Domenica 17 marzo 2013. E’ il primo Consiglio Nazionale della Federazione affrontato da Amedeo Bianco nella doppia veste di Presidente e di senatore della Repubblica. Alle elezioni del 24-25 febbraio, infatti, Bianco è stato eletto al Senato, in Sicilia, nella lista del PD. In apertura dei lavori, la relazione del presidente si è incentrata sui temi della politica, sul momento istituzionale vissuto nel dopo-elezioni, sulla crisi economica e sociale del Paese nel contesto europeo, sui temi della sanità e della riforma delle professioni, sulle prospettive della Federazione (vedere la relazione integrale già pubblicata). L’Assemblea dei Presidenti degli Ordini e dei Presidenti CAO ha salutato con un lungo applauso la relazione e, come avviene nelle grandi e importanti occasioni, tutti si sono alzati in piedi per tributare, anche visivamente, un ringraziamento a Bianco per il lavoro svolto e trasmettergli l’augurio di buon lavoro per il suo nuovo impegno in Senato.
I temi e i problemi che la Federazione si trova ad affrontare sono di grande portata, in un Paese che, dal punto di vista istituzionale, ha davanti a sé “un cammino tra le nebbie”. Bianco cita il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, per poi aggiungere: “Ma deve comunque camminare con un pesante fardello di responsabilità”. Ha insistito molto sui contesti e sugli scenari del Paese, Bianco, compreso quello, non auspicabile ma reale, della cosiddetta “decrescita infelice”. Per arrivare a mettere a fuoco la sua particolare condizione del momento di Presidente della FNOMCeO e di senatore, precisando: “Ho un profondo rispetto dei rapporti tra le persone e quasi una cultura religiosa del ruolo delle Istituzioni e della democrazia, senza nulla togliere alla dialettica”.
La lettera del Comitato centrale al Consiglio nazionale
Affiancavano Bianco il Vice-Presidente della Federazione Maurizio Benato e il Presidente CAO Giuseppe Renzo, mentre il segretario Luigi Conte ha presieduto e condotto i lavori del Consiglio Nazionale, in cui si sono sviluppati 27 interventi, sia sul tema dell’incompatibilità, sia sulla riforma delle professioni sanitarie.
Da parte della grande maggioranza degli interventi è apparsa evidente la consapevolezza che non esiste incompatibilità tra la carica di Presidente FNOMCeO e senatore, pur con qualche distinguo, con qualche precisazione, ma nella certezza che proprio l’elezione di Bianco al Senato costituisca di per sé un rafforzamento del ruolo della Federazione e della sua rappresentatività nell’affrontare la situazione della sanità in Italia e i temi non risolti delle professioni sanitarie, in particolare i problemi dei giovani medici.
Ventisette interventi ruotanti attorno a una lettera del Comitato centrale al Consiglio nazionale, illustrata da Benato, in cui si chiarisce la posizione unanime raggiunta il giorno precedente sui punti cruciali della non-incompatibilità. Si legge, tra l’altro, oltre agli auguri a Bianco: “Desideriamo, innanzitutto, premettere di essere stati tutti consultati dal Presidente, prima che questi accettasse la candidatura, e di esserci, in tale occasione, espressi all’unanimità in modo favorevole, con l’invito a non dimettersi dalla Presidenza. Analogamente ora, ad elezione avvenuta, in modo unanime, riteniamo doveroso esprimerci sulle ragioni che ci inducono a ritenere inopportuna e improponibile l’ipotesi delle dimissioni del Presidente”.
Benato ha continuato nella lettura: “Il Comitato Centrale è concorde nel rilevare che, la presenza in Parlamento in questo momento politico della figura più rappresentativa di tutti i medici e odontoiatri italiani costituisce un valore aggiunto all’autorevolezza della nostra Istituzione, al suo ruolo pubblico e rappresentativo della professione medica e odontoiatrica. La candidatura al Senato di Amedeo Bianco non deriva da un suo personale percorso all’interno del partito nelle cui liste è stato presentato ed eletto, ma è conseguente ad un riconoscimento del suo ruolo al vertice di una istituzione pubblica autorevole e rappresentativa di tutta la professione medica. Pertanto interpretiamo l’elezione di Amedeo Bianco come ulteriore riconoscimento del ruolo della FNOMCeO sia nella forma che nella sostanza in cui si è realizzato, quale apporto di competenza per tutto il Parlamento ed espressione diretta di rappresentanza civile e nello stesso tempo professionale non collegabile a visioni partitiche”.
Il CC fa poi alcune precisazioni: “In modo analogo sono stati candidati ed eletti la Presidente dell’IPASVI e il Presidente e il Vice presidente della FOFI. Il riconoscimento di tali ruoli, da parte di partiti appartenenti a schieramenti diversi, cui la discutibile legge elettorale non concede ambiguità, rappresenta sicuramente un fatto nuovo e conferma anche come, in questi anni, il nostro lavoro abbia profondamente cambiato la visione che la politica ha dei nostri Ordini, oggi considerati con queste evidenze una parte vitale e propositiva, all’interno di un tessuto sociale in profonda crisi. In tal senso sembra difficile cogliere, tra i due ruoli, una condizione di incompatibilità tra l’altro non definita dalla legge e incomprensibile nel momento in cui la chiamata al mandato parlamentare deriva specificamente da questo ruolo di rappresentatività sociale”.
Le conclusioni sono eloquenti: “Riteniamo anche che non si debba porre la questione del ‘conflitto di interessi’. Il Presidente della FNOMCeO e i Presidenti degli Ordini, per mandato di legge, non rappresentano gli interessi di una categoria, ma a loro è affidato l’esercizio di una funzione pubblica posta a garanzia della qualità tecnica ed etica e dell’indipendenza della professione, nell’interesse dei cittadini, quello stesso interesse che, senza vincolo di mandato, deve far capo ad ogni rappresentante eletto dal voto popolare. In qualità di componenti del Comitato Centrale, con la piena ed attiva partecipazione del Consiglio Nazionale, pensiamo di aver operato in questo senso negli ultimi anni, lasciando ad altri, in particolare ai Sindacati, la rappresentanza dei legittimi interessi dei medici. Il mandato ordinistico non può, per definizione, avere interessi contrastanti con quelli dello sviluppo di una società moderna, equa e sostenibile, interessi che sono gli stessi sottesi al mandato parlamentare. Sostenere il contrario significherebbe ridurre l’Ordine ad un organismo corporativo, bloccato dai veti incrociati di appartenenze di qualunque natura esse siano, le cui ragioni di esistere nella società attuale troverebbero ben poco spazio. Essere riusciti ad accreditare un’immagine diversa ci rende orgogliosi e che ciò sia avvenuto anche per altre professioni sanitarie non può che confermarci nelle nostre scelte. Per molte cariche politiche e amministrative si è spesso posto il problema dei pluri-incarichi, che ostacolerebbero, per ragioni materiali, il pieno assolvimento degli impegni e delle funzioni. Il Comitato Centrale assicurerà il pieno appoggio operativo per il corretto assolvimento degli impegni della Federazione e il proprio sostegno al Presidente Bianco nell’attività di progettualità della professione, perché siano garantiti nuovi strumenti ai nostri Ordini, anche tramite una riforma più volte auspicata in grado di dare concrete risposte al disagio professionale – aggravato dalla difficoltà di sostenibilità economica del nostro sistema sanitario – ed alla nuova organizzazione interprofessionale della cura, al fine di realizzare un vero controllo della qualità professionale. La volontà del Presidente di sottoporsi a costante verifica democratica all’interno del Comitato Centrale e del Consiglio Nazionale ci sembra indiscutibile, al di la degli angusti profili regolamentari. Il Presidente, come ognuno di noi, è conscio di essere investito, nella nostra Federazione, di un mandato elettivo che nello spirito di servizio è nelle disponibilità per chi glielo ha conferito e che fisiologicamente fa da sfondo all’azione di una istituzione democratica e partecipativa quale noi orgogliosamente siamo. Alla luce di queste considerazioni, nel rispetto delle opinioni di tutti e di un certo disagio manifesto e latente di cui siamo qui a farci carico, riteniamo infondati e inopportuni gli inviti alle dimissioni del presidente Bianco, al fine di evitare che possano costituire una oggettiva condizione di destabilizzazione. Per questo unanimemente abbiamo chiesto ad Amedeo Bianco di rimanere alla Presidenza della FNOMCeO e responsabilmente rappresentiamo a chi ci ha eletto queste scelte e le motivazioni che le hanno supportate . I Componenti del Comitato Centrale”. Fin qui la lettera illustrata da Benato.
Gli interventi dei Presidenti di Ordini e CAO
Una vera e propria relazione sullo stato delle professioni sanitarie e sul rapporto tra Governo e Conferenza delle Regioni è stata svolta da Pierantonio Muzzetto (leggi qui), Presidente dell’Ordine di Parma. Tema, questo, centrale anche all’avvio della nuova legislatura parlamentare, pur rimanendo al momento nella fitta nebbia sulla costituzione e composizione del nuovo Governo.
Su incompatibilità e professioni sanitarie, si sono incrociati gli interventi di Bruno Di Lascio (Ferrara), Giancarlo Pizza (Bologna), Augusto Pagani (Piacenza), Arcangelo Lacagnina (Caltanissetta), Antonio Panti (Firenze), Eugenio Corcioni (Cosenza), Luigi Pepe (Lecce), Francesco Noce (Rovigo), Giuseppe Favretto (Treviso), Roberto Carlo Rossi (Milano), Roberto Lala (Roma), Agostino Sussarellu (Sassari), Carlo Manfredi (Massa Carrara), Bruno Zuccarelli (Napoli), Giuseppe Zumiani (Trento), Piergiorgio Fossale (Vercelli), Roberto Mora (Verona), Guido Marinoni (Bergamo), Aristide Paci (Terni), Bruno Ravera (Salerno), Marco Collini (Mantova), Lorenzo Droandi (Arezzo), Raimodo Ibba (Cagliari).
Intervenendo nella fase conclusiva del CN, Giuseppe Renzo, Presidente CAO, ha così riassunto la posizione degli odontoiatri: “Ci riconosciamo nel documento del Comitato centrale, ci riconosciamo in una figura di garanzia. Riteniamo che ora che abbiamo il Presidente al Senato, abbiamo un interlocutore autorevole per portare avanti le nostre istanze e che non sia questo il momento di cavillare su questa elezione”.
Posta ai voti, è stata approvata all’unanimità una mozione che recepisce una delibera dell’Ordine di Piacenza relativa alle modalità e alle sanzioni sul rilascio di certificati da parte dei medici (in seguito ad un’azione verso un iscritto all’Ordine), su sollecitazione di Pagani.
Nel concludere i lavori, il Presidente Bianco ha ribadito: “Ricordiamoci tutti di avere una riserva di legge per la quale non dobbiamo tutelare il fatto di esercitare la professione di medici, ma per fare il nostro dovere nei confronti della collettività. Saremo sempre di più chiamati a fare i conti con i cittadini”.
All’inizio della seduta, il Consiglio Nazionale ha anche salutato calorosamente la dirigente Anna Rita Mascolini, che sta per lasciare il suo incarico in Federazione per andare in pensione. Un omaggio le è stato consegnato da Bianco, assieme a una composizione floreale.
Autore: Redazione FNOMCeO