai presidenti degli Ordini lo “stato dell’arte” dell’Ente. Iniziamo il nostro abituale report dal suo intervento.

Parodi: che l’ENPAM non diventi terreno di scontro.
Mancano due settimane alla data stabilita per il voto ENPAM, e il presidente dell’Ente, Eolo Parodi, è venuto al CN della Federazione per chiarire lo stato di salute dell’Ente stesso. Parodi, a cui era stato affidato un mandato di “mediazione”, per cercare di comporre una squadra unica e vincente, ha dichiarato subito di non essere riuscito a trovare questa mediazione. “Ma mi auguro e vi chiedo formalmente di non trasformare l’Ente in un teatro di scontro: fino all’ultimo minuto voglio trovare una mediazione politica. E siccome è un ente privato di estrazione sindacale, mi aspetto importanti indicazioni soprattutto dalle componenti numericamente più forti al suo interno”. “Se la mia figura è ancora accettata anche per il futuro – ha proseguito Parodi – la prima cosa che mi impegno a fare è una commissione per riformare lo Statuto, che ormai ha grandi incongruenze”. Sensibile anche ai rischi di un ENPAM che fa gola a molti, il presidente ha poi ricordato a voce forte: “Nessuno tenti l’assalto all’Ente e alle sue regole, facciamo quadrato attorno ad esso. Per arrivare dove siamo oggi abbiamo faticato in tanti. Sento parlare anche di un tentativo di rinvio del voto: vi dico di nuovo: attenti, perché così diventiamo subito pubblici, come vorrebbero in molti”. Chiusura ad effetto, come d’abitudine per uno dei padri della sanità italiana: “Amedeo, ti consegno una pagina di programma per il futuro dell’ENPAM, alcune brevi note che ti affido perché tu possa dare a chi vuole delle spiegazioni sul mio pensiero. Come vi ho già detto non ho portato una mediazione, e me ne dispiace, ma datemi ugualmente una mano per salvare l’ENPAM”.

Bianco: la professione esige rispetto
E’ stato un Amedeo Bianco particolarmente concentrato, quello che ha preso il microfono per presentare ai presidenti di Ordine la sua relazione, sette pagine di intervento che ha preso l’avvio dalla preoccupazione verso il tentativo di togliere progressivamente ruolo alla professione medica, nel disagio crescente delle organizzazioni sanitarie, “largamente incapaci a reggere le sfide della moderna tutela della salute dei singoli e della comunità”.

Nell’affronto, poi, dell’attuale manovra finanziaria, Bianco ha sottolineato che “ancorché necessaria a correggere la crescita del disavanzo nei conti dello Stato, porta innegabilmente i segni di una iniqua distribuzione sociale della ripartizione dei sacrifici e preoccupa come espressione di un orientamento diffuso della politica, per molti aspetti trasversale ai tradizionali schieramenti di partito, verso la nostra professione e verso la sanità pubblica che noi dobbiamo assolutamente contrastare e cambiare”. In questa complessità, in mezzo a tanti segni ambigui di disimpegno verso una politica chiara di assistenza del cittadino e di trasformazione del medico in un semplice “fattore produttivo”, il presidente FNOMCeO ha sottolineato che la professione “ha bisogno di rispetto e vive di rispetto” e soprattutto “in questi momenti di difficoltà e di confronto vivace, su ognuno di noi e su noi tutti incombe quella grande responsabilità di esprimere una funzione di servizio alla tutela di interessi collettivi delle nostre professioni e del nostro Paese e questo mandato va onorato senza incertezze”.

Lasciando il tema delicato e complesso della professione di fronte al presente e alla manovra finanziaria, Bianco ha poi ricordato i tre temi all’ordine del giorno di questo Consiglio nazionale: delega al Dl1142, su cui è stato inviato un testo realizzato dalle quattro professioni coinvolte, cioè medici, odontoiatri, veterinari e farmacisti; documento sulla riforma delle professioni intellettuali (anche questo realizzato dalle quattro professioni indicate) e documento conclusivo del Consiglio della Romagna, essenziale riflessione sui rapporti interprofessionali in ambito sanitario. Temi e considerazioni affidati al dibattito del Consiglio nazionale, con una citazione finale: “Quando fai fatica a stare dietro ai cambiamenti, prova a stargli davanti”.

