Dodici pagine, circa sessanta minuti di intervento: questi i “freddi” numeri della relazione con cui Amedeo Bianco ha aperto i lavori del primo Consiglio Nazionale FNOMCeO del triennio 2009-2011. Un Consiglio aperto, come già abbiamo raccontato, con un minuto di silenzio per le vittime del sisma in Abruzzo e con il commosso saluto del presidente dell’Omceo di L’Aquila. L’intervento di Bianco (che pubblichiamo come al solito integralmente, vedi allegato) si è aperto con il ringraziamento verso “quei colleghi che, presentando una lista ed un progetto professionale concorrente, hanno animato ed arricchito l’ultima competizione elettorale”, un ringraziamento poi ripreso – durante il dibattito – dal presidente dell’Ordine di Palermo, Salvatore Amato (che aveva guidato la compagine elettorale “concorrente”) per assicurare la futura completa collaborazione “pur nella diversità e nel dialogo”.
Pur non entrando nello specifico del Bilancio preventivo 2009 (presentato poi dal tesoriere Raffele Iandolo), Amedeo Bianco ha esordito precisando i sette obiettivi qualificanti per la programmazione economica della Federazione: il preconsuntivo 2008 conferma l’efficienza del rigoroso controllo delle uscite, facendo prevedere una sostanziale sufficienza e stabilità degli importi a carico degli Ordini per il triennio entrante; l’avanzo di amministrazione, di poco superiore ai 3 milioni di euro, permette alla FNOM di non avere sofferenze di cassa; sono state individuate ulteriori risorse per sostenere i piccoli Ordini nei loro servizi; sono state dedicate ulteriori risorse per le attività del Consiglio Nazionale e si è inteso rafforzare la presenza culturale della Federazione programmando tre Convegni nazionali oltre a seminari, workshop e forum; specifiche risorse sono poi state destinate a quattro aree di attività, vale a dire Comunicazione, Centro Studi, Programmazione fabbisogni e Formazione, Consulta permanente per la Bioetica e la Deontologia; promozione delle attività della componente odontoiatrica.
Entrando invece molto in profondità nel disegno che la FNOMCeO vuol prospettare per il prossimo periodo, il Presidente ha preso le mosse da “quel crescente disagio professionale che i medici vivono in ragione delle profonde e rapide innovazioni dei contenuti della medicina e dell’organizzazione dei servizi sanitari”. Incertezze mediche e pressioni sociali, carenze oggettive di risposte politico-programmatorie e scollamento tra sistema delle formazione e sistema delle cure: a tutto questo non si risponde con logiche settoriali e con rivendicazioni di piazza. “Un progetto che voglia seriamente affrontare e gestire la crisi della nostra professione”, ha sottolineato Bianco,” deve innanzitutto abbandonare logiche e culture del passato, spesso figlie non di convinzioni meditate, ma di convenienze contingenti”. Per questo la Federazione intende partire dalla piattaforma comune e condivisa rappresentata dal progetto professionale presentato a Fiuggi nel giugno 2008, “unica prospettiva adeguata, sul piano politico, a dare nel tempo risposte efficaci ed appropriate alle criticità emergenti nel moderno esercizio professionale dei medici”. Il richiamo al documento di Fiuggi, applaudito dai presidenti presenti al Consiglio nazionale, insieme al richiamo esplicito del Servizio sanitario nazionale, è stato il fulcro dell’intervento del Presidente FNOMCeO, che da qui è partito per affrontare i temi dell’equità e della trasparenza delle risorse, della reingegnerizzazione del sistema delle cure primarie, della funzione del medico come “educatore” nel campo della salute, del rapporto Salute-Ambiente, del tema del Governo clinico, su cui la Federazione è riconosciuta promotrice del confronto con le organizzazioni sindacali.
Come d’abitudine, forte e profondo il passaggio sulle tematiche di programmazione e formazione: “Programmare i fabbisogni per i prossimi decenni non è una semplice proiezione attuariale, ma un’impegnativa e delicata azione politica e tecnica”; guai quindi a sbagliare i passaggi per modulare l’offerta quantitativa di medici e quali-quantitativa di specialisti. Dal punto di vista formativo, Bianco ancora una volta sottolinea la necessità di superare il modello ECM muovendosi nella direzione del SCP, vale a dire dello Sviluppo continuo professionale spendendosi nella “valorizzazione della cosiddetta formazione sul campo valorizzando a fini formativi tutte quelle attività capaci di intercettare conoscenze e competenze, rapportandole alla quotidianità degli interventi preventivi, clinico assistenziali e riabilitativi”. In una relazione che ha toccato anche i “lavori in corso” sulle tematiche delle nuove professioni sanitarie (e qui è entrato in campo l’intenso dialogo in atto con l’on Zappalà), le medicine non convenzionali (dove il riferimento autorevole è la Legge Regionale della Toscana, 9/12.2.2007, Modalità di esercizio delle medicine complementari da parte di Medici e Odontoiatri, medici veterinari e farmacisti), l’intervento di Amedeo Bianco ha avuto per punto finale il richiamo sostanziale alla deontologia medica nel discernimento di due momenti cruciali del presente e del recente passato del nostro Paese: vale a dire la cancellazione del divieto di denuncia dei clandestini e il DDL sulle dichiarazioni anticipate di trattamento. Sulla prima questione il Presidente ha ricordato come “anche la nostra azione ha finalmente aperto un varco nell’intransigenza di alcune posizioni politiche”, sottolineando poi che il 22 aprile prossimo la FNOMCeO è stata chiamata ad un’audizione presso la Commissione giustizia della Camera. Sul tema delle dichiarazioni anticipate, Bianco ha ricordato – concludendo la sua relazione – come la posizione della Federazione ritenga fondamentale un “dispositivo leggero che definisca modalità, finalità, contenuti e limiti delle Dichiarazioni anticipate di trattamento”, sottolineando quel concetto di “diritto mite in un’etica forte” che è alla base di tutte le posizioni FNOMCeO a partire dal Convegno di Ferrara. Una relazione ampia, convincente e applaudita. La Federazione riparte da qui.
Walter Gatti
Direttore www.fnomceo.it
Autore: Redazione FNOMCeO