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CN, Bianco: “Barra dritta tra i marosi della crisi e le manovre”

Non è stato facile nei mesi scorsi difendere il ruolo della professione e gli interessi dei cittadini rispetto alle manovre finanziarie del Governo per contrastare la crisi economica che ha investito l’Italia, l’Europa e il mondo. E’ questo il senso della narrazione fatta dal Presidente Amedeo Bianco al Consiglio Nazionale della Federazione, riunito a Napoli l’8 ottobre. Il primo CN dopo la cosiddetta pausa estiva, che pausa non è stata. “Ci siamo trovati di fronte a due manovre, quella di luglio e quella di agosto. Addirittura il 13 agosto mi stavo occupando a Roma di norme inserite nelle manovre, tolte dalle manovre, reinserite nelle manovre”: Bianco ha descritto così l’interlocuzione della FNOMCeO con il Governo e con i parlamentari per “fermare” o “modificare” norme che avrebbero recato danno non solo alla professione, ma anche alla sanità e al diritto alla salute dei cittadini.

“La manovra di luglio colpiva pesantemente la professione. Girava un testo con un articolo 5 sulle liberalizzazioni che di fatto avrebbe cancellato gli Ordini. A luglio l’intervento pressante degli avvocati bloccò la norma, ma ad agosto ci siamo difesi da soli, perché anche il 13 agosto si è corso il rischio che tornasse in auge quell’articolo”.

Bianco ha poi spiegato che, scampato il pericolo, il Governo e la politica hanno optato per l’altra strada, quella della delega al Governo che comprende la riforma degli Ordini professionali nel senso della modernità. “Ci sono contenuti importanti – ha precisato il presidente della Federazione – per esempio aver stabilito il principio che gli Ordini non sono più organi ausiliari dello Stato, ma sussidiari e questa è una bella differenza. C’è poi l’autonomia regolamentare, la qualificazione professionale, il ruolo degli Ordini negli esami di Stato, l’istituzione delle Federazioni regionali degli Ordini e, infine, il punto fermo sul Codice deontologico, la cui validità è erga omnes”.

“Ma la situazione complessiva del Paese è grave – ha detto ancora Bianco – e le misure adottate non si sa se basteranno. Si sa però che 4,5 miliardi di euro tagliati a Regioni ed Enti locali, la Sanità finanziata in misura inferiore della crescita del Pil, l’aumento di 1 punto dell’IVA sulle prestazioni produrranno i loro effetti, con la penalizzazione dei professionisti e dei cittadini”.

Aleggia il fantasma della Sanità in recessione, mentre ricorrente è l’attacco da parte non solo di settori della politica e dell’antipolitica contro gli Ordini. “Ma noi abbiamo ancora da dire, da intervenire, per tenere la barra dritta rispetto alle spinte e controspinte che abbiamo visto nei mesi scorsi. Abbiamo da dire sull’accesso alla professione, sui procedimenti disciplinari e sulle sanzioni, abbiamo da dire su pubblicità, tariffe e prezzi e lo faremo alla fine di questo mese a Salerno, dove dialogheremo ancora con la politica e non solo, in un confronto che in questo momento è quanto mai necessario per sgombrare il campo da pericolose tentazioni che farebbero solo male alla Sanità italiana”.

Tra i vari passaggi della sua relazione, Amedeo Bianco ha anche ricordato gli effetti a distanza del blocco dei contratti e delle convenzioni che “si traduce per ognuno in una perdita di quattromila euro nel biennio per gli anni che restano da lavorare e questa è una situazione che colpisce di più i giovani”.

Ma sul rapporto tra periodi lavorativi e prospettive pensionistiche di giovani e meno giovani, la relazione di Alberto Oliveti, Vice-Presidente dell’Enpam, ha chiarito ancora di più quali sono le criticità del momento attuale in rapporto alla sostenibilità del sistema.

Autore: Redazione FNOMCeO

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