L’avvenuta ricostituzione della Commissione Centrale Esercenti
le Professioni Sanitarie (CCEPS) è un passaggio importante per
il rilancio delle attività degli Ordini delle Professioni
Sanitarie, per ribadire il peso etico e deontologico. Un lungo tempo di
non operatività ha infatti rallentato un corretto svolgimento delle
funzioni disciplinari perchè, in carenza di questo organo di appello di
secondo grado, i provvedimenti sanzionatori inflitti dagli
Ordini venivano sospesi nella loro esecutività da un semplice
ricorso. Questa incertezza della pena ha senza dubbio favorito alcuni
atteggiamenti scorretti di professionisti che l’Ordine non può
trascurare: molte infatti le iniziative per contrastare questi fenomeni
di violazione della deontologia professionale, non ultima la petizione
Triestino con quasi 11.000 firme per modificare lo scenario della
pubblicità sanitaria.
Si tratta di riattivare con decisione un ruolo
istituzionale che ha senza dubbio ricadute positive in provvedimenti
legislativi, come la recente approvazione del Disegno di Legge
sulla Riforma degli Ordinamenti delle Professioni Sanitarie e
il provvedimento, anch’esso all’esame del Parlamento, per la
modifica in senso maggiormente dissuasivo dell’art. 348 c.p.
che attualmente sanziona in modo troppo blando il reato di
esercizio abusivo della professione. Obiettivo comune di istituzioni che
tutelano la salute pubblica: trasparenza nella professione e nella
comunicazione con i cittadini. Questo l’impegno assunto dalla Cao.
Autore: Redazione FNOMCeO