È stata esplicitamente una "valutazione di consuntivo politico di un triennio" che si chiude: questa la caratteristica della relazione che Amedeo Bianco ha presentato al Consiglio Nazionale FNOM aperto nel pomeriggio del 5 dicembre a Roma.
Una relazione che ha toccato i punti nevralgici delle politiche della salute nei loro riflessi sulla professione medica concentrandosi sulla portata ed effetti della crisi economica sul SSN. Una relazione ricca di dati e interpretazioni sugli elementi economici e sociali della crisi della sanità nel nostro Paese, ma che si è anche soffermata sui quattro obiettivi strategici che hanno impegnato la FNOMCeO in questo ultimo periodo: ripresa del percorso legislativo di riforma degli Ordini, progetto di riforma della responsabilità professionale ("….il progetto riformatore che abbiamo messo in campo è possibile, come da molteplici autorevoli riconoscimenti, ma è forse troppo impegnativo per una attività legislativa di iniziativa parlamentare che, come sapete, è ridotta al lumicino, tanto che un tutta onestà non mi sento di formulare previsioni attendibili sull’iter del testo unificato alla Camera"), aggiornamento del Codice a deontologico ("Chiamare la professione ad un processo di revisione del codice aveva innanzitutto lo scopo di reclutar la ad un confronto meno contingente e settoriale sul proprio malessere, sui disagi che accusa, per usare la deontologia come strumento di aiuto interpretativo e orientativo a fronte delle criticità che deve affrontare"), progetto complessivo di formazione pre e post laurea e long life, a cui è stata poi dedicata l’intera mattinata della seconda giornata di Consiglio.
Nel rispetto delle regole
In merito alle recenti comunicazioni intercorse con il presidente dell’autorità nazionale anti corruzione Raffaele Cantone, che in un qualche maniera si inseriscono nell’argomento della qualificazione giuridica degli Ordini, Bianco ha sottolineato che sulla scia di questo dibattito si muovono da qualche tempo interpretazioni in riferimento a profili di incompatibilità "che coinvolgerebbero il mio doppio ruolo di Presidente FNOMCeO e Senatore della repubblica". "Vi informo", ha puntualizzato Amedeo Bianco, "che la Giunta delle elezioni del Senato è stata incaricata dal presidente Grasso di valutare la questione e alla cui risultanze conformerò le mie decisioni in assoluta serenità e nel rispetto delle regole istituzionali a cui ho sempre ispirato l’esercizio delle mie funzioni pubbliche".
Metodo collaborativo
I differenti passaggi di questa relazione del presidente possono essere analizzati scaricando il documento allegato. Ricordiamo che Bianco (pag.10) ha voluto sottolineare il metodo collaborativo che è stato fortemente seguito nella definizione di contenuti e proposte di questo ultimo triennio: "Ricordo a me stesso e a voi che tutti i passaggi più difficili e qualificanti di questo percorso sono stati al centro di una vita associativa, partecipata e democratica che non ha precedenti nella storia della Federazione, e che ritengo definisca un punto di non ritorno per i futuri gruppi dirigenti. Questa storia non è stata scritta da elites autoreferenziali ne da pensieri a prestito, né tantomeno dettata da cinghie di trasmissione di piccoli o grandi potentati politici o sindacali, ma, anche nei suoi limiti ed insufficienze, porta i segni della grande fatica di un confronto, talvolta di uno scontro comunque tra pari, su ogni idea, su ogni vocazione, su ogni visione".
Il dibattito sulla relazione di Bianco
In seno al Consiglio nazionale si è sviluppato un breve dibattito che ha preso spunto dalla relazione introduttiva di Amedeo Bianco. E’ intervenuto per primo Arcangelo Lacagnina (Caltanissetta) per annunciare il suo commiato dopo 33 anni di presenza nel mondo ordinistico. Poi Antonio Panti (Firenze) che è intervenuto sui problemi aperti sui temi dell’accesso alle Facoltà di Medicina e sulle specializzazioni che dovrebbero essere calibrate sulle esigenze del SSN. Salvatore De Franco (Reggio Emilia), parlando di formazione rivolta ai giovani medici, ha sottolineato la necessità di valorizzare la professione, mentre ci sono tentativi di utilizzarla. Enrico Lanciotti (Pescara) ha insistito sulla formazione, sull’importanza di difendere il SSN, affermando che i medici si confermano essere la categoria più apprezzata dai cittadini. Giancarlo Pizza ha ricordato che l’Ordine di Bologna ha aderito all’appello di Bianco sulla questione dell’Antitrust e che fa ricorso al TAR del Lazio. Ottavio Di Stefano (Brescia) ha ricordato quanto sia importante la riaffermazione del ruolo della professione medica affermando che la vicenda Stamina non l’hanno fermata la politica e le Istituzioni, ma la professione medica. Agostino Sussarellu (Sassari) ha ringraziato tutti per il contributo finanziario che è stato destinato per aiutare le zone colpite dall’alluvione in Sardegna lo scorso anno.
Una targa per i Presidenti uscenti dal prossimo CN
Al termine dei lavori della prima giornata del CN, Amedeo Bianco ha consegnato delle targhe-ricordo ai Presidenti che non siederanno nel prossimo Consiglio Nazionale, e, in questa cerimonia, una targa è stata consegnata allo stesso Bianco, il quale, a sua volta, ne ha data una ad Aristide Paci (Terni) ricordando il contributo fornito da Paci prima come segretario dell’Anaao e quindi come esponente della FNOMCeO, di cui è stato anche Presidente. Altre targhe sono state consegnate ad Antonio Avolio (Ascoli Piceno), Mario Alfani (Asti), Giuseppe Morfino (Trapani), Sergio Bovenga (Grosseto), Gennaro Barone (Campobasso), Salvatore De Franco (Reggio Emilia), Maurizio Benato (Padova), Arcangelo Lacagnina (Caltanissetta). Due targhe saranno recapitate alle famiglie degli ex presidenti degli Ordini di Novara e Biella.
Autore: Redazione FNOMCeO