Il Presidente dell’Ordine dei medici e degli odontoiatri di Bergamo, Guido Marinoni, ieri (primo maggio) è stato ospite del programma “Fattore Bergamo: la salute”, condotto da Alberto Ceresoli. Il tema della puntata è stato la carenza dei medici in Italia.
Marinoni ha esordito spiegando come la situazione a Bergamo sia particolarmente drammatica: nella medicina di famiglia, infatti, sono sempre stati inseriti meno medici che nel resto d’Italia. E il problema adesso riguarda anche gli ospedalieri. Una criticità enorme soprattutto in vista dell’applicazione in Lombardia della riforma sulla cronicità. “Si rischia il flop”, ha avvertito il Presidente.
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“I laureati in medicina non mancano: in Italia si laureano circa 9000 medici all’anno, ma di questi soltanto 7000 accedono alle scuole di specializzazione o al corso di formazione specifica in medicina generale”, ha proseguito. “Rimangono dunque 2000 laureati, che spesso decidono di emigrare all’estero. Da qui la carenza di medici: con la semplice laurea è possibile fare al massimo qualche sostituzione, si è condannati a un precariato perenne”.
Come risolvere il problema? “Incrementando le borse di studio, per esempio”, ha proposto Marinoni. “In Lombardia, con 200 borse di studio invece delle 160 attuali, si arriverebbe a un medico ogni 2000 abitanti. Dunque, si tratterebbe di 40 borse di studio in più all’anno da erogare fin quando non si completa il ricambio generazionale, e per le quali non occorrono cifre esorbitanti”.
Intanto i primi a pagarne le conseguenze sono i cittadini. “Diminuendo i medici, si riduce anche la dimensione d’ascolto e il rapporto diretto medico-paziente. Inoltre, gli abitanti delle aree lontane, difficilmente raggiungibili, si ritrovano senza medici e sono costretti a recarsi nei centri più grandi, dove gli ambulatori sono già affollati. Con un sistema così potremo reggere al massimo cinque o sei anni”, ha concluso.
Autore: Redazione