Le false notizie (fake news) inMedicina e Sanità hanno come terreno di coltura non soltanto la Rete e i“social media” ma (purtroppo) gli stessi ambiti dove la ricerca biomedica vienesvolta: una parte delle notizie false nasce infatti proprio durante lasperimentazione e soprattutto durante quella clinica, dove i criteri discientificità a qualcuno possono sembrare, ma soltanto in apparenza, piùsfumati.
La crisi morde anche i finanziamentidestinati alla ricerca, al punto che la corsa al risultato ambito, “dapubblicare”, a volte diventa essenziale per mantenere in vita una struttura.Così, in qualche caso, prevale la tentazione (ingiustificabile) di…“aggiustare” qualche dato.
Generalizzare su questo tema sarebbeun’altra “fake news” , ma il problema è reale, se è vero quanto ha pubblicatorecentemente la rivista Nature, in relazione al modo in cui la Cina stacercando di arginare il fenomeno: carcere e nei casi più gravi anche la pena dimorte.
La pena di morte, che è unprovvedimento da rigettare in nome dei Diritti dell’Uomo, rivela tuttavial’importanza che in Cina viene attribuita a questi illeciti e reati.
E questo non soltanto in quel grandePaese.
Ovunque è sentita l’esigenza diribadire uno standard di regole per la ricerca biomedica, soprattutto in questomomento storico, nel quale tutti i nodi culturali irrisolti della Medicinasembrano arrivare, insieme, al pettine.
In questa prospettiva diventaimportante un’iniziativa recentissima dell’Agenzia Europea per i Medicinali(EMA): l’avvio di una consultazione pubblica su un progetto di Linee guida perla notifica delle violazioni gravi delle norme che regolano le sperimentazionicliniche (Regolamento UE n. 536/2014).
Il documento –come afferma una notadella nostra Aifa- intende stabilire icriteri per classificare le violazioni e individuare quelle gravi, indicando lemodalità pratiche per la segnalazione e alcune possibili misure da attuare incaso di violazioni notificate
Fonti:
(Da l’Audio In Rete progetto dell’Omceo di Torino ascolta qui)
Autore: Redazione FNOMCeO