COMUNICATO STAMPA del 5 maggio 2014
Chiusa il 23 aprile scorso l’inchiesta preliminare sul “Caso Stamina”, il procuratore Guariniello ha notificato i provvedimenti per venti indagati.
Associazione a delinquere finalizzata alla truffa aggravata ai danni del Servizio Sanitario Nazionale e somministrazione di farmaci pericolosi: questi i capi d’accusa ipotizzati.
Oltre al presidente e al vicepresidente di Stamina Foundation, Davide Vannoni e Marino Andolina, e a un membro dell’Aifa, sono coinvolti otto medici degli Spedali Civili di Brescia.
Mentre i pazienti, con i loro familiari, oggi stanno manifestando a Brescia per l’immediata ripresa delle terapie, sull’intera vicenda interviene, ancora una volta, il presidente della FNOMCeO, Amedeo Bianco.
“Mentre la Magistratura di Torino ha provveduto nelle scorse settimane a consegnare al Gip la chiusura delle indagini preliminari, che prospetta reati penali di estrema gravità a carico di protagonisti del “Caso Stamina”, alcuni dei quali sono medici, altre giurisdizioni stanno inondando gli Spedali Civili di Brescia e i singoli medici di ordinanze e relative diffide di parte, che impongono la ripresa o l’avvio dei prelievi e delle infusioni.
In questo intricato paradosso, che ci auguriamo venga al più presto dipanato – sul piano formale e sostanziale – riprendo, tra le tante possibili, due considerazioni.
La prima riguarda l’universo dei sofferenti: i malati e le loro famiglie, con varie modalità sollecitati ad investire la loro angoscia e il loro dolore (e forse anche i loro beni!) in una speranza disperata.
Sono queste le prime vittime di un’irresponsabile costruzione priva, a tutt’oggi, di un’accettabile base scientifica e con gravi ombre di profilo etico e civile.
A queste persone, a queste famiglie, anche nella loro contestazione tenace e irriducibile, vanno il mio rispetto e la mia vicinanza di uomo e di medico.
La seconda considerazione riguarda invece quei medici che hanno fatto opposizione e non eseguono le ordinanze in forza del loro Codice Deontologico, che vieta l’esecuzione di pratiche segrete, non fondate su evidenze scientifiche che ne verifichino quantomeno la sicurezza, oltre che l’efficacia.
Questi medici hanno giustamente dichiarato la volontà di attendere le conclusioni della seconda Commissione di esperti internazionali, nominata dal ministero della Salute proprio al fine di valutare la sussistenza o meno dei criteri e dei requisiti per l’avvio di una sperimentazione del cosiddetto “Metodo Stamina”.
Questa decisione mette su un piatto della bilancia la loro responsabilità personale, consapevoli che, sull’altro piatto, ci sono quei principi che hanno consentito lo straordinario sviluppo tecnico – scientifico della moderna medicina e la sostenibilità non solo economica, ma anche etica e civile, del nostro Sistema Sanitario Nazionale.
A questi medici, che sono le seconde vittime, va altrettanto rispetto e tutta la convinta solidarietà del presidente della FNOMCeO”.
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Autore: Redazione FNOMCeO