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Cure palliative: a Loreto si discute di etica del prendersi cura

Tra alcuni giorni a Loreto si terra il convegno “Le cure palliative tra etica e bisogni” (24 maggio 2014, Teatro Comunale di Loreto), convegno organizzato da FNOMCeO e Ordine dei Medici della Provincia di Ancona.

A quattro anni dall’approvazione della legge 38/2010, il presidente dell’Ordine di Ancona, Fulvio Borromei, ha desiderato analizzare il tema del “prendersi cura” nella prospettiva di un nuovo percorso etico e una nuova alleanza terapeutica con il paziente, che – come si legge nel razionale dell’evento, sono “essenziali per un rinnovato cammino verso uno stato di salute, visto nel suo insieme e non frammentato in una concezione organicistica”.

Presentiamo il workshop (a questo link il programma) con questa intervista a Fulvio Borromei, che aprirà i lavori insieme al presidente FNOM amedeo Bianco.

Presidente Borromei: come mai l’OMCeO di Ancona ha voluto dar vita a questo convegno nazionale sul rapporto tra cure palliative ed etica?
L’OMCeO di Ancona, visto che il proprio Presidente ha l’onore di presiedere il gruppo nazionale FNOMCeO Cure Palliative e terapia del dolore, conferitogli dal Presidente Bianco e dal Comitato Centrale, e considerata anche la sua storia personale di palliativista, vuole stimolare ed attrarre l’attenzione di tutto il mondo professionale ma anche della società civile su questo tema portato alla ribalta dalla legge 38/2010. Inoltre, il titolo stesso del Convegno, “Le cure palliative tra etica e bisogni”, evidenzia come questa tematica si intersechi e coniughi in maniera inscindibile con l’uomo che soffre ed è malato.

Nel razionale dell’evento lei stesso ha indicato questa riflessione come una grande opportunità per la professione medica, parlando di "rivoluzione etica". A cosa si riferisce esattamente?
Ritengo che il metodo e l’approccio clinico proprio delle cure palliative rappresentino una grande opportunità di rivisitazione ed approfondimento di come il medico si incontri con la malattia, il disagio, il dolore che può interessare l’uomo. Questa riflessione non può che scaturire nel concetto del prendersi cura che riunisce la cura con la terapia ricreando così una nuova alleanza terapeutica con il paziente oggi indispensabile per realizzare una medicina olistica che vede l’uomo al centro. Tutto ciò rappresenta una Rivoluzione Etica, parola d’ordine che il Consiglio di Ancona si è voluto dare per tutto l’anno 2013 proponendo e realizzando iniziative che promuovevano e stimolavano tutto il corpo professionale a riscoprire il nostro Codice e tutte le sue ricchezze etiche. Tutto ciò rappresenta una grande opportunità di crescita.

Lei ritiene che il mondo medico sia preparato per essere luogo di questo approfondimento?
Sì il mondo medico è preparato, è nel suo DNA, nella sua storia, nel suo percorso di studio, di ricerca, di operatività. Io stesso affermo che la professione medica è foriera di Democrazia perché occuparsi di salute e di tutela della salute è un grande compito ma anche un grande privilegio che come medici abbiamo. Quindi anche questo percorso arricchirà la nostra storia e ne saremo fieri paladini.

Come possono i giovani medici e quindi il mondo della formazione accademica sintonizzarsi su questi grandi temi?
Il gruppo nazionale FNOMCeO si è prefisso anche l’obiettivo di portare questa tematica a livello formativo ed universitario, sia verso la professione più matura ed attiva sia verso le nuove generazioni di medici che dovranno necessariamente confrontarsi didatticamente e operativamente con le cure palliative e lotta al dolore, solo in questo modo potrà realizzarsi quella rivoluzione etica di cui stiamo parlando. Pertanto il ruolo delle nostre università verso questa direzione è nevralgico e noi ci contiamo.

La legge 38.2010 ha appena compiuto quattro anni. Lei ritiene che a pochi anni dalla pubblicazione di una legge così avanzata esista oggi in Italia una cultura clinico-medica e una rete sanitaria sufficienti per potersi "prendere cura" del dolore?
La legge 38/2010 ha prodotto e sta producendo un grande dibattito sul tema e ha costretto le regioni ad occuparsene in senso organizzativo ed applicativo. Il percorso non è terminato anzi necessita di una accelerazione con l’obiettivo di dare anche uniformità realizzativa in tutto il territorio nazionale. Noi ci stiamo impegnando per questo, e l’idea del Presidente Bianco di realizzare questo gruppo nazionale di lavoro è centrata ed appropriata divenendo un volano che permette la diffusione di iniziative in tutto il territorio nazionale puntando anche alla realizzazione e costituzione di gruppi ordinistici provinciali e/o referenti in cure palliative e dolore.

Per finire: è vostra intenzione dar stabilità a questo appuntamento? In pratica Ancona vuol divenire luogo di riferimento per la cultura delle cure palliative?
Si. Noi abbiamo intenzione di dare stabilità a questo appuntamento per questo l’abbiamo anche chiamata “Prima giornata nazionale” e vorremmo che ogni anno, con l’apporto della FNOMCeO, Ancona-Loreto diventi il luogo fisico di incontro, di dibattito su queste tematiche e anche il luogo dell’accoglienza e Loreto appunto rappresenta per antonomasia la città dell’Accoglienza ed anche questo contribuisce a colorare eticamente l’iniziativa.

Autore: Redazione FNOMCeO

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