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Comunicato Stampa: flash di informazione. Per una nuova comunicazione sui disturbi dell’apprendimento

Quando arriva una diagnosi di disturbo dell’apprendimento la famiglia non sempre è pronta. Cosa fare? Cosa pensare? A chi rivolgersi? Come affrontare un cambiamento della vita. E così anche i ragazzi e i bambini che ne sono i protagonisti si trovano disorientati e spesso senza un adeguato sostegno. Per rispondere a queste necessità è nata a Latina Fondazione Irene ETS che è oggi un punto di riferimento per ragazzi e famiglie che si trovano in questo percorso. La Fondazione Irene è nata grazie ad Irene Signorotto che ad un certo punto della sua vita – in pieno lockdown- ha deciso di investire tutte le sue energie e risorse per creare uno spazio nuovo che fino a quel momento non esisteva per trattare il disagio in tutte le fasi del ciclo di vita: cioè un luogo in cui la famiglia e i ragazzi ricevono ascolto competente, sostegno di tipo didattico, clinico e giuridico e sono inseriti in una rete di professionisti che definiscono e seguono l’iter diagnostico-terapeutico. Una presa in carico a 360 gradi. Un aiuto importante per la comunità che oggi si rivolge a pieno carico a molte famiglie del territorio. E quest’anno Fondazione ha erogato anche alcune borse di studio intese come sostegni economici diretti per sostenere e aiutare i ragazzi di nuclei familiari meno abbienti che non avrebbero potuto accedere a diverse opportunità di formazione. La Fondazione infatti sostiene il valore dell’apprendimento in base alle caratteristiche di ciascuno e alle proprie risorse, promuove l’intervento clinico terapeutico e tecnico come approccio d’equipe alle neurodiversità. Ma c’è ancora molta strada da fare sia sul piano culturale e dell’informazione dei disturbi dell’apprendimento perché spesso si sottovalutano alcuni segnali importanti o – ancor peggio- si colpevolizza il bambino /ragazzo per un mancato raggiungimento della perfomance che viene decisa dall’esterno. Per questo Fondazione Irene ha come obiettivo una quotidiana campagna di informazione e comunicazione per far conoscere in modo corretto definizioni, strumenti e risorse che possono essere preziose per le famiglie. Con i suoi Flash di in-formazione si pone l’obiettivo di promuovere la conoscenza attraverso un’informazione professionale emotiva e accessibile, accompagnata sempre da una comunicazione grafica e fotografica originale.
“Abbiamo deciso di puntare su una comunicazione vera – afferma la Presidente Irene Signorotto- perché tutti giorni ci confrontiamo con la vita delle persone, le loro difficoltà, i piccoli sollievi che nascono da un ascolto presente. L’immagine che ci rappresenta deve essere istantanea, viva. Deve trasmettere quella passione da cui è nata Fondazione: cioè l’idea di voler lasciare un segno, una traccia di cambiamento positivo per i nostri ragazzi. Per accompagnarli fino all’autonomia e all’espressione libera”. Oggi in pochi conoscono l’iter delle certificazioni e le normative ad esse legate. Così come in pochi hanno ben chiara la differenza tra le varie classificazioni diagnostiche (per citarne alcune DSA- disturbi specifici dell’apprendimento – BES bisogni educativi speciali – ADHD  disturbo da deficit dell’attenzione/iperattività ) e si confondono anche i tipi di intervento in ambito didattico pensando in alcuni casi che sia sufficiente l’intervento di un aiuto compiti o di tutor: cioè un ragazz* con competenza ed esperienza in un determinato ambito disciplinare. Dobbiamo parlare invece del tutor dell’apprendimento specializzato, cioè uno specialista dell’apprendimento che ha acquisito specifiche competenze metodologiche, didattiche e relazionali sui Disturbi dell’apprendimento. A partire da una diagnosi e/o certificazione comprende quali sono le difficoltà e le risorse, abilità e convinzioni della persona.
I numeri parlano chiaro. Queste neurodiversità sono in crescita. Sappiamo che in Italia sono oltre 524mila i bambini e i ragazzi cui è stato diagnosticato un disturbo dell’apprendimento. Pensiamo solo che il numero di alunni con DSA (disturbi specifici dell’apprendimento) è aumentato molto negli ultimi anni passando da un 0,7 % (2018) ad un + 3% tra il 2020/2021. Ma in realtà non sarebbero i ragazzi ad essere aumentati, quanto le certificazioni. “Un dato da leggere positivamente in quanto rivela una maggiore attenzione che arriva forse in alcuni casi troppo in ritardo poiché tante certificazioni non vengono rilevate fino alle superiori. La diagnosi invece deve essere fatta prima, con una fase di pre-valutazione-spiegano le dottoresse Francesca Minniti e Giovanna Minniti tutor dell’apprendimento specializzato che quotidianamente seguono le attività di Fondazione a tutela delle delle neurodiversità e del potenziamento delle caratteristiche di ognuno dei ragazzi. Come ci ricorda infatti la Linea guida sulla gestione dei Disturbi Specifici dell’Apprendimento (DSA) dell”Istituto Superiore di Sanità (ISS) (20 gennaio 2022) soprattutto se non riconosciuti in modo tempestivo, questi disturbi possono portare a una cascata di problemi secondari nella sfera psicopatologica (da una bassa autostima, a un senso di impotenza appresa, fino a forme di ansia/depressione), o a problemi della sfera comportamentale (soprattutto quando il disturbo di apprendimento è associato ad ADHD), capaci di interferire anche in modo significativo con l”adattamento personale e sociale delle persone, soprattutto nel caso delle forme di disturbo più severe”. Fondazione Irene vuole allargare sempre di più il suo raggio di azione per poter arrivare ad essere presenti per una comunità più ampia possibile. “Uno dei primi obiettivi è infatti la multidisciplinarietà della presa in carico delle famiglie” afferma la Dott.ssa Marilena Ponzani, Psicologa Clinica e Psicoterapeuta, esperta in valutazione e clinica dei disturbi del comportamento alimentare nell’età evolutiva e Presidente del Comitato Scientifico della Fondazione Irene. “La nostra visione della salute si allarga ad un’idea di cura più ampia – così come ribadisce l’OMS- che tiene conto dei fattori bio psico sociali delle persone che prendiamo in carico”. “La nostra mission deve quindi iniziare proprio dall’in-formazione di qualità e da un’accoglienza professionale. Per dare a tutti la possibilità di conoscere, comprendere e scegliere la strada da fare”- conclude Irene Signorotto.

Ufficio Stampa Fondazione Irene
ufficiostampa@fondazioneirene.org

Autore: Redazione

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