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Cernobbio-Bari: criticità e obiettivi della formazione in medicina

Il Forum ECM di Cernobbio si è concluso ieri e già – come è naturale – circolano commenti, entusiasmi, delusioni. Il viceministro Ferruccio Fazio ha così delineato il nuovo quadro di riferimento: “Le nuove regole, che prevedono il passaggio dall’accreditamento dei singoli eventi a quello dei singoli provider contribuiscono ad elevare la qualità del sistema dell’ECM e della formazione a distanza”. 

“Abbiamo provato a ridisegnare, in termini moderni, il modello di governance. Un modello dove tutti gli attori hanno spazio e responsabilità. Un modello non caotico, ma rigoroso” ha aggiunto il presidente FNOMCeO, Amedeo Bianco, che di Cernobbio è stato uno dei protagonisti. “E’ con soddisfazione che presentiamo in questi giorni un sistema indipendente, che non demonizza la sponsorizzazione, ma la controlla”, ha dichiarato Maria Linetti, che della Commisione Ecm è l’anima storica.

Il messaggio di Cernobbio è stato importante e chiaro, ma ancor più importante – per chi opera davvero nella salute – è il “dopo-Cernobbio” e su questo piano una cosa è certa: a tre giorni dalla chiusura del Forum ECM, la Federazione degli Ordini dei Medici Chirurghi e Odontoiatri riaccende di nuovo i riflettori sul tema della formazione. Lo fa con un
Workshop a Bari, “Formazione pre laurea e specialistica”, di cui già diamo all’interno del portale www.fnomceo.it una notevole qualità di informazione e copertura giornalistica.

Solo uno sguardo disattento o superficiale non coglie la connessione tra i due eventi. Da un lato il “riavvio” del sistema di Educazione continua, dall’altro i messaggi che la Federazione ritiene di voler affidare con forza al Ministero del Welfare (e, tra poco, di nuovo al Ministero della Salute, se è vero che, presentando il Festival della Salute di Viareggio, Maurizio Sacconi ha detto: “Spero che entro l’anno si possa avere il ritorno di un ministero della Salute autonomo") e dell’Università e Ricerca scientifica per una corretta e coerente programmazione dei fabbisogni e delle opportunità professionali. Da un lato, quindi, il sistema di riferimento, dall’altro i contenuti, i valori e le necessità di programmazione identificate da chi – la Federazione in primis – opera sul campo ed è espressione della realtà medica, conoscendone problematiche, urgenze, preoccupazioni.

In questo senso per prima la FNOMCeO ha indicato i rischi che anche in Italia si possono correre nei prossimi due decenni, anni in cui vedremo il decremento preoccupante del numeri dei medici sul territorio e nel contempo correremo il rischio di un’inflazione di specialisti in determinate aree terapeutiche e una carenza di specialisti in altre. Per affrontare tutto questo servono relazioni coraggiose e sinergie, basate su una visione concreta e cosciente del futuro: questo la nostra Federazione lo sa e vuole condividerlo chiamando (come già fatto a Fiuggi e come avverrà tra un mese a Padova, ritornando a riflettere sul futuro della professione) tutti gli attori al confronto.

Per questo il workshop di Bari, a poche ore dalla conclusione del Forum di Cernobbio, diventa cruciale, nella speranza che non si perda per strada l’attenzione che in questi giorni, sui temi formativi in medicina, è così viva.

COSIMO NUME
Coordinatore Comitato Editoriale

Autore: Redazione FNOMCeO

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