La Corte dei Conti afferma che il danno arrecato al paziente per tardiva diagnosi di un tumore è da attribuire interamente al medico, che in presenza di un simile quadro clinico non doveva limitarsi ai controlli routinari, ma doveva approfondire. Infatti, se il medico avesse agito con la dovuta diligenza effettuando una diagnosi tempestiva e controlli più scrupolosi, avrebbe potuto impedire o quanto meno diminuire la gravità dell’evoluzione della malattia.
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