A Taranto la salute è un diritto violato. Questo il messaggio finale dell’intervento del Presidente Fnomceo Filippo Anelli nella seconda giornata del Convegno “Clima, inquinamento atmosferico e salute”, organizzato il 15 e il 16 maggio a Taranto da Fnomceo, Omceo Taranto, e ISDE, con la collaborazione del Ministero della Salute, il supporto tecnico dell’OMS e il patrocinio del Comune di Taranto.
La prima giornata ha visto protagonisti gli studenti e le studentesse della provincia di Taranto, in particolar modo gli Istituti tarantini Archita, Aristosseno, Battaglini, Cabrini e Mondelli di Massafra. Scuole che hanno partecipato al percorso scolastico coordinato dalla referente nazionale del progetto scuola di ISDE, Maria Grazia Serra. La seconda giornata, che si è svolta presso il Comune di Taranto, è stata l’occasione per il lancio della campagna nazionale su “Clima, Inquinamento atmosferico e salute”. Una campagna realizzata con la collaborazione dell’Organizzazione Mondiale della Sanità che, oltre a lanciare un appello nazionale in vista sia della COP24 di Katowice, che della prima conferenza internazionale dell’OMS su inquinamento atmosferico e salute, punta a costruire una strategia di formazione per i medici italiani sulle correlazioni tra salute, ambiente e cambiamenti climatici.
“Automomia e libertà della professione sono principi fondanti dell’azione del medico, anche nel suo rapporto con le istituzioni locali, nei cui confronti i medici hanno il diritto, ma soprattutto il dovere, di agire da stimolo per una corretta e piena applicazione del diritto alla salute”, ha dichiarato Anelli. “Allo stesso modo, le autorità, i decisori politici devono considerare i medici interlocutori privilegiati e insostituibili nella pianificazione di azioni che, direttamente o indirettamente, intervengono sui determinanti di salute di un territorio. Opportuna, dunque, la scelta di svolgere a Taranto questo convegno, perché questa città è ormai emblematica della contraddizione che troppo spesso vede inconciliabili lavoro e salute, e della ormai inderogabile necessità di adeguati interventi legislativi e di investimenti corposi, economici ma soprattutto culturali”.
Il percorso formativo troverà le sue basi scientifiche nel position paper di ISDE, anticipato ieri 16 maggio, su cambiamenti climatici, salute, agricoltura e alimentazione. I medici formati potranno così essere formatori su queste stesse tematiche nei confronti dei colleghi e svolgere un ruolo di raccolta di segnalazioni inerenti alle criticità sanitarie ambiente-correlate, e coinvolgere i cittadini assistiti nelle informazioni su ambiente e salute.
“Gli Ordini dei Medici in Italia dovranno lavorare per essere il punto di riferimento degli enti locali per tutto ciò che riguarda le tematiche ambiente-salute e la loro correlazione con la democrazia”, ha concluso.
Autore: Redazione