Alla collega e al personale dell’ospedale Cardarelli di Napoli che hanno subito violenze nello svolgimento del proprio lavoro vanno tutta la solidarietà e la vicinanza mie personali e della Fnomceo. Episodi simili sono inaccettabili, in qualsiasi contesto e tanto più dove si cerca di rispondere a richieste di aiuto e domande di salute. Auguro alla collega e agli infermieri aggrediti di poter riprendere al più presto la propria attività, con l’entusiasmo che un tempo li ha portati a scegliere queste difficili professioni
Così la presidente della Fnomceo, Roberta Chersevani, commenta gli episodi di violenza avvenuti recentemente nel più grande ospedale del Mezzogiorno.
Come è noto, infatti, giovedì notte, un medico donna e un’infermiera dell’Osservazione breve sono state picchiate da un paziente afflitto da problemi psichiatrici; poche ore dopo, è stata la volta di tre infermieri, feriti dai parenti di un paziente deceduto. Ma tali episodi non sono che gli ultimi di una lunga serie: sono più di trenta i casi di violenza dall’inizio dell’anno al Cardarelli, molti contro medici e infermieri, spesso donne. Tanto che, da più parti, si invoca l’intervento dell’esercito.
Nutro qualche perplessità sull’efficacia risolutiva a lungo termine di un intervento di questo genere – continua Chersevani -.Questa situazione di continua emergenza, resa più drammatica dal contesto di grande criticità e conseguente esasperazione, necessita di provvedimenti strutturali, che possano rendere l’ospedale sicuro – in quanto funzionale – e in condizioni di rispondere alle richieste e, soprattutto, di saper canalizzare le offerte.
Provvedimenti che la Fnomceo chiede da tempo: la sicurezza degli operatori è infatti il primo presupposto della sicurezza delle cure. E la rischiosità della Professione non è che un effetto collaterale dell’attività di vicinanza dei medici – spesso primi testimoni di diritti negati – ai disagi delle persone e delle comunità.
Autore: Redazione FNOMCeO