Sabato 2 dicembre si terrà a Reggio Emilia il convegno “La salute disuguale e le risposte dei servizi sanitari”. L’evento è promosso dall’OMCeO e dalla FNOMCeO (vedere in altra parte del portale). Per dare una visione d’insieme dell’iniziativa, abbiamo intervistato Anna Maria Ferrari, Presidente dell’OMCeO di Reggio Emilia.
Presidente, alla base del convegno di Reggio Emilia c’è il tema delle diseguaglianze di salute, incastonate nel tema più generale delle diseguaglianze economiche e sociali che caratterizzano non soltanto l’Italia, ma tutto il mondo. Dal 1978 ad oggi quali sono state le principali criticità che hanno stravolto la legge 833 e che hanno determinato, appunto, le diseguaglianze?
“I medici che operano attualmente nel SSN sono cresciuti in un sistema sanitario universalistico che prevede come caratteristica fondamentale l’equità dell’accesso ai servizi e alle prestazioni per tutti e la totalità delle prestazioni, per qualsiasi bisogno di salute. I risultati in termini di salute della collettività tutta non sono mancati e per questo la classe medica non perde occasione per difendere il SSN e i suoi valori fondanti. Purtroppo questa difesa è indispensabile per le tante criticità presenti a cominciare dal costante sottofinanziamento del sistema, infatti l’Italia investe in salute ogni anno meno del 7% del PIL e ogni anno sempre meno (in proporzione) degli altri Stati. Anche la media dei paesi OCSE ha rallentato la crescita degli investimenti in sanità, ma l’Italia è andata ben oltre, andando in negativo, con gravi ripercussioni soprattutto in ambito di prevenzione. Altra fonte di disuguaglianze è la presenza di tanti diversi sistemi sanitari regionali, le diverse priorità assistenziali che ogni sistema si è posto, i piani di rientro che hanno prodotto nelle regioni interessate risultati devastanti sull’accessibilità alle cure, sull’efficacia dei percorsi assistenziali e sugli esiti delle cure. La sfida della sostenibilità del sistema ha decretato la fine del principio di gratuità, la nascita di nuove distorsioni e sperequazioni redistributive, la fine dei tanti programmi di intervento sociale volti a realizzare un’autentica prevenzione”.
Dal convegno emergeranno delle proposte. Cosa pensate di dire al Governo nazionale e alle Regioni, visto che si gioca su questi due livelli istituzionali la lotta alle diseguaglianze?
“Le proposte vanno da una copertura sanitaria veramente universale, aumentando l’offerta gratuita delle cure, al finanziamento adeguato del sistema. Diffusione degli screening organizzati e offerti in modo proattivo, interventi atti a modificare gli stili di vita, interventi sulla prevenzione dell’uso di sostanze d’abuso, soprattutto nei giovani. Interventi nell’ambito di tutte le dipendenze patologiche”.
Le proposte che scaturiranno da Reggio Emilia sono in qualche modo contenute nel documento “Salute globale, sviluppo e cooperazione internazionale” elaborato dal gruppo di lavoro della Federazione?
“Esatto. Al termine del Convegno i partecipanti al Gruppo di lavoro Fnomceo sulla Salute globale presenteranno il Manifesto per l’Equità della Salute, già approvato dal Comitato Centrale Fnomceo. Il Manifesto contiene considerazioni e proposte indirizzate a ridurre le disuguaglianze di salute”.
Autore: Redazione FNOMCeO