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Decarbonizzazione: esportare in Europa il “modello Puglia”

Diritto alla Salute e diritto al lavoro: una dicotomia inconciliabile? Se lo è chiesto, in relazione alle problematiche dell’Ilva di Taranto – ancora una volta all’attenzione della politica e dell’opinione pubblica – la Regione Puglia, guidata dal Governatore Michele Emiliano. E, con un lavoro di squadra che ha coinvolto istituzioni, ricerca, cittadini e imprese, ha tracciato una Road Map per la decarbonizzazione. Questo progetto, nato come esperienza pilota locale e regionale, è stato proposto come meta-modello per Italia e per l’Europa, anche nell’ambito della ventiduesima Conferenza mondiale sul clima delle Nazioni Unite, tenutasi a metà novembre a Marrakech.

La Road Map è stata poi presentata e discussa il 25 novembre scorso a Roma in una Conferenza Stampa e in un Workshop: tra i partecipanti, oltre allo stesso Emiliano,che ha aperto e concluso i lavori, presentando le risultanze della Conferenza di Marrakech, anche il Presidente della Fnomceo Roberta Chersevani, invitata come Discussant nella Sessione “Innovazione e trasferimento di conoscenze: Decarbonizzazione e Processi partecipati. Cittadini, ricercatori e decisori insieme per un percorso di cambiamento possibile”. 

“È proprio vero: il cambiamento è possibile solo quando tutti, la Professione medica, le altre Professioni,  la Politica, le Istituzioni, i Ricercatori, i Cittadini uniscono le loro forze per ottenere un risultato concreto e garantire il diritto alla Salute, che prevale, essendone fondamento ineludibile, su ogni altro diritto – ha commentato Chersevani, a margine dell’evento -. Questo percorso la Fnomceo lo ha iniziato già da tempo: tre anni fa, proprio a Taranto, si tenne il Convegno “Salute, ambiente, lavoro nella città dell’acciaio”, dove  si deliberò il “dovere di ogni medico di essere tutore della salute, anche attraverso l’azione civile di denuncia di situazioni di pericolo per i singoli e la collettività”. A settembre di quest’anno poi, a Bari, il nostro Consiglio nazionale si è fatto promotore di una Mozione, sottoscrivendo l’appello del Presidente Emiliano affinché il Governo autorizziogni possibile deroga per l’adeguamento delle dotazioni di personale e di strumentazione alle reali esigenze legate alla gravità dellasituazione, impegnandosi per una definitiva rimozione delle cause di inquinamento”.

Da allora nuovi allarmanti e inequivocabili dati sulla salute dei tarantini e, più in generale, degli italiani, sono stati resi pubblici. Uno studio commissionato dalla Regione Puglia ha rilevato un eccesso di ricoveri per malattie respiratorie tra i bambini (0-14 anni) residenti nel quartiere Tamburi (+ 24%) e Paolo VI (+26%); l’aumento di malattie neurologiche e cardiache e dei tumori a polmoni, stomaco e reni nella popolazione generale, della mammella e della cute nelle donne, oltre a numerose gravidanze con esito abortivo. E non solo si evidenziauna “forte relazione tra emissioni industriali e danno sanitario” ma “l’andamento della mortalità ha seguito in modo speculare quello della produttività e dell’inquinamento”.

“Per noi medici tarantini questi dati non sono una novità – aveva commentato il presidente dell’Omceo di Taranto, Cosimo Nume -. Da sempre c’è un confronto e un impegno per i nostri pazienti, che per noi non sono mai dei numeri, ma delle persone con le proprie storie di sofferenza e di speranza”.

È stata poi la volta dell’Agenzia UE per l’Ambiente, che il 23 novembre ha divulgato il suo Rapporto annuale sulla Qualità dell’Aria, riservando all’Italia il triste primato del maggior numero di decessi in valore assoluto dovuti all’inquinamento atmosferico: 91050 nell’anno 2013.

E mentre per il 7 dicembre sono attesi i nuovi dati dell’Istituto Superiore di Sanità, il Ministro della Salute Beatrice Lorenzin ha istituito un Tavolo di confronto tra Regione Puglia, le  altre istituzioni locali interessate, i tecnici della direzione generale della programmazione sanitaria del Ministero della Salute e dell’Istituto Superiore di Sanità, al fine di approfondire le esigenze correlate alla situazione ambientale-sanitaria dell’area di Taranto. L’obiettivo è valutare l’esistenza dei presupposti tecnico scientifici e giuridici che consentano una deroga al decreto ministeriale n° 70 del 2015, “Regolamento recante  definizione degli standard qualitativi, strutturali, tecnologici e quantitativi relativi all’assistenza ospedaliera”, recependo quindi in parte le istanze della mozione della Fnomceo.

Autore: Redazione FNOMCeO

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