Il Consiglio Nazionale della FNOMCeO, riunito martedì 6 novembre a Roma in seduta straordinaria, ha dato mandato al Comitato Centrale di lavorare sulla modifica del D.Lgs del Capo Provvisorio dello Stato 13 settembre 1946 n. 233. Il CC ha il mandato di individuare le soluzioni più idonee per gli Ordini, rispetto alla soppressione/accorpamento di alcune Province, nel rispetto delle specificità territoriali.
In particolare, il Consiglio Nazionale ha pronunciato un No secco alla Consulta Assembleare, individuata come una sorta di livello intermedio tra gli Ordini con più di cinquemila iscritti e la Federazione. Nel testo del D.Lgs è stabilito un numero di 60 componenti la Consulta. Il Consiglio Nazionale si è pronunciato per l’abolizione di questo organismo e ha quindi votato a favore della sfiducia al Presidente di Ordine se espressa da una maggioranza dei 2/3 dei componenti il Consiglio. Infine, il CN si è espresso a favore del mandato elettorale di quattro anni per i Consigli degli Ordini. Attualmente, com’è noto, è di tre anni.
Tali proposte saranno portate velocemente all’attenzione del Ministro della Salute Renato Balduzzi, ma l’intera modifica alla legge 233 è all’esame del Parlamento. Prima in Commissione Igiene e Sanità del Senato, quindi andrà alla Camera.
Si ricorderà che il provvedimento sulla riduzione/accorpamento delle Province, adottato dal Governo di Mario Monti, rientra nella strategia della cosiddetta spending review, vale a dire la revisione della spesa al fine di ridurre i costi degli apparati pubblici e della politica. Si è passati dall’idea originaria dell’abolizione di tutte le Province, che avrebbe comportato una legge costituzionale con quattro passaggi tra Camera e Senato, a una soluzione di compromesso, quella dell’accorpamento e della riduzione del numero delle Province. La legge costituzionale, infatti, avrebbe comportato tempi troppo lunghi, calcolando che si è già nella fase finale della legislatura parlamentare con le elezioni già previste nella primavera 2013. La riduzione del numero delle Province, unitamente alla costituzione di dieci Aree metropolitane, comporta delle conseguenze a cascata su altri assetti istituzionali e in questo ambito si colloca anche la questione degli Ordini. Ma il Consiglio Nazionale straordinario della FNOMCeO, oltre che esprimersi nel merito, ha in qualche modo posto l’attenzione sui contenuti, andando oltre l’ambito ristretto della spending review.
Con relazione e replica, a braccio, il Presidente FNOMCeO Amedeo Bianco ha motivato le modifiche predisposte dal Comitato Centrale, riunito nella serata precedente, e sottoposte all’esame del Consiglio straordinario. Bianco ha spiegato, tra l’altro, che per quanto riguarda l’articolazione degli Ordini, la dimensione regionale sarebbe ottimale, ma, alla luce del provvedimento del Governo sulla riduzione del numero e sull’accorpamento di alcune Province, non si può perdere la dimensione provinciale, anche se ridisegnata, altrimenti il rischio potrebbe essere addirittura l’abolizione di 106 Ordini. “La dimensione provinciale – ha spiegato Bianco – è quella più aderente alla storia e alla territorialità”. Le modifiche alla legge 233, elaborate dal Comitato centrale “sono sostanzialmente le stesse che avevamo preparato per la legge delega e che erano state votate dal Consiglio Nazionale, che produsse un documento ad hoc. Siamo rimasti coerenti a quelle linee guida”, ha precisato Bianco. Il Consiglio Nazionale si è espresso a larga maggioranza, con 11 astenuti, nessun voto contrario.
Un Consiglio Nazionale straordinario ricco di interventi, suggerimenti anche su aspetti specifici della materia trattata, preoccupazioni per l’iter parlamentare, sia per la tempistica, sia per la possibilità di qualche cambiamento in corso d’opera. Ma tutti gli interventi hanno espresso piena fiducia nell’operato che attende il Presidente e il Comitato Centrale nei prossimi giorni e per tutto il tempo che occorrerà perché le modifiche alla legge 233 diventino la nuova legge di regolamentazione degli Ordini delle professioni sanitarie.
Diversi Presidenti, pur condividendo la dimensione provinciale degli Ordini, hanno sottolineato la necessità di un maggior coordinamento a livello regionale, attraverso il potenziamento delle Federazioni regionali degli Ordini. Sono intervenuti Emanuele Vinci (Brindisi), Ottavio Di Stefano (Brescia), Eugenio Corcioni (Cosenza), Enrico Ciliberto (Crotone), Salvatore De Franco (Reggio Emilia), Giuseppe Morfino (Trapani), Luigi Arru (Nuoro), Stefano Falcinelli (Ravenna), Giuseppe Lavra (V.P. dell’Ordine di Roma), Giancarlo Pizza (Bologna), Raimondo Ibba (Cagliari), Roberto Carlo Rossi (Milano), Antonio D’Avanzo (Avellino), Aristide Paci (Terni).
Il Consiglio Nazionale ha osservato un minuto di silenzio in ricordo di Silvio Maffei, Presidente dell’Ordine di Novara, deceduto.
Autore: Redazione FNOMCeO