Dibattito ENPAM: necessità di programmi e ipotesi di rinvio
Il dibattito dopo la relazione-Bianco ha vissuto di momenti distinti, ancorché collegati tra loro e per questo lo riportiamo in due differenti articoli (si veda quindi: Consiglio Nazionale: parole chiare su manovra e temi caldi della professione) per dare linearità alle tematiche trattate, ENPAM in primis. Su quest’ultimo argomento, uno dei più accesi nei suoi interventi è stato Pippo Renzo, deciso nel sottolineare le richieste degli odontoiatri, che allo stato attuale sono una componente obbligata alla contribuzione verso l’Ente, ma sprovvista di rappresentanza. “Non più di una settimana fa”, ha precisato Renzo, “il CN della CAO ci ha dato incarico di ricercare autonomia e rappresentatività degli odontoiatri. Quindi ribadisco: chiedere rappresentatività significa chiedere risposte politiche, allora le altre soluzioni sono rivendicazioni che seguono altre strade; non è una minaccia, ma se non vediamo risposte, siamo messi nelle condizioni di aderire“.

Dopo un intervento di Giovanni Righetti (Latina), che ha chiesto trasparenza nella gestione del momento elettorale e delle rappresentanze, è stato Mario Falconi (Roma) a ricordare ai presidenti che “avevamo votato di chiedere al presidente Parodi di sentire tutte le componenti, ma mi pare che questo non sia avvenuto. Quale è il programma di legislatura ENPAM? Non l’ho sentito dal presidente uscente e non l’ho ancora sentito da nessuno. Per cui la mia domanda, fatta con il massimo affetto, è: riteniamo che Parodi sia ancora l’uomo giusto al posto giusto?”. Intervento netto, quello del presidente Omceo di Roma, che ha sottolineato alcuni punti da affrontare in un eventuale programma di lista: “L’ENPAM se prosegue sulla strada attuale è destinato a morire, perché non investe in comunicazione, informazione e formazione. L’Ente è solido, per fortuna, ma non va tutto bene lì dentro. C’è corretta meritocrazia? C’è gestione collegiale? Lo statuto è vecchio: quando lo rinnoviamo? Dove sono le politiche di coinvolgimento dei giovani?” Su queste domande ha preso la parola anche Bruno Di Lascio (Ferrara), che auspicando chiarezza in tempi brevissimi (“perché per la categoria si attendono tempi duri e i sacrifici saranno necessari sul serio”), ha chiesto che ci sia disponibilità a far “squadra sul serio, perché il periodo della monocrazia è finito”, ricordando però che non compete al Consiglio nazionale FNOM di organizzare liste per le elezioni in ENPAM.

Sul confronto elettorale si sono espresse differenti opinioni: tra gli altri Antonio Panti (Firenze) ha chiosato con semplicità che ci sono “strade e uomini diversi: vedremo chi si presenterà e come esprimeremo il voto”. La richiesta di liste trasparenti e di programmi pubblici è venuta poi da Pizza (Bologna), che ha sposato l’oggettiva coerenza delle richieste degli odontoiatri, e da Ibba (Cagliari), che ha sottolineato con forza il pericolo della divisione: “Non vorrei arrivare a una spaccatura verticale dentro la professione; se così accade qualsiasi eletto sarà un eletto dimezzato. Meglio quindi che si dichiari chi vuole scendere in campo, ricordando che chiunque vinca, lo fa per tutti: la cosa peggiore sarebbe proseguire il confronto e lo scontro anche dopo il responso. In questo momento vedremo se la nostra categoria ha la capacità di scegliere uomini giusti per presentarci davanti alla politica”. Fondamentale l’intervento di Aristide Paci (Terni): “Io credevo che oggi qualcuno ci proponesse nome, programma e squadra, invece non abbiamo questi dati ed è un traguardo negativo. Ma quel che mi preoccupa ancora di più è il decreto 78/2010, che riguarda anche gli enti privatizzati di finalità pubblica, con la richiesta forte e precisa di adeguamento dello Statuto e dei componenti degli organi amministrativi. Forse il rinvio delle elezioni di 60 giorni sarebbe utile, soprattutto perché abbiamo appena saputo che siamo invitati ad incontrarci – tutti gli enti previdenziali di medici, giornalisti, avvocati… – con i Ministeri vigilanti proprio durante il prossimo giovedì”. Seguendo il ragionamento di Paci, il riferimento al decreto 78/2010 (“Misure urgenti in materia di stabilizzazione finanziaria e di competitività economica”) è divenuto quindi centrale durante il Consiglio FNOMCeO, soprattutto in riferimento all’art.6 comma 5, Riduzione dei costi degli apparati amministrativi, che recita “Fermo restando quanto previsto dall’articolo 7, tutti gli enti pubblici, anche economici, e gli organismi pubblici, anche con personalità giuridica di diritto privato, provvedono all’adeguamento dei rispettivi statuti al fine di assicurare che, a decorrere dal primo rinnovo successivo alla data di entrata in vigore del presente decreto, gli organi di amministrazione e quelli di controllo, ove non già costituiti in forma monocratica, nonché il collegio dei revisori, siano costituiti da un numero non superiore, rispettivamente, a cinque e a tre componenti“ (l’articolo completo qui).

Il Consiglio che doveva offrire ai presidenti OMCeO una certa chiarezza sul presente (e sul futuro) ENPAM ha dunque spiazzato più di uno dei presenti, mentre una certa incombente ingerenza della politica, interessata ad un Ente ormai decisamente florido e stabile, ha lasciato più di un’ombra di preoccupazione durante il dibattito, all’interno del quale è stata registrata sempre la posizione di Pippo Renzo, ancora una volta irremovibile sul tema della rappresentanza odontoiatrica, “pronto ad ogni azione di tutela degli odontoiatri italiani”.

E dunque, che fare? Ad Amedeo Bianco il compito non facile della sintesi, rispondendo anche ad alcune critiche implicite: “Mi si attribuiscono cose che non esistono: io non mi occupo di fare liste e non voglio nessun mandato, perché faccio un altro mestiere, che è quello di essere presidente FNOMCeO. Però so che tutti quanti ci attendiamo una soluzione il più possibile condivisa. Avrei preferito se questo ragionamento, che significa un programma, un candidato e una squadra, l’avessero proposto dei presidenti, perché questo ci avrebbe aiutato a fare sintesi, ma così non è stato. Io e il Comitato centrale siamo in ogni caso fuori da ogni sospetto, perché siamo fuori da interessi di vertice all’interno dell’ENPAM. Quindi auspico che chi ha idee e si candida, lo dica e comunichi in tempi brevi quello che ha in testa, perché sia oggetto di riflessione e di scelta tra i presidenti di ordine”.

E quindi? In previsione delle elezioni ENPAM i componenti del Consiglio FNOMCeO non hanno registrato in ultima analisi posizioni già precise, liste con candidature manifeste, se non quella di Eolo Parodi. Potevano esserci forti mediazioni, oppure altri programmi e nomi, ma così non è stato. Quindi, di fronte all’incontro annunciato sui temi del decreto 78.2010, è da registrare l’ultima considerazione strategica da parte del presidente Bianco: “Certo: che siano indette le elezioni ENPAM è un forte segnale politico, ma come già sottolineato da Aristide Paci, giovedì prossimo ci sarà un incontro dei nostri enti prevido-assistenziali con i Ministeri vigilanti. Solo lì sapremo se sarà perseguita la scelta di andare al voto oppure di rimandarlo”. Restiamo in attesa, quindi, del responso di quell’incontro e delle successive comunicazioni ufficiali. Solo dopo sapremo se il nuovo vertice ENPAM sarà espresso in questo mese di giugno.

Autore: Redazione FNOMCeO

© 2023 - FNOMCeO All Rights Reserved. Via Ferdinando di Savoia, 1 00196 ROMA CF: 02340010582

Impostazioni dei Cookie.