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Chersevani, Fnomceo: “Anche la professione del medico è attività usurante”

“Come si fa a dire che il lavoro del medico non è usurante? Penso all’operazione che pochi giorni fa ha permesso di separare le due gemelline siamesi, durata dieci ore e che ha coinvolto quaranta persone; penso all’ennesima chiamata durante un turno di notte; penso anche, per rimanere alla mia esperienza di radiologo, a quando inietti un mezzo di contrasto e il paziente comincia a star male.  Penso ai turni massacranti, al plus orario e al sovraccarico di lavoro, che ci sono costati un richiamo dall’Europa; alle guardie, alle reperibilità, al lavoro notturno e festivo che ci allontanano dalla famiglia e dagli affetti; ai rischi professionali, al contatto con radiazioni, sostanze chimiche, oggetti taglienti potenziali portatori di infezioni. La professione del medico è usurante, dal punto di vista fisico e ancor di più da quello psicologico: se non lo fosse, non avrebbero senso le evidenze cliniche di stress lavorativo e di sindrome da burn out nei medici”.

Così Roberta Chersevani, presidente della Fnomceo, la Federazione nazionale degli Ordini dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri, si esprime in merito alla revisione, da parte del Governo, delle categorie da esonerare dall’innalzamento dell’età pensionabile, in quanto riconosciute come sottoposte ad attività usuranti e gravose, revisione che ha sinora escluso i medici, includendo invece gli infermieri soggetti a turni o impegnati nelle sale operatorie.

“Porterò all’ordine del giorno del prossimo Comitato Centrale la questione – assicura Chersevani – in modo da unire la nostra voce a quella dell’intersindacale nel chiedere al Governo che la ‘deroga’ venga estesa anche ai medici insieme a tutte le garanzie e tutele previste per i lavori usuranti . È un’istanza che la Fnomceo porta avanti da anni e, con i continui innalzamenti dell’età pensionabile, a condizioni di lavoro invariate, sta diventando una questione di giustizia, oltre che di sicurezza delle cure e di salute pubblica: siamo certi che un collega di settant’anni possa fare gli stessi turni di un quarantenne, mantenendo la stessa lucidità e ottenendo gli stessi risultati?”.

Autore: Redazione FNOMCeO

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