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CAO pugliesi, i Presidenti degli odontoiatri criticano con fermezza le proposte di modifica al Regolamento regionale

Odontoiatria: gli Ordini dei Medici e degli Odontoiatri criticano con fermezza le proposte di modifica al Regolamento regionale.
I Presidenti CAO degli OMCeO pugliesi: “Si difenda il primato della salute orale dei cittadini”.

Forti critiche sono state mosse dai Presidenti delle Commissioni Albo Odontoiatri degli Ordini dei Medici e Odontoiatri della Puglia in merito alla proposta di modifica dei regolamenti attuativi relativi agli studi odontoiatrici, dei loro requisiti strutturali, organizzativi e tecnologici. È quanto è emerso nell’incontro tenutosi il 31 luglio tra i Presidenti delle CAO degli OMCeO pugliesi e la III Commissione consiliare della Regione Puglia, alla presenza dell’assessore regionale Rocco Palese.

I dentisti pugliesi hanno sottolineato un errore sostanziale: consentire alle società di capitali di aprire “studi odontoiatrici”, venendo a mancare quel rapporto fiduciario medico-paziente (l’intuitu personae), a vantaggio degli aspetti organizzativi e puramente commerciali (legati a beni, materiali e servizi). Spalancare la porta alle società di capitali, come purtroppo dimostrano esperienze in tutta Italia ed in Europa, non contribuisce affatto a migliorare l’odontoiatria pubblica. Piuttosto promuove interessi speculativi di società che poco hanno a che spartire con la tutela della salute, a danno molto spesso proprio degli inconsapevoli cittadini. Va ricordato che l’Ordine dei Medici è un ente sussidiario dello Stato, il cui primo obiettivo è garantire il diritto alla salute della popolazione, preservando i valori etici e professionali della pratica medica, in contrasto con gli interessi esclusivamente economici legati all’imprenditorialità.

I Presidenti delle Commissioni Albo Odontoiatri degli OMCeO pugliesi hanno quindi chiesto alla Regione di aprire un Tavolo Tecnico per definire questi aspetti aberranti e per uniformare i requisiti di tutti gli studi odontoiatrici pugliesi. Cosa che peraltro avrebbe dovuto essere fatta preliminarmente alla presentazione delle modifiche, ma che, in deroga alle norme attualmente vigenti, non è stata fatta.

Autore: Redazione

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