"Culture Indigene di Pace. Ri-educarsi alla Partnership!": questo il titolo della tre giorni che, dal 26 al 28 aprile prossimi, si svolgerà a Torino (presso il Palaginnastica di via Pacchiotti 71) e vedrà ospiti nazionali e internazionali, conferenze e workshop come pratiche esperenziali, per riscoprire il valore educativo del dono materno, i valori educativi delle società egualitarie e andare oltre i linguaggi, gli stereotipi e gli ostacoli prodotti dalla cultura patriarcale,
Patrocinato dagli assessorati alle Pari opportunità e alle Politiche educative del Comune di Torino, il convegno è realizzato grazie a donazione private, non ha ricevuto finanziamenti pubblici.
Per partecipare è necessario, entro lunedì 8 aprile, iscriversi on line tramite il sito dell’associazione: http://www.associazionelaima.it/2013/
Il convegno, proposto dall’associazione Laima (nata a Torino per diffondere la cultura matristica centrata sui valori della cura e della mutualità), ri-parte dagli elementi messi in luce dal convegno dello scorso anno sulle culture egualitarie tuttora viventi, per approfondire i valori educativi che sorreggono questi modelli sociali, con lo scopo di ri-educarci tutti e tutte ad una cultura di pace e far fronte all’insidioso problema della violenza di genere.
Morena Luciani, antropologa, presidente di Laima e ideatrice della manifestazione, e Alessandro Bracciali, membro dell’associazione, laureato in Economia politica, consulente nel campo ambientale che fa parte della rete nazionale per l’educazione democratica, dicono: "Ri-educarsi alla partnership non significa solo ricercare la parità di genere, ma secondo gli insegnamenti delle società matriarcali, ristabilire un’uguaglianza tra tutti gli esseri viventi e una dimensione eco-spirituale in cui il mondo torni ad essere percepito come madre". Per questo vogliamo approfondire i valori educativi che sorreggono modelli di società non sessiste e non gerarchiche, con lo scopo di ri-educarci tutti e tutte ad una cultura di pace. Proponiamo non solo teoria, ma anche pratica perché il "materno" si può apprendere, anzi riapprendere”.
L’intento del convegno è quello di fornire risposta ai seguenti interrogativi:
– In vista di una nuova visione della società come possiamo insegnare una nuova storia non sessista, non violenta e interreligiosa?
– Come si può ristabilire un ordine simbolico di parità all’interno del linguaggio?
– Come insegnare che la vita non è solo dominio, appropriazione, sfruttamento, ma anche cura, reciprocità e nutrimento?
– Come possiamo costruire una relazione d’amore secondo i valori della partnership?
– Qual è la valenza del dono materno nell’edificazione di una società di pace e come darle rilievo?
Molto attese Riane Eisler, sociologa americana secondo cui “per muoversi verso un futuro più sostenibile per tutti/e è necessario porre fine alla svalutazione delle donne e a tutto ciò che è stato, in modo stereotipato, considerato femminile”, e Starhawk, una delle voci più importanti della spiritualità femminile mondiale, scrittrice, attivista politica, impegnata sul fronte della giustizia globale e della difesa dell’ambiente .
Nei laboratori esperenziali, saranno facilitatrici anche Chiara Zamboni che insegna Filosofia del linguaggio all’Università di Verona e ha fondato la comunità filosofica Diotima, e Daniela Degan, esperta di economia alternativa, decrescita e metodologie partecipative volte al consenso, che proporrà il tema “Cura dono e manutenzione del mondo”.
Autore: Redazione FNOMCeO