La professione medica in Europa
Un Comitato Centrale interamente dedicato alla partecipazione della FNOMCeO agli organismi internazionali
Un Comitato Centrale pressoché interamente dedicato al settore “estero” quello che si è tenuto venerdì 29 maggio.
Un argomento affrontato a tutto tondo, sia dal punto di vista strettamente politico che organizzativo, con una ampia e dettagliata relazione del presidente Amedeo Bianco e di Nicolino D’Autilia, (coordinatore del settore già nello scorso triennio e oggi riconfermato), su ruoli e mission dei vari organismi professionali internazionali cui partecipa la Federazione degli Ordini.
Il primo aspetto che è emerso è stata la volontà del C.C. di riesaminare la presenza della Federazione in questi organismi ad iniziare da una razionalizzazione del numero dei propri partecipanti, per rendere tali delegazioni più agili e in grado di garantire una più assidua presenza nelle varie assise.
Con uno spirito caratterizzato dalla massima operatività. “E’ necessario – ha detto Bianco – creare delle delegazioni motivate, che abbiano il desiderio di scalare i vertici delle associazioni di riferimento per portare la voce dei medici e degli odontoiatri italiani nei vari consessi ove si discute della professione e della salute della comunità europea e internazionale”.
L’altro orientamento dell’organo deliberante della Federazione è stata quello di implementare la cooperazione e lo scambio culturale con le varie rappresentanze professionali presenti nelle organizzazioni estere e di promuovere più stretti rapporti di collaborazione tra la FNOMCeO i due Dicasteri di riferimento, Salute e Esteri.
Altro aspetto, non meno importante, è stato quello relativo alla riorganizzazione del settore all’interno degli uffici della Federazione che, anche a causa di recenti dimissioni per raggiunti limiti di età, necessita oggi di un organico appropriato per far fronte alle pressanti esigenze di una professione sempre più rivolta verso l’Europa.
Si è parlato quindi della possibilità di aderire nuovamente al CPME (Comitato Permanente Medici Europei), una partecipazione divenuta tuttavia particolarmente onerosa per Paesi come l’Italia in quanto la quota viene determinata, tra l’altro, in ragione del numero degli iscritti all’Ordine professionale. La proposta , che è emersa nel corso dei lavori, è quella di valutare le nuove regole di partecipazione prima di rientrare nell’organismo.
L’alternativa, è stato detto, potrebbe essere quella di creare una maggiore coesione tra i Paesi del bacino del Mediterraneo aderenti al COMEM ( Conferenza Ordini Medici Euromediterranei) su temi , ad esempio, come quelli dell’immigrazione e della formazione dei professionisti.
A tale riguardo è emerso che il COMEM si riunirà il 19 , 20 e 21 giugno a Beirut per discutere i nuovi aspetti organizzativi della Conferenza e affrontare alcune tematiche di particolare rilievo quali l’aborto terapeutico in un confronto tra la legislazione dei Paesi europei e quella dei paesi arabi, dell’accanimento terapeutico e la formazione medica e la qualità della stessa formazione professionale.
Il Comitato Centrale ha quindi passato in rassegna, una ad una, le varie associazioni operanti in Europa valutando l’opportunità di una partecipazione della Federazione degli Ordini ai vari organismi .
Tra queste : IAMRA (International Association of Medical Regulatory Authorities), CEPLIS (Consiglio Europeo delle Libere Professioni), UEMO (Unione Europea dei Medici di Medicina Generale), COMEM (Conferenza degli Ordini dei Medici Euro Mediterranei), CODE (Conferenza Europea degli Ordini dei Dentisti), GIPEF (Grecia Italia, Portogallo, Spagna, Francia, Belgio, Cipro, Slovenia, Albania, Lussemburgo), CEOM (Conferenza Europea degli Ordini dei Medici), UEMS (Unione Europea dei Medici Specialisti), AEMH (Associazione Europea dei Medici Ospedalieri), CPME (Comitato Permanente dei Medici Europei).
A conclusione dei lavori il Comitato Centrale ha deciso di promuovere annualmente una riunione tra tutti i componenti le commissioni estero della Fnomceo per uno scambio di vedute sui vari argomenti, molti dei quali trasversali e di comune interesse.
Per quanto riguarda la rappresentanza all’interno dei vari organismi (CPME – UEMO) l’impegno, da condividere con altri Paesi, è quello di promuovere il principio del voto ponderato al fine di garantire alle delegazioni, soprattutto dopo la cosiddetta polverizzazione degli Stati conseguente alla divisione dell’Unione Sovietica, il giusto “peso” in rapporto al numero dei professionisti rappresentati.
Nell’immediato il presidente Bianco ha ipotizzato di convocare a Bari , in occasione del seminario sulla formazione in programma a settembre, una riunione del GIPEF, di cui i medici italiani detengono la Segreteria, mentre dal presidente OMCeO di Cagliari Raimondo Ibba è stata avanzata la proposta di avviare, ad elezioni avvenute, più stretti rapporti di collaborazione con i parlamentari europei al fine di prevenire, ove possibile, l’emanazione di norme non in sintonia con le peculiarità della professione medica tutta e a garanzia e tutela dei professionisti italiani.
Autore: Redazione FNOMCeO