Roma sarà nei prossimi giorni la "capitale" della riflessione sulla formazione in medicina. Merito della quinta Conferenza Nazionale sull’Educazione Continua in Medicina, promossa dalla Commissione Nazionale per la Formazione Continua del Ministero della Salute in stretta collaborazione con Agenas.
La Conferenza, che negli anni scorsi si teneva a Cernobbio e che quest’anno si trasferisce al Palazzo dei Congressi della capitale, vede come sempre la presenza attiva, propositiva e propulsiva della FNOMCeO, sia con il suo presidente, Amedeo Bianco (che aprirà e chiuderà i lavori), sia con gli interventi autorevoli di Luigi Conte, Luigi Arru, Sergio Bovenga e Salvatore De Franco, tutti esponenti della Federazione degli Ordini che parteciperanno come moderatori o relatori alle diverse sessioni della due giorni. Il programma (che pubblichiamo in allegato) vedrà la prima pubblica partecipazione di Achille Iachino, dirigente Agenas, nel ruolo di segretario della Commissione ECM, incarico ricoperto per lungo tempo da Maria Linetti.
Proprio Iachino ci ha concesso questa intervista nella quale viene illustrato il programma dei lavori e nella quale vengono identificati gli elementi ancora critici della penetrazione della cultura dell’educazione continua nel mondo professionale medico italiano.
Dottor Iachino: la conferenza nazionale giungealla sua quinta edizione e si sposta a Roma; quali sono i contenutisalienti del programma?
Lo spostamento a Roma è stata unascelta della direzione di Agenas, sia per contenere i costi sia perconsentire una più ampia fruibilità dal punto di vista logistico.Quanto al programma, lo stesso è particolarmente ricco. Sarannotrattati tutti gli argomenti salienti del triennio 2011 – 2013, untriennio in cui si è passati dal sistema eventi al sistemaaccreditamento provider, con implicazioni rilevanti sia per questiultimi sia per i professionisti. I dibattiti non saranno solo teoricima andranno molto sugli aspetti pratici, che poi sono quelli piùinteressano i soggetti coinvolti nell’ECM. Dopo una fase dirallentamento dovuta a circostanze contingenti, il 17 luglio u.s. laCommissione nazionale ECM ha approvato una determina fondamentale incui, a conclusione di discussioni che andavano avanti da molto tempo,si sono regolamentati gli istituti dell’esonero, dell’esenzione, deicrediti all’estero, del tutoraggio, dell’autoapprendimento, deldossier formativo e della certificazione dei crediti. Sono argomentidi sostanza, che nel prossimo triennio caratterizzeranno da un latol’attività dei soggetti istituzionalmente preposti a garantirli e,dall’altro, i professionisti sanitari che ne beneficeranno. E’ inquest’ottica che è stato redatto il programma che, infatti, dopo unapanoramica sui traguardi e le prospettive del triennio che sta perconcludersi, verranno affrontati gli argomenti di cui sopra. L’interamattina del 5 sarà dedicata al dossier formativo, a testimonianzadell’importanza che questo strumento ha per la Commissione e pertutto il sistema ECM. Ci sarà anche una significativa parentesidedicata all’UE, con un dibattito che vedrà come ospite, fra glialtri, anche il Dott. Romuald Krajewski, Presidente della EuropeanUnion of Medical Specialists. Si parlerà delle verifiche e deicontrolli ai provider, che nel prossimo triennio sarannoimplementati, del convenzionamento con le Regioni, strumento che sista rilevando particolarmente efficace, della formazione nelleAziende Sanitarie, e naturalmente non mancheranno momenti diconfronto con gli stakeholders.
E’ sempre più evidente che laconferenza è il momento in cui tutte le agenzie e le istituzionicoinvolte nella formazione dei professionisti della salute lavoranoinsieme. Il coordinamento e la convergenza sono un "fruttonaturale e ovvio" oppure sono risultato di un lungo lavorocomune?
Diciamo che si tratta di unaaspirazione comune, di buon senso direi. Che però purtroppo, perrimanere alla sua metafora, non sempre "matura"spontaneamente, non fosse che per comprensibili e legittime diversitàdi vedute. Quando ciò si verifica, la strada da seguire è quelladella massima apertura all’ascolto delle istanze di tutti, davalutare alla luce della necessaria coerenza che deve esseregarantita al sistema. Fatto questo con obiettività e serenità, lerisultanze che ne derivano saranno suffragate da argomenti forti, chemetteranno i decisori nella condizione ottimale per compiere lescelte migliori.
Dovendo parlare di "risultati",ci può anticipare i punti positivi e le criticità ancora vive inquesto momento nel sistema italiano di ECM?
A mio giudizio, il risultato piùgrande conseguito dall’ECM è quello di aver radicalmente modificato(in senso positivo) il rapporto dei professionisti sanitari conl’aggiornamento professionale. Grazie all’ECM, e al paziente lavorodi chi per esso si è speso, è ormai un dato acquisito che laformazione è un valore e, come tale, va salvaguardato ecostantemente migliorato. Altro importante risultato è sicuramenteuna maggiore responsabilizzazione dei formatori che, con il passaggioal sistema provider, diventano soggetti con precisi doveri eobblighi. Quanto alle criticità, le stesse sono in buona parteconnesse alla notevole complessità di un sistema che è e rimarràin continua evoluzione e, in quanto tale, necessita di continuiinterventi migliorativi. Detto questo, se devo dire qual è l’aspettocritico secondo me più rilevante, non posso non citare l’oggettivadifficoltà di controllare e verificare, dal punto di vistasostanziale l’attività dei provider. Si tratta di una questioneestremamente seria, che riguarda la qualità della formazione, e chea breve affronteremo in maniera incisiva, come avremo modo di direalla prossima Conferenza di Roma.
La sua posizione in seno all’Agenas lepermette una visione specifica dei territori regionali: l’educazionecontinua è uniforme sul territorio oppure esistono differenzeregionali sensibili?
E’ un discorso complesso, perchéarticolata è la realtà di cui parliamo. Ci sono regioni cheprogrammano la sanità in maniera adeguata e altre che hanno delledifficoltà, regioni in piano di rientro e regioni non sottoposte atale istituto. L’introduzione del sistema ECM regionale ha messo leregioni di fronte a un dato di fatto: essere enti accreditanti.Alcune regioni erano pronte, in altri contesti questa situazione hacreato difficoltà operative. A oggi nove regioni (Sicilia, Calabria,Puglia, Basilicata, Campania, Sardegna, Abruzzo, Veneto e FriuliVenezia Giulia) hanno scelto di convenzionarsi con Agenas, al fine diavere un affiancamento nell’attività di cui trattasi. I risultati diquesti accordi sono molto positivi e, come ho detto, se ne discuteràanche nel prossimo Forum. Le regioni non convenzionate operano inautonomia e, a quanto mi risulta, l’accreditamento dei provider èun’attività che viene svolta in maniera adeguata, anche sesussistono problemi di coordinamento, soprattutto dal punto di vistatecnico, in relazione agli adempimenti procedurali da porre in esseresuccessivamente alla realizzazione degli eventi formativi (miriferisco, in particolare, alla trasmissione dei dati alCo.Ge.A.P.S.). E’ una criticità che dovrà essere affrontata inmaniera sistematica, perché avrà delle conseguenze rilevanti sumolti degli istituti contenuti nella determina del 17 luglio 2013 e,soprattutto, su importanti diritti dei professionisti sanitari.
Autore: Redazione FNOMCeO