Bufale in Sanità, ecco come difendersi. Il Presidente Omceo Bergamo Marinoni ospite a Bergamo Tv

“Quello delle bufale sta diventando un problema importante, soprattutto con la diffusione delle informazioni in Rete. Bisogna imparare a riconoscere quali sono quelle attendibili e, anche se valide, occorre sempre un confronto con il medico”. Così ha esordito Guido Marinoni, Presidente dell’Ordine dei medici e degli odontoiatri di Bergamo, ospite del programma “Fattore Bergamo: la salute”, condotto da Alberto Ceresoli e andato in onda il 4 aprile scorso su Bergamo Tv.

La Fnomceo – afferma Ceresoli – è in prima linea nell’affrontare il problema della diffusione delle fake news in ambito sanitario.

“Da alcune settimane è online il sito dottoremaeveroche.it, che si apre con un motore di ricerca attraverso cui poter porre le proprie domande”, prosegue Marinoni. “Si tratta di un sito istituzionale, che viene implementato via via grazie agli input degli utenti, e che è rivolto sia ai cittadini, sia ai medici. Tutte le informazioni – a partire da quelle di più stretta attualità – sono corredate da bibliografia. Per i medici è stata pensata un’area riservata con un collegamento a Ebsco, una delle più grandi banche dati al mondo. Un lavoro veramente grande, per il quale hanno collaborato tanti specialisti, che si sono posti come obiettivo quello di diffondere un’informazione corretta, fatta di evidenze scientifiche”.

E riguardo ai vaccini, come si spiega una polemica così insensata ancora oggi?

“L’insensatezza a volte fa parte della natura umana. Sono diffusissimi i pregiudizi sul fatto che fa bene solo ciò che è naturale o biologico, oltre alle logiche complottistiche delle industrie farmaceutiche. Occorre tuttavia distinguere due categorie di persone: quelle malinformate, che grazie a un’informazione corretta possono essere riportate sulla giusta strada; e i no-vax per convinzione ideologica, che difficilmente cambiano idea e che forse l’unico modo per smuoverli sono le immagini forti”.

Ma talvolta ci sono anche medici che cavalcano l’onda della malinformazione.

“Chi lo fa si espone a una responsabilità disciplinare. È triste che ciò avvenga: spesso ci sono dietro interessi di alcuni; per esempio, dietro alla storia dei vaccini che si dicevano essere causa dell’autismo c’era un medico, poi radiato, in Inghilterra, e c’erano interessi grossi di chi produceva certi tipi di vaccini piuttosto che altri”.

Come convincere i pazienti a capire di chi fidarsi e quale strada percorrere?

“I medici devono parlare con i propri pazienti, stabilire con loro un rapporto empatico, di fiducia. Non devono ridursi a meri esecutori di linee guida ma instaurare con gli assistiti un rapporto umano”.

Guarda la puntata di “Fattore Bergamo: la salute”

Autore: Redazione

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