• Home
  • Primo Piano
  • Consiglio Nazionale/4: il dibattito dei presidenti degli Ordini provinciali

Consiglio Nazionale/4: il dibattito dei presidenti degli Ordini provinciali

logo fnomceoCONSIGLIO NAZIONALE: IL DIBATTITO DI GIOVEDI’ 25 FEBBRAIO

Nel pomeriggio di giovedì 25 febbraio, prima giornata del Consiglio Nazionale, dopo la relazione del Presidente Amedeo Bianco, sono intervenuti diversi Presidenti di Ordine sui punti all’ordine del giorno, toccati da Bianco nella sua relazione: le politiche di tutela previdenziale e post lavorativa dei medici e degli odontoiatri e l’iter legislativo del DDL 1142 su “Istituzione Ordini e Albi professioni sanitarie”.

Sono intervenuti Ugo Garbarini (Milano); Raffaello Mancini (Brescia); Giancarlo Pizza (Bologna); Nicolino D’Autilia (Modena); Francesco Noce (Rovigo); Mario Falconi (Roma); Agostino Sussarellu (Sassari); Vincenzo Luciani (Benevento); Graziano Conti (Perugia). Dibattito che proseguirà nella giornata di venerdì, mentre la giornata di sabato sarà dedicata a una valutazione della vicenda H1N1.

I Presidenti, pur intervenendo in maniera globale sui temi trattati da Bianco, hanno evidenziato ognuno alcuni punti particolari. Per Garbarini, “il DDL sulle professioni sanitarie va contrastato!” spiegando le ragioni e le differenze tra la specificità della professione medica rispetto alle altre.

Pizza ha concentrato l’attenzione sull’ENPAM, precisando che la sua posizione “non è contro le singole persone, ma sulla situazione dell’Ente che presenta elementi di pericolosità dal punto di vista finanziario”. Pizza, che ha preannunciato l’invio di una memoria a tutti i Presidenti di Ordine, ha precisato alcuni punti relativi al Bilancio dell’ENPAM, da lui giudicato “lacunoso”. In particolare, per quanto attiene agli investimenti, alle obbligazioni, ai meccanismi di elezione e di funzionamento del Consiglio di amministrazione dell’Ente di previdenza dei medici. “Il rischio dell’ENPAM – ha detto Pizza – è di tipo gestionale e organizzativo”.

D’Autilia ha invece ripercorso la storia dei rapporti tra il CN della FNOMCeO e l’ENPAM, sostenendo che la maggior parte delle scelte sono state condivise: “Abbiamo investito nell’ENPAM”, ha detto D’Autilia, auspicando che si continui su questa linea, condividendo la relazione di Bianco su questo argomento.

Noce ha spiegato che il Collegio dei Sindaci non entra nel merito delle scelte compiute dal vertice dell’ENPAM, ma si limita al controllo del Bilancio, da lui definito “intellegibile”.

Appassionato l’intervento di Mario Falconi, VicePresidente Vicario dell’ENPAM, che ha dichiarato la condivisione della relazione di Bianco, ricordando che “i Bilanci dell’Enpam sono stati approvati all’unanimità o a larga maggioranza. Si è realizzato quasi il risanamento degli investimenti mobiliari secondo una logica da Asset Allocation. Il bilancio e la situazione dell’ENPAM è pertanto solida – ha detto ancora Falconi – ma ritengo necessario lanciare una campagna di comunicazione sui temi della previdenza. Il problema vero dell’ENPAM è l’appetibilità da parte della politica, visto che il suo Bilancio è pari a una legge Finanziaria dello Stato”.

Luciani ha spiegato come a Benevento ha risolto la questione della PEC (posta elettronica certificata), mentre Conti ha evidenziato la problematica della rappresentanza e della rappresentatività.

CONSIGLIO NAZIONALE: IL DIBATTITO DI VENERDI’ 26 FEBBRAIO

Giornata interamente dedicata al dibattito quella di venerdì 26 febbraio al Consiglio Nazionale della Federazione. Stefano Falcinelli (Ravenna), dopo aver preannunciato un evento dal 13 al 15 maggio in Emilia Romagna, ha auspicato che, per quanto riguarda gli Enti, maggiore partecipazione e attenzione da parte dei Presidenti degli Ordini.

Giovanni Maria Righetti (Latina) ha parlato soprattutto del DDL sulle professioni sanitarie (DDL 1142): “E’ un treno che si è fermato più volte – ha detto – ma a cui si continuano ad aggiungere altri vagoni”. Circa il dibattito in corso tra la componente medica e la componente odontoiatrica, Righetti ha chiesto un Consiglio Nazionale ad hoc. Su ENPAM e ONAOSI ha affermato. “Dobbiamo essere noi a decidere per chi votare, dopo un confronto sereno, anche perché un Enpam diviso non farebbe bene a nessuno”. Righetti ha quindi ricordato che la PEC è valida solo per l’Italia.

Bruno Di Lascio (Ferrara), parlando quale rappresentante in seno al CdA dell’ENPAM, ha detto: “Alla fine del mio mandato, parlerei di appunti di viaggio. Ora è il momento delle scelte, in vista delle elezioni all’ENPAM il 26 giugno. Non c’è interesse a creare guerre, non servono a nessuno”. Citando il Presidente dell’ENPAM Eolo Parodi, Di Lascio ha affermato. “A lui spetta il compito di promuovere e coordinare la fase elettorale, ascoltando tutti”. Di Lascio ha evidenziato la necessità di definire il senso della rappresentanza dei legittimi interessi. “Vogliamo costruire il futuro o gestire il presente? Anche questa è una scelta”. Di Lascio ha comunque precisato che negli ultimi anni sono state fatte delle cose egregie, anche se ci sono state delle criticità.

Umberto Quiriconi (Lucca) ha puntato il dito sul DDL 1242 che presenta “rischi e pericolosità per noi medici”. Per quanto riguarda l’ENPAM, ha citato i dati forniti da Pizza, definendoli “non rassicuranti”.

Enrico Lanciotti (Pescara) si è dichiarato d’accordo con la relazione di Bianco nella parte che si riferisce al DDL 1242. Sulla questione ENPAM, Lanciotti ha sottolineato “il carisma e l’impegno di Parodi, ma ha lamentato la scarsità di informazione e comunicazione”.

Raffaele Tataranno (Matera) ha evidenziato che “l’ENPAM è un ente ben strutturato, un esempio di buona amministrazione, pertanto la fase elettorale deve essere vissuta con serenità”.

Salvio Sigismondi (Cuneo) è intervenuto sul tema dei provvedimenti disciplinarì dei medici dentisti, mentre Aristide Paci (Terni) è tornato sul DDL 1242, parlando del rischio di perdere il potere disciplinare.Paci ha poi evidenziato i buoni risultati dell’Onaosi annunciando di non candidarsi di nuovo alla Presidenza. Per quanto riguarda l’ENPAM, Paci ha sostenuto la necessità di cambiare lo Statuto, anche al fine di tutelare l’autonomia dell’Ente, e ha chiesto un’assemblea prima delle elezioni, dove il CdA si dovrà presentare con i risultati del suo ottimo lavoro e con il programma per i prossimi anni”.

Fabrizio Cristofari (Frosinone) ha esortato la vigilanza dal punto di vista giuridico e della privacy per quanto attiene alla PEC, mentre Eliano Mariotti (Livorno) del CdA ENPAM ha sollecitato più propositività sui temi della previdenza, pensando in prospettiva di sviluppare più comunicazione nel segno della trasparenza.
Fulvio Borromei (Ancona) ha detto che occorre porre attenzione ai temi proposti da Pippo Renzo sull’odontoiatria, anche con riferimeno alle competenze e alla rappresentatività nell’interesse della categoria.

Francesco Noce (Rovigo) è tornato a spiegare il ruolo del collegio sindacale dell’ENPAM, nonché il senso del ricorso ad esperti in materia di patrimonio immobiliare. Circa la PEC, Noce ha rilevato la contraddizione all’italiana per cui da un lato c’è l’obbligatorietà della PEC per i professionisti, dall’altro esistono ancora zone intere in Italia nelle quali non esiste copertura ADSL o UMTS.

Secondo Antonio Panti (Firenze) la vicenda del DDL 1242 deve spingere la FNOMCeO a riorganizzarsi per contrastare l’iter del provvedimento.
Anche Mario Falconi è tornato a parlare della condizione reale dell’ENPAM. “La comunicazione dev’essere fatta in maniera scientifica: partire dalle cose positive e negative e studiare come migliorare”. Per Falconi il pericolo reale in questo momento è l’instabilità del sistema previdenziale a tutti i livelli, ovviamente anche in Italia e per quanto attiene all’Enpam in particolare.”

Antonio D’Avanzo (Avellino), nell’esprimere la condivisione sui temi toccati da Bianco, ha proposto di costruire qualcosa di più strutturale sull’assistenza, e sempre sull’ENPAM sono intervenuti anche Umberto Rosso (Belluno) e Salvatore De Franco (Reggio Emilia).
Raimondo Ibba (Cagliari) ha affermato che i problemi della professione vanno governati e risolti insieme, non possono essere affidati ai singoli.

Nunzio Romeo (Messina) ha chiesto che sui temi trattati, in particolare sull’ENPAM, si elabori un documento.
Vito Sileo (Monza e Brianza) ha espresso dubbi sulla fragilità degli Ordini, mentre è necessario in questa fase monitorare l’iter del DDL 1242, mentre Giuseppe Zumiani (Trento) ha rilevato che si sta andando serenamente verso le elezioni dell’ONAOSI e un invito alla serenità è stato rivolto anche da Bruno Ravera (Salerno) per affrontare le prossime scadenze. Per Eugenio Corcioni (Cosenza) occorre chiarire bene che la PEC è una sola e, per quanto attiene all’ENPAM, sono sicuramente necessari I richiami all’unità, ma altrettanto necessarie sono le critiche che servono a crescere e andare avanti.

Luigi Arru (Nuoro) ha detto che il DDL 1242 va contestato, perché sono le altre professioni sanitarie che devono seguire i medici e non il contrario. Altri Ordini possono avere funzione positiva se svolgono ruolo di controllo della qualità.
Pippo Renzo (CAO) ha criticato il DDL, ritenendo assurdo che si pensi all’istituzione di altri 22 Ordini mentre gli odontoiatri restano nel limbo. “Non c’è volontà separatista da parte nostra – ha aggiunto- ma volontà a far riconsocere i nostri diritti, anche rispetto all’ENPAM, dove occorre procedere alla modifica dello Statuto e del Regolamento”.

CONSIGLIO NAZIONALE: IL DIBATTITO DI SABATO 27 FEBBRAIO

Con l’approvazione per acclamazione di un ordine del giorno, primo firmatario Mario Falconi, il Consiglio Nazionale della FNOMCeO, nella sua terza giornata di lavori a Roma, ha definito la propria posizione sulle certificazioni delle assenze per malattia. L’ordine del giorno impegna la FNOMCeO “a porre in essere tutte le iniziative possibili, anche e soprattutto, nelle sedi istituzionali e politiche, per ottenere in tempi brevi la modifica delle norme in questione con il pieno rispetto delle esigenze di controllo delle assenza dei lavoratori, nonché del rispetto delle loro condizioni di salute e della dignità e professionalità del medico”.

Questo dispositivo dell’ordine del giorno si basa su alcune premesse, che spiegano il senso della riflessione operata dai Presidenti degli Ordini su questo argomento. “Il Consiglio nazionale della FNOMCeO, esaminato l’art. 55 quinquies del d.lgs. 26/10/2009 n. 150 le cui disposizioni appaiono gravemente lesive dell’autonomia e dignità professionale del medico, nonché dei diritti dei cittadini che ad esso si rivolgono per ottenere certificazioni sul proprio stato di salute; considerato in proposito che da più anni viene richiesta la possibilità di autocertificazione di assenza breve dal lavoro per l’inizio di una malattia; viste anche le disposizioni relative alla ‘radiazione di diritto’ del medico nei casi indicati, di cui non si contesta la gravità, ma in palese contrasto con norme costituzionali, come risulta da precedenti decisioni della Suprema Corte Costituzionale”. Da queste premesse deriva l’impegno che l’ordine del giorno affida alla Federazione.

Per quanto attiene l’influenza H1N1, si è rifatta la ‘storia’ di questa vicenda che ha interessato il Ministero della Salute, oltre che altre Istituzioni, compresa la FNOMCeO, con particolare riferimento alla vaccinazione, fenomeno che è stato in un primo tempo sovradimensionato e successivamente ridimensionato. Dagli interventi sono emersi punti di vista non sempre convergenti, tuttavia il punto unificante per tutti è stata la valutazione su come è stata gestita la comunicazione e l’informazione da parte delle Istituzioni pubbliche, con messaggi spesso discordanti a distanza di poche ore o giorni.

Sui due temi, sono intervenuti, alcuni più di una volta, Luigi Arru (Nuoro), Giuseppe Augello (Agrigento), Nunzio Romeo (Messina), Alberto Ferrando (vicepresidente, Genova), Paolo Livrea (Bari), Americo Sbriccoli (Macerata), Mario Falconi (Roma), Giovanni Maria Righetti (Latina), Emanuele Vinci (Brindisi), Guido Marinoni (tesoriere, Bergamo), Salvatore De Franco (Reggio Emilia), Eugenio Corcioni (Cosenza), Carlo Manfredi (Massa Carrara), Giancarlo Pizza (Bologna), Stefano Falcinelli (Ravenna), Antonio Panti (Firenze), Luigi Conte (Udine), Giovanni M. Righetti (Ferrara), Bruno Di Lascio (Ferrara).

Nel suo intervento finale, Amedeo Bianco ha detto che, sulla questione delle certificazioni, non si può escludere che si potrà intraprendere qualche altra azione, nel caso non si arrivasse a una soluzione in sede istituzionale. Nel dare appuntamento al più presto, il Presidente Bianco ha rilanciato l’idea della ‘Costituente’ per la riforma degli Ordini, in riferimento all’iter della delega al Governo (vedere relazione in altra parte del portale).

Autore: Redazione FNOMCeO

© 2023 - FNOMCeO All Rights Reserved. Via Ferdinando di Savoia, 1 00196 ROMA CF: 02340010582

Impostazioni dei Cookie